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Ca’ Foscari: Giornata conclusiva di Anymation

Redazione Controcampus 1 Novembre 2012
R. C.
06/10/2024

GIORNATA CONCLUSIVA DI ANYMATION DAL PRIMO DISEGNO ANIMATO DI COHL AL CINEMA DEL FUTURO E LA NUOVA OPERA DI SIMOME MASSI La giornata conclusiva di Anymation è stata una festa che ha unito il vecchio e il nuovo con i primi lavori del pioniere Emile Cohl e il suo Fantasmagorie del 1908 fino all’ultimissimo lavoro di Simone Massi, Animo resistente, in uscita nel 2013, passando per il workshop sui cartoni politicamente scorretti e una visione dell’animazione del futuro con la presentazione dei programmi dedicati alle opere di altri giovani talenti europei della scuola The Anymation Workshop e ai primi passi in questo mondo dei ragazzi di Ca’ Foscari.

Si è iniziato con Davide Giurlando che ha presentato un workshop sull’animazione americana politicamente scorretta, dimostrando come, sin dagli anni Trenta, i cartoni animati non siano sempre pensati solo per un pubblico infantile, ma nascondano significati e provocazioni ben precise. Dalla smaliziata Betty Boop con l’inseparabile Bimbo, alle immagini fisicamente deformate dell’autore degli anni Novanta Bill Plympton, veri simboli, come sostiene Giurlando, di una sottile polemica contro l’amministrazione Reagan. Non sono mancati neppure l’amatissimo Paperino, immerso in un’evidente ambientazione antinazista e di propaganda statunitense e Cappuccetto Rosso decisamente sui generis. L’interessante workshop è stata l’ennesima dimostrazione di come i cartoni animati siano efficaci strumenti di comunicazione e fonti inesauribili di molteplici messaggi.

A seguire l’ultimo appuntamento con i corti della scuola danese The Animation Workshop. Filmati tematicamente e stilisticamente variegati che hanno riscosso grande successo in sala, partendo dal lugubre Il vangelo di Backwater, dove il “Necroforo” spaventa la popolazione di una cittadina, passando alle avventure del supereroe Capitan Fenomeno, che cerca di salvare la propria immagine, ma anche l’umanità, in una lotta contro il tempo. Il corto L’ultima caduta si è avventurato in una tematica difficile come quella dell’aldilà, mentre in Corna implacabili un incidente tra un pirata della strada e un cervo ha pesanti conseguenze per il primo. Anche Salma ha trattato uno spinoso argomento: le tragiche conseguenze sulla psiche di una ragazza che vive il trauma della morte in guerra del padre. L’appuntamento con la scuola danese è terminto con il divertente La saga di Biorn, incentrato su un anziano vichingo che per guadagnarsi il Valhalla, deve morire in battaglia con onore, ma scopre che non è poi così facile procurarsi la giusta morte.

E’ stata poi la volta di European Perspective, uno sguardo sulle ultime tendenze dell’animazione europea, uno spazio per giovani promettenti, come l’animatore Marcel Schindler che ha presentato The Old Man and the Sea, basato sull’omonimo romanzo di Hemingway e narrato dalla mano del disegnatore stesso grazie alla tecnica dello stop motion. Il cortometraggio del 2009 del moldavo Alexei Gubenco, Vive la crise, fornisce invece uno sguardo umoristico e alternativo sulla crisi economica globale e sui conseguenti benefici per l’ambiente e gli animali. Il terzo artista presentato è stato il francese Jéro Yun, con il suo cortometraggio del 2010 Red Road, inspirato da ”un sogno perduto nella memoria”: un’opera pervasa da un’atmosfera inquietante.

Nel cuore dell’ultima giornata di Anymation è stato poi presentato il progetto forse più rappresentativo di tutto il programma: Animazione Ca’ Foscari, un appuntamento pensato per gli studenti e ideato da studenti. Se infatti la filosofia del Festival è quella di investire sul contributo dei giovani cafoscarini, questo programma è il frutto di un intenso workshop, tenutosi nell’ultimo anno, rivolto ai ragazzi dell’università e seguito in ogni fase da Daniele Lunghini. Sono stati oggi presentati i risultati di questo corso incentrato sulla regia di cortometraggi d’animazione: Federica Pavan – A Speechless Story, Tatiana Furlan – Il colore si fa materia, Annaclaudia Martini – Interferenze, Aurora Scuderi – Mr. Jones e Isabella Cacciabaudo – Tabula Rasa. Gli studenti si sono cimentati in un lungo processo di elaborazione del cortometraggio partendo da un’idea astratta a cui dare forma sul foglio di carta, per arrivare poi all’animazione digitalizzata tramite programmi informatici. La sfida è stata impegnativa, ma i risultati gratificanti; chissà che qualcuna di queste novelle animatrici non possa essere ospite in una prossima edizione di Anymation!

Grande attesa c’era per la retrospettiva dedicata al poliedrico artista Emile Cohl. A presentare l’evento Carlo Montanaro, presidente dell’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema (AIRSC) e tra i principali organizzatori de Le giornate del cinema muto di Pordenone. Cohl, animatore, regista e sceneggiatore è passato alla storia come l’inventore del disegno animato, grazie a un corto innovativo e sperimentale, Fantasmagorie (1908). A seguire altri dodici lavori, realizzati tra il 1908 e il 1910, quando Cohl lavorava presso la casa di produzione Gaumont, grazie ai quali è stato possibile apprezzare l’evoluzione e i cambiamenti dei primordi dell’animazione. I filmati hanno vissuto una sorta di seconda giovinezza ad Anymation, in quanto le immagini sono state accompagnate da una nuova colonna sonora appositamente creata dal compositore veneto Marco Fedalto. Si è chiusa, inoltre, l’esposizione di alcune strisce umoristiche di Cohl, provenienti dall’Archivio Carlo Montanaro presentate per la durata del festival all’Auditorium Santa Margherita.

Anymation si è concluso con la presentazione della seconda parte dei lavori di Simone Massi che l’artista stesso ha presentato al pubblico. Partendo da Pittore, aereo quando la sua tecnica “graffiata” è iniziata a diventare vero e proprio stile personale e riconoscibilissimo che si è andato poi affinando nelle opere più famose come Io so chi sono, Nuvole, mani, passando per il pluripremiato Dell’ammazzare il maiale fino alla recentissima sigla della Mostra di Venezia. Sono stati inoltre proiettati i “quasi inediti” Fare fuoco e Lieve dilaga per arrivare finalmente all’attesa anteprima dell’ultimo lavoro dell’artista, in uscita nel 2013 e in fase di post-produzione, Animo resistente. Dalle immagini e dalle parole dell’autore stesso, è stato possibile percepire nettamente l’intensità emotiva e quei valori di fatica e resistenza che ne emergono, con quelle tematiche così radicate nel territorio e nella memoria che ne fanno un altro dei tratti distintivi dell’opera dell’artista della quale Animo resistente ne rappresenta la nuova summa stilistica e tematica.

Una chiusura in grande stile e di grande prestigio per la felice conclusione di un festival piccolo ma che ha saputo trovare il suo spazio anche nella ricca offerta culturale veneziana.

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© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto