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Associazioni studentesche: “No all’aumento della tassa regionale”. Dall’Unisa le “voci” di Fasano e Virtuso

Redazione Controcampus 20 Agosto 2012
R. C.
26/04/2024

Gli studenti, i laureati, i rappresentanti delle varie istituzioni e associazioni studentesche proprio "non ci stanno" a questa nuova presa di posizione del Governo relativamente all'aumento delle tasse per il prossimo anno accademico, nella fattispecie, delle tasse regionali.

È l’università degli Studi di Salerno che oggi intende “dirla” tutta, mostrare la sua non arrendevolezza, gridare allo scandalo per quanto sta accadendo al mondo accademico e soprattutto alle tasche di studenti e alle loro famiglie.

Incontriamo oggi Federica Fasano, laureata in Matamatica, iscritta al primo anno Magistrale, Presidente dell’associazione Scientificamente e rappresentante in seno al Consiglio degli Studenti di cui è anche Segretario, ma anche Nicola Virtuoso, studente iscritto al V anno della Facoltà di Medicina nonchè fondatore dell’Associazione studentesca Hippocratica di Medicina.

Entrambi appartenenti al gruppo ViviUnisa, che coordina oggi ben 6 Associazioni di Facoltà accomunate dall’ideale costante di cooperare per la crescita personale e professionale degli studenti universitari (Scientificamente, Hippocratica, StudentiIngegneria, Exkè, Asp, Economia in Movimento). Oggi questi giovani studenti intendono affermare con forza il loro malcontento, porsi a difesa della propria università, contribuire a smuovere le acque sperando che con un fare deciso e comune, si riesca, presto o tardi, ad ottenere qualche cambiamento.

Dunque parliamo oggi dell’Università degli Studi di Salerno dove, a partire dal prossimo anno,  gli studenti si troveranno a pagare non più soli 62 euro di tassa regnale ma bensì 140 (decreto legislativo n. 68/2012E).

1. L’aumento delle tasse regionali, che in molti casi sfiora anche  il 120%  in più rispetto allo scorso anno accademico, rappresenta una vera e propria stangata per gli studenti italiani. Una scelta necessaria forse per le sorti dell’economia nazionale, ma al contempo, una decisone poco “congeniale” alle tasche delle famiglie italiane. Cosa pensi di questa drastica scelta del Governo?

Federica: Il Governo avrebbe dovuto lasciare autonomia alle Regioni ad indicare il contributo da versare alle Università: ogni Regione è realtà sociale a se stante. Gli aumenti, inoltre, benché destinati comunque agli studenti tramite un incremento del numero delle Borse di Studio, risultano non poco esosi per chi non ha diritto ad una Borsa Studio pur non versando in fiorenti condizioni economiche. Non si può pensare di coprire deficit universitari e nazionali con continui aumenti, ma bisogna investire reale impegno nel valutare soluzioni concrete.

2. Più tasse per gli studenti fuori corso. Per molti una decisione “incomprensibile” per altri un’ottima leva perché l’università non continui a essere luogo di “placido soggiorno” per tanti. Dove’è la verità? Al di lá di un mero discorso economico, pensi davvero che sia lecito che tanti studenti “vegetino” negli spazi accademici producendo al minimo rispetto ai piani di studio?

Federica: Gli studenti non vegetano negli spazi universitari: quella contro i fuoricorso è una campagna strumentale per far cassa. La maggior parte degli studenti fuori corso nemmeno usufruisce più degli spazi accademici, ma avendo già seguito i corsi in passato, viene solo in date di appello: una decisione incomprensibile quella del Governo Monti che penalizza chi utilizza meno servizi benché i rincari vadano pagati per usufruire di più servizi.
Rispetto ai piani di studio credo che negli ultimi anni abbia inciso l’attivazione del nuovo ordinamento (Ordinamento ex D.M. 509) che ha introdotto il sistema 3+2, sistema in seguito a cui e si è avuto un forte prolificarsi di esami da sostenere, da cui una più difficile organizzazione del proprio carico didattico. Tuttavia, l’introduzione del nuovissimo ordinamento (D.M. 270/2004) che ha introdotto dei miglioramenti ai percorsi formativi organizzati in base al precedente ordinamento ex D.M. 509, in particolare la riduzione del numero di esami, sono convinta condizionerà in positivo le percentuali dei fuori corso.

3. Oltre alle tasse che comunque aumentando, per ovvie ragioni, non ottengono mai consensi, cosa credi che si possa davvero fare perché l’università diventi più “seriosa” e meno luogo di “sforna titoli” con sempre meno sforzi richiesti?

Federica: Bisognerebbe che il Ministero analizzasse tutte le offerte formative delle singole Università e che abolisse i percorsi di studio creati per assegnazione di varie cattedre, corsi ai quali i docenti non hanno interesse a dare dignità universitaria; bisognerebbe, poi, incentivare le Università ad aprirsi al territorio e quindi alle aziende per creare una sinergia tra il mondo del lavoro e il mondo accademico senza la quale il titolo universitario rischia di restare circoscritto nell’aureo mondo universitario.

Nicola: Il fatto che l’università sia diventata un luogo di “sforna Titoli” lo si deve ad una disgregazione dell’organizzazione di alcuni corsi di Laurea con scarse opportunità Lavorative. Ogni periodo storico,secondo me, ha le sue esigenze in termini lavorativi occupazionali, e oggi ci troviamo di fronte a migliaia di laureati che non riescono a trovare lavoro. L’impegno della politica dovrebbe essere rivolto a ricercare e comprendere appieno le esigenze dei nostri tempi e in base a queste si dovrebbe riformare il percorso degli studi universitari,infatti un giovane che riesce a capire ,prima di scegliere un corso di laurea , quali sono le necessità dell’era moderna avrà di sicuro più probabilità di fare la scelta giusta in termini formativi per riuscire poi a trovare più facilmente lavoro(un esempio può essere l’informatica o l’ingegneria informatica, le quali sono e saranno il nostro futuro). 

4. Più tasse più meritocrazia e qualità della preparazione o più tasse più garanzia che solo “chi puó” potrà garantirsi la laurea?

Federica: Le tasse universitarie, da più di qualche anno, subiscono rincari e spesso con mancato corrispettivo in termini di servizi offerti, quindi non è detto che a tasse corrisponda qualità, né a tasse va associata più meritocrazia, perché sono discutibili anche i criteri di merito: chi consegue il titolo con un paio di anni fuori corso, ma con una media più elevata di un laureato in corso, non credo sia un non meritevole da meritare un aumento. Questi aumenti contribuiscono sicuramente a rendere l’Università privilegio per chi è economicamente più forte. Ma per le classi più deboli? Il provvedimento, benché sia stato elaborato su criteri di tutela per le classi meno abbienti in realtà è solo parvenza di un garantismo che di fatto non c’è, infatti il provvedimento prevede un possibile aumento fino al 25% per i fuori corso con reddito familiare inferiore ai 90000euro, fino al 50% con reddito tra 90000 e 150000 euro e fino al 100% con reddito superiore ai 150000 euro, ma va detto che la maggior parte degli studenti iscritti ad Università Pubbliche non presentano un reddito superiore ai 90000 euro e quindi si è sancito per tutti un possibile aumento almeno fino al 25% indiscriminatamente. E’ importante comunque non trascurare che l’aumento sia solo una possibilità, e che gli Atenei rispetto a tale scelta hanno autonomia, quindi sarà fondamentale anche confrontarsi in modo propositivo e strutturato nella governance di Ateneo.

Nicola: l’aumento delle tasse non è la mossa giusta per ridurre il numero degli iscritto o per migliorare la qualità degli studi e quindi la preparazione. In realtà , secondo me, si dovrebbe andare per settori. Alcune facoltà dovrebbero essere a numero chiuso come Giurisprudenza. Il Guardasigilli Severino,qualche giorni fa, ha dichiarato che tra le priorità del governo, al rientro della pausa estiva, vi sarà la riforma della professione di avvocato, a partire dalle modalità di accesso a detta professione. In particolare, è allo studio dei Ministri Severino e Profumo (Istruzione e Università) una riformulazione del corso di laurea in giurisprudenza. Lo scopo è di evitare che la facoltà di giurisprudenza diventi una sorta di parcheggio per studenti indecisi sul proprio futuro. Purtroppo però c’è anche da dire una cosa, i giovani non possono aspettare che un altro ministro “illuminato” dia il via ad una riforma che migliori e agevoli il loro futuro. 

5. Secondo te il pagamento di tasse più alte per gli studenti fuori corso aumenterà inevitabilmente il numero degli studenti che abbandoneranno gli studi?

Federica: E’ inevitabile. Difficile pensare che tassando gli studenti in difficoltà questi possano d’improvviso uscire dalle stesse. Gli abbandoni saranno sconfitta della governance dell’ Università che ha il dovere di considerare tutte le possibili soluzioni atte a reperire introiti attraverso altre fonti attivando, ad esempio, un’incalzante campagna di collaborazioni con enti esterni.

Nicola: … di sicuro uno studente al quale mancano pochi esami per laurearsi non lascerà gli studi perché le tasse sono aumentate; per coloro che si trovano fuori corso non di molto e che comunque hanno conseguito molti esami ,anche con buoni voti, l’aumento delle tasse universitarie ha il sapore della beffa. L’aumento delle tasse è la prova del fallimento di chi è al potere e che non solo non sa migliorare la cose e non sa creare opportunità per le nuove generazioni ma che,ancora una volta, con l’ennesima decisione scellerata rende il futuro delle nuove generazioni più incerto e ombroso.

6. Non credi che, data la crisi del mercato occupazionale, molti giovani si iscrivano all’università più per rifugiarsi in attesa di “tempi migliori” e non per i motivi per cui la stessa istituzione nasce?

Federica: E’ possibile che gli studenti si iscrivano all’ Università per la crisi del mercato occupazionale, ma non per rifugiarsi in attesa di tempi migliori, piuttosto per costruire il proprio futuro su una professione per cui si ha attitudine. A mio avviso, il problema è nel non avere sempre la piena maturità o conoscenza che indirizza alla giusta scelta del corso di laurea, da cui un inevitabile disinteresse nel tempo che porta a concludere gli studi con più fatica o ad optare per nuove scelte.
Il Ministero potrebbe intervenire nell’ ambito dell’istruzione, più che con rincari, introducendo nelle scuole delle attività di orientamento in sinergia con le Università.

Fonte foto: http://www.laram.unisa.it

 

 

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto