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Relitti di Venezia. Convegno I relitti di Venezia all’Università Cà Foscari

Redazione Controcampus 16 Aprile 2013
R. C.
19/03/2024

Università "Cà Foscari" di VENEZIA - Sono stati presentati al convegno I relitti di Venezia.

Dal medioevo all’età moderna attraverso le ricerche archeologiche italo-croate in Dalmazia, che si è tenuto oggi 16 aprile alle ore 9.30 presso la sede di Palazzo Malcanton Marcorà dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

I primi studi su due relitti antichi oggetto di indagini archeologiche subacquee da parte di una missione composta dal Dipartimento di Archeologia Subacquea, diretto da Igor Miholjek, dell’Istituto per il Restauro di Zagabria e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Le ricerche, rese possibili da finanziamenti delle Regione del Veneto, Relazioni Internazionali, hanno portato alla luce uno dei pochissimi relitti di XI secolo d.C. del Mediterraneo, ed una nave veneziana della fine del XVI secolo, tutt’e due vicine all’Isola di Mljet in Croazia.

I Relitti di Venezia: la nave Bizantina

La nave più antica è affondata presso Capo Stoba, nel tentativo di entrare nella baia protetta di Okuklje. Si è quindi adagiata su un fondale digradante fino alla quota di circa 27 metri seminando nella discesa un carico di vetri e anfore, presumibilmente vinarie, di differenti forme prodotti nel Mediterraneo orientale, di fattura palestinese. Alcune di queste sono ancora chiuse e verranno aperte tra qualche giorno a Zagabria e il loro contenuto potrà dare altre importanti informazioni.

Il ritrovamento è di estremo interesse per la ricostruzione delle dinamiche commerciali nell’Adriatico in un periodo in cui Venezia espandeva sempre più il suo controllo sui flussi di mercanzie provenienti da oriente.

I Relitti di Venezia: la Nave Veneziana del XVI sec.

La collaborazione per l’indagine del secondo relitto del XVI secolo è iniziata nel 2010 e si è concretizzata nella partecipazione alle attività di ricerca sul campo e di studio dei materiali del gruppo di studenti in archeologia e dei tecnici subacquei coordinati da Carlo Beltrame, docente di archeologia marittima a Ca’ Foscari e Sauro Gelichi, ordinario di archeologia medievale, nello stesso ateneo.

In particolare il gruppo di ricerca veneziano è stato chiamato per la sua competenza nel settore dell’archeologia navale e dei rilievi fotogrammetrici subacquei.

Il secondo relitto oggetto di indagine è una nave veneziana del ‘500, è un giacimento affondato tra i 35 e i 40 metri di profondità presso lo scoglio di San Paolo.

Si è trattato, dal punto di vista operativo, di uno scavo archeologico in condizioni estreme per la notevole profondità. Le operazioni di cantiere hanno richiesto una complessa organizzazione, richiedendo tra l’altro immersioni con miscele di ossigeno.

Il relitto è databile, grazie al recupero della campana di bordo, tra il 1567 e il ventennio successivo poichè di solito la data sulla campana si riferiva al varo della nave e il ritrovamento di alcune monete di origine ottomana che riportano la data del 1574 indicano che il naufragio è certamente avvenuto dopo quell’anno. Si trattava di una nave mercantile veneziana che trasportava un carico di pregiata ceramica di Iznik, nell’attuale Turchia: brocche e piatti perlopiù integri destinati a garantire un ricco guadagno agli armatori della nave. In tutto sono 52 i pezzi di ceramica recuperati che si trovano ora a Zagabria. La provenienza veneziana del vascello è indicata da alcuni pezzi di artiglieria in bronzo di produzione veneziana, in particolare un cannone decorato con il leone e firmato dal fonditore Tommaso di Conti che operava a Venezia fino al 1540.

Oltre a questo è stato rinvenuto un piatto di ceramica veneta, unico oggetto non compatibile con il resto del carico e che probabilmente faceva parte del corredo utilizzato a bordo.

Dal contesto provengono anche monete, vasellame in rame, ossa di maiale (che testimonierebbero la provenienza non musulmana dell’equipaggio) e bottiglie in vetro e molto altro. Le monete, come detto, sono di provenienza turca del sultano Selim Shah.

Caratteristica particolare dello scafo è la presenza di un doppio strato di fasciame che doveva assicurare un’estrema robustezza alla struttura che non è stata però sufficiente ad evitare l’affondamento in seguito all’impatto sullo scoglio semi-sommerso. Finora la tipologia del doppio scafo era stata ritrovata su navi della Compagnia delle Indie adatte a navigare nei mari tropicali.

Nel corso delle indagini concluse nell’estate del 2012 si è ricorso anche all’uso di un mini ROV (robot subacqueo filoguidato) che ha permesso di riconoscere, a circa 50 metri di profondità, due ancore collocate sul ponte mentre una terza, identificata a -34 m, è testimonianza di un tentativo disperato di salvataggio della nave da parte dell’equipaggio che avrebbe tentato di gettare l’ancora per evitare l’impatto con lo scoglio.

Nel 2014 è prevista l’uscita di un volume con finanziamento della Regione Veneto sul relitto e le ceramiche.

Programma del convegno I Relitti di Venezia. 

9.30 Saluti inaugurali

Stefano Gasparri, Prorettore Vicario

Paolo Eleuteri, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici

10.15 Presentazione della giornata di studi Carlo Beltrame,

Sauro Gelichi e Igor Miholjek

10.30 Dalla Legge della Regione del Veneto 15/1994 alle nuove

prospettive di collaborazione in area adriatica Diego Vecchiato,

Direzione Relazioni Internazionali, Regione del Veneto

11.00 Il relitto di nave veneziana della fine del XVI secolo dell’isola

di Mljet (Meleda): scafo, artiglierie e suppellettili di bordo

Carlo Beltrame, Jurica Bezak, Sauro Gelichi, Igor Miholjek

11.45 A cargo of Turkish pottery off the Mljet island Vesna Zmaic

12.15 Prospectives and problems of the safeguard of the underwater

archaeological heritage of the Mljet island (Croatia) Igor Miholjek

12.45 Discussione

13.00 Pausa pranzo

15.00 La circolazione delle anfore nella Dalmazia medievale Claudio

Negrelli

15.30 Circolazione di materiali vitrei, Adriatico e costa Dalmata, XIIIXVI

secolo Margherita Ferri

16.00 Lo scavo e la documentazione del relitto di XI secolo dell’isola

di Mljet (Meleda): rapporto preliminare Igor Miholjek, Carlo

Beltrame

16.15 The XI century AD shipwreck of the Mljet island (Meleda):

preliminary observations on a cargo of amphoras from the

Black Sea Vesna Zmaic

16.45 Discussione finale

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto