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Dal Sud, al Nord…al Sud: Storie di studenti controcorrente

Redazione Controcampus 13 Maggio 2012
R. C.
05/11/2024

Diciannove anni, diploma in tasca, valigia in mano e tanta voglia di indipendenza: la storia di studenti del sud, che “migrano” al nord per proseguire gli studi, non è poi una grande novità.

Storie di tutti i giorni. Ma se poi a ventidue, laurea triennale e tre anni vissuti nelle città universitarie per eccellenza, si decide di far ritorno nella propria città, la storia cambia.

E’ ciò che hanno fatto due giovani universitarie baresi: Elettra, laureata in Lettere Moderne presso l’Alma Mater di Bologna, e Neide, dottoressa in Scienze della Comunicazione pubblica, sociale e d’impresa presso l’Università di Pisa, attualmente studentesse del secondo anno del C.d.L. Magistrale in Informazione e Sistemi Editoriali, dell’Università di Bari.

Sebbene spinte dalle stesse motivazioni -necessità di trovare un corso di studio interessante e accessibilità dei costi- il loro ritorno, in realtà, svela risvolti molto differenti: l’una, fa di necessità di virtù e, scoprendo di riuscire a mantenere la tanto desiderata autonomia anche a pochi km da casa, trova nella sua terra la dimensione ideale; l’altra, al contrario, subisce l’impatto del ritorno nel suo sud, quel sud tanto diverso dalla realtà che l’aveva iniziata al mondo accademico.

Due visioni opposte, ma accomunate dalla voglia di cercare sempre il meglio per la propria formazione universitaria, due giovani studentesse che di strada ne hanno fatta e fatica ne hanno spesa: un percorso controcorrente, il loro, forzato, per alcuni aspetti, e che vale la pena di essere raccontato.

Cosa vi ha spinto a lasciare la vostra città per frequentare un corso di laurea triennale lontano da casa?

E. La voglia di rendermi indipendente, volevo andar fuori per spirito di indipendenza!

N. A Bari non c’era nessun corso di studio che mi piacesse e, guardando il campo umanistico di mio interesse, scoprii il Corso di laurea in Scienze della Comunicazione pubblica, sociale ed’impresa a Pisa.

Spirito di indipendenza, e insoddisfazione per l’offerta formativa dell’Università di Bari, questi i motivi che vi hanno portato fuori città. Ed allora, perché dopo la triennale, avete deciso di rientrare?

E. Dopo la triennale in Lettere, avevo deciso di orientarmi verso una specialistica in Scienze della Comunicazione. Vedendo i piani di studio dei corsi di laurea offerti dall’università di Bologna, non trovai nulla di mio interesse. Decisi, così, di guardarmi in giro, un po’ in tutta Italia: mi informai per Firenze, Roma, Milano, ma i costi per mantenermi erano davvero troppo elevati, ed infine Bari. Sinceramente il corso di studio qui mi piaceva e pensai di far ritorno: prendendo casa a Bari (pochi km dal mio paese) potevo conciliare autonomia e costi.

N. Le specialistiche che offriva l’università di Pisa non mi piacevano. Non volevo cambiare nuovamente città, amicizie, abitudini, e poiché il corso di studi che mi interessava si trovava a Bari, ho deciso di far ritorno. In fondo, era più comodo star qui, piuttosto che iniziare un nuovo percorso a Roma o Milano, le uniche altre città che offrivano questo corso di studi, ma che, obiettivamente, costavano tanto.

Un ritorno sotto certi aspetto “forzato”. Tornando indietro, avreste rifatto le stesse scelte?

E. Per me non è stato poi tanto forzato, si è trattata di una libera scelta, seppur dettata dalle circostanze. Magari, se Bologna avesse offerto lo stesso corso di studi, sarei rimasta lì.

N. Per me è stato forzato. Se avessi potuto, sarei rimasta sicuramente al nord.

Avete avuto la possibilità di vivere sia la realtà universitaria del nord, che quella del sud. Pregi e difetti, dell’una e dell’altra.

E. Bologna è efficiente, perfetta: i professori sono sempre disponibili, gli esami sono puntuali; se proprio dovessi trovare un difetto, direi il rapporto umano con i colleghi, quasi inesistente: in fondo, per un fuori sede, non è certamente facile ambientarsi in un’aula con centinaia di altri studenti. Qui a Bari mi è piaciuto l’approccio con i colleghi e con i professori, mentre il piano di studi si è rivelato non sempre interessante.

N. Pisa è efficiente, puntuale, gli appelli sono organizzati ad ogni inizio di semestre, gli orari sono rispettati, vi sono agevolazioni per studenti e tutor didattici. Difetti, per Pisa, non ne posso proprio trovare. A Bari il discorso è molto differente. Mentre, a livello contenutistico, a Pisa ho avuto una buona formazione, qui, mi sembra di fare una seconda triennale. L’ambiente fuori sede di Pisa, poi, è bellissimo: gli amici diventano una famiglia, ma devo dire che anche a Bari, a livello umano, ho trovato persone con cui ho legato.

L’università italiana sta attraversando un periodo di grande difficoltà, dovuto agli ingenti tagli finanziari. La crisi investe tutto il sistema accademico nazionale, ma certamente gli effetti dilatano le differenza nord-sud.  I pregi e difetti che avete esposto, rispecchiano, sotto alcuni aspetti, questa diversità. Alla luce di ciò, come vedete il futuro delle università del Mezzogiorno?

E. Io credo che stiamo entrando in una situazione difficile tanto per il nord quanto per il sud. La differenza è che il nord ha i mezzi per poterla affrontare, il sud no. I tagli si stanno subendo comunque ovunque, non credo sia un problema solo del sud: sono tornata a Bologna, ed ho scoperto che il curriculum del mio corso di laurea non esiste più. Qui la crisi la  sentiamo maggiormente perché vi erano già dei problemi alla base. E’ una compagine generale italiana, da cui non se ne esce.

N. Nonostante la situazione critica generale, io penso che al sud ci siano delle lacune che, al di là dei tagli, possano essere colmate. A Bari ho visto difficoltà impensabili: lo svolgimento dei tirocini, la comunicazione interna all’ateneo, le file infinite per la segreteria, per esempio. Ma se al nord, al contrario, tutto ciò funziona bene e senza grandi sforzi, perché non può essere lo stesso anche qui ? Si tratta di questioni in cui non so fino a punto ci siano di mezzo i soldi, è solo mancanza di organizzazione. Pensare che a Pisa avevo una carta prepagata che fungeva da libretto elettronico e da tesserino mensa. O la pergamena: quella della triennale mi è arrivata dopo due mesi a casa, gratuitamente…qui mi toccherà pagare il bollettino ed attendere tra i 3 e i 5 anni per riceverla.

La questione nord vs sud, non si limita all’aspetto organizzativo degli atenei, ma tocca anche la questione della qualità della formazione. Cosa ne pensate dell’abolizione del valore legale del titolo di laurea e del relativo accreditamento degli atenei? Voi avete testato con mano la qualità dell’insegnamento in due università completamente differenti…

E. Sono assolutamente a sfavore. E’ vero, ho affrontato preparazioni diverse, ma una riguardava il settore Lettere, l’altra Comunicazione: gli ambiti sono diversi. A prescindere da questo, penso che alcune facoltà qui a Bari siano eccellenti, come giurisprudenza, filosofia, il polo tecnologico. Chi, in generale, dice che una università del nord sia meglio di una del sud, dice una stupidaggine.

N. Sono d’accordo con Elettra. Non mi sembra giusto penalizzare gli studenti per colpa dell’università. Ci saranno studenti più preparati rispetto ad altri indipendentemente dall’università che hanno frequentato.

Per concludere, cosa direste ad un giovane fresco di diploma, che si trova a dover scegliere tra restare nella propria terra e andar via, per proseguire gli studi?

E. Dipende dalle sue aspirazioni e dal percorso di studio che vuole intraprendere. Gli direi di andare dove la qualità dell’offerta formativa è migliore. Gli direi di fare una scelta ponderata, anche a Bari ci sono corsi di laurea molto validi, perché non farli qui?

N. Gli direi di andare fuori, senza dubbio. Io non ho avuto un buon impatto con Bari: l’anno scorso volevo mollare tutto, non è stato facile per me tornare. Maturità , indipendenza, esperienza, qualità universitaria: deve pensare a questo, e per farlo -possibilità permettendo- è necessario andare fuori, a prescindere dal corso di laurea prescelto.

Perché è difficile, a diciannove anni, andar via di casa. Ma è altrettanto difficile, a ventidue, decidere di tornare.

 

 

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto