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Università di Udine. Laurea Honoris Causa a Peirluigi Cappello

Redazione Controcampus 27 Settembre 2013
R. C.
12/12/2024

Università di UDINE - Conferita oggi la laurea magistrale in Scienze della formazione primaria dell'Università di Udine Poeta “sciamano” e raffinato “artigiano”, maestro e insegnante dell’eleganza e dell’acutezza della parola come strumento di libertà «Per gli altissimi meriti acquisiti nella creazione poetica e nell’educazione alla scrittura letteraria», l'Università di Udine ha conferito oggi la laurea magistrale honoris causa in Scienze della formazione primaria a Pierluigi Cappello, una delle voci più significative del panorama poetico nazionale contemporaneo.

La cerimonia si è svolta nella sede del polo universitario della formazione di via Margreth a Udine. Con il rettore dell’Università di Udine Cristiana Compagno è intervenuto il direttore del Dipartimento di scienze umane, Mauro Pascolini. Il professor Gianpaolo Gri, ordinario di antropologia culturale, ha tenuto la laudatio, introducendo la lectio di Pierlugi Cappello.

Il rettore dell’Università di Udine Cristiana Compagno, introducendo la cerimonia, «un omaggio all’arte, alla creatività e alla riflessione costruttiva», ha descritto la capacità di Pierluigi Cappello di suggerire, attraverso la sua scrittura, «una visione lucida e focalizzata sulla verità delle cose, liberate dal superfluo. Una semplicità potente e disarmante, capace di sgretolare in un attimo le paure più profonde di ciascuno di noi, liberandole in una confortante sensazione di speranza che è tutt’uno con un imperativo alla consapevolezza e alla responsabilità». E ha poi evidenziato come Pierluigi Cappello, che «senza clamore, dal suo Friuli, ha saputo far sentire e far apprezzare la sua voce e il suo pensiero», sia «un uomo di cultura che ci dà una speranza, insegnandoci una dimensione nuova, una prospettiva diversa e coraggiosa di essere persone nel mondo, partendo dal rispetto per ogni forma dell’essere e del sentire umano». Da parte sua Mauro Pascolini ha volturo rimarcare il ringraziamento dell’Università di Udine tutta alla allora facoltà di Scienze della formazione – il cui corso di laurea magistrale è ora inserito nel Dipartimento da lui diretto – per la scelta di questo giusto riconoscimento a Pierluigi Cappello

L’Università di Udine – ha esordito nella sua laudatio l’antropologo Gianpaolo Gri – appone oggi una sorta di sigillo accademico che accompagna e rilancia un percorso aperto, un processo di costruzione creativa in atto, eppure già autorevole. Un poeta giovane, Cappello, che muove dai margini del Friuli, che ha saputo liberarsi dal rischio dell’incapsulamento localistico, “bilingue perfetto” anche nella scrittura, oggi fra i più affermati in ambito nazionale. E al lungo elenco dei riconoscimenti, premi ricevuti, attenzione alla critica, traduzioni in altre lingue, che finora ha ricevuto, l’ateneo friulano «aggiunge il proprio auspicio che nuovi “incantesimi di scritture riuscite” si aggiungano in futuro alla lunga lista avviatasi nel 1992 e appena arricchita di due importanti pubblicazioni edite dalla casa editrice Rizzoli: la ristampa organica di buona parte della sua produzione poetica, Azzurro elementare, e l’emozionante novità del suo primo ‘romanzo’ in prosa, Questa libertà».

Una laurea, quella conferita a Cappello, il più giovane laureato ad honorem dell’Università di Udine, non prevedibilmente assegnata in letteratura italiana. Bensì nata e voluta all’interno della facoltà di Scienze della formazione e fatta propria dal Dipartimento di Scienze umane, e che intende, dunque, «premiare anche – ha detto Gri – l’alto magistero didattico di un poeta che ha saputo fondere la vocazione del chierico, immerso in una vita claustrale, circondato e quasi annegato nel mare di carte e libri, con la vocazione del bardo: voce mobile e itinerante, che si spende nel convincere, nell’insegnare ai più piccoli che l’eleganza e l’acutezza della parola non appartengono all’ordine del superfluo, ma del necessario, perché strumenti di libertà».

Pierluigi Cappello come «uno sciamano dotato del potere di cogliere il verso delle cose – ha affermato Gri, capace di vedere la “realtà seconda” invisibile allo sguardo normale, esperto nel rendere visibili i fili sotterranei che scavalcano chiuse ben più strette e fortificate del suo paese d’origine, la Chiusaforte nativa, con le sue pareti opposte della montagna a un tiro di sasso». Un poeta «dai molti modi d’essere. Viaggiatore, soprattutto: della natura dei “viaggiatori notturni” che abitano le cosmologie non sterilizzate dalla razionalità ragionieristica occidentale». E «mentre i benandanti – ha proseguito Gri – volavano nella notte a combattere per le biade e le uve della loro gente, i testimoni affermano che il loro corpo giaceva immobile». Ebbene, «poche volte, come in Pierluigi Cappello, mi è capitato – ha detto Gri – di incontrare una riflessione così lucidamente radicale intorno alla contraddizione creativa che si produce fra immobilità del corpo e libertà dello spirito».

Poeta e scrittore «dalla raffinata perizia tecnica – ha sottolineato Gri – frutto di una cultura profonda, masticata e trasfigurata in naturalezza espressiva». E, ancora, l’apprezzamento per «l’acuta etnografia della gerla, presente nella sua ultima scrittura. In quelle pagine – ha aggiunto Gri – Cappello mostra la natura concreta di un’equivalenza, non un paragone, più di una metafora, una reale corrispondenza: quella fra il poeta e l’artigiano».

Una standing ovetion del pubblico che affollava la cerimonia ha accolto calorosamente un visibilmente emozionato Pierluigi Cappello. «L’emozione di oggi – ha esordito – è davvero superiore a quella dei miei viaggi a Roma», riferendosi ai riconoscimenti ricevuti in Quirinale e all’Accademia dei Lincei. «Qui vedo tanti amici, e idealmente li ringrazio, uno a uno». Cappello ha quindi delineato il percorso della sua poesia, «partendo dalle ragioni, dalla scrittura, che non è una ragione – ha detto -, bensì si tratta di un amore, di qualcosa che nasce e ci accompagna nella vita senza che ce ne accorgiamo. In vent’anni di scrittura mi sono sforzato per cercare di raggiungere uno sguardo nitido, partendo dal concetto che la parola è materia plasmabile, come la pietra da cui si cava la statua. Da questo concetto di parola ho certato la pulizia sonora della parola, perché le parole sono fatte di suono e silenzio». Nella ricerca di questa pulizia della parola, «sono passato allo sguardo, cercando la precisione, una visione attenta; e, infine, la comprensione dell’errore, del lapsus, che, anch’esso, schiude mondi che non si immaginavano, per chi scrive e per gli altri che leggono».

Chi scrive e chi legge, un tutt’uno. «Sono convinto – ha detto Cappello – che chi scrive versi è in comunità e in risonanza con chi legge. Anzi, coloro che leggono, in qualunque luogo e momento lo facciano, mobilitano tutti se stessi, la propria conoscenza ed esperienza di vita interpretando i testi, che così producono altra forma, accresciuti essi stessi, come diceva Pasolini, con l’individuo che li ha fatti crescere leggendo». La poesia è allora «un percorso replicato e infinito di nascite, è mossa dalla nascita, dall’irrefrenabile rinnovamento: fondamentale nella società di oggi, dove tutto sembra fermarsi». «Oggi non premiate soltanto me – ha poi sottolineato Cappello -, ma tutti i poeti friulani che hanno dato vita manifestazioni di portata nazionale».

La poesia, il risultato finale di questo percorso di ricerca, e dunque la “tesi di laurea” che Cappello ha, infine, presentato davanti a una ammutolita, rapita platea. Con la lettura, prima, di “Ombre” e “Assetto di volo”: «la mia carta d’identità – ha detto Cappello di questi suoi brani – il luogo da cui vengo». E poi, «per salutare e ringraziare il pubblico – ha chiuso Cappello – una poesia che leggo spesso, anzi, due», definitivamente abbandonata l’emozione iniziale. E mentre Cappello legge “Nel mese di maggio” e “Parole povere” la gente lo abbraccia in un silenzio sospeso e attento, che sfocia, alla fine, in un seconda, applauditissima, standing ovation.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto