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Unitn, furti e frodi di identità: ecco come difendersi

Redazione Controcampus 27 Febbraio 2014
R. C.
15/12/2024

Università degli Studi di Trento - Furti e frodi di identità: ecco come difendersi per l'Unitn Le vittime in Italia sono per lo più maschi single, tra i 35 e i 54 anni, con un'istruzione medio alta, residenti nel Centro-Nord, con un reddito basso e una buona dimestichezza con internet.

Le compagnie telefoniche subiscono danni per milioni di euro l’anno. Uno speciale software di “alert” e una serie di altri strumenti per prevenire e contrastare i crimini d’identità ai danni di cittadini e aziende saranno presentati nella conferenza finale del progetto Web Pro ID, coordinato dal gruppo di ricerca “eCrime” dell’Unitn.

La conferenza dell’Unitn si è aperta oggi pomeriggio alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Unitn e proseguirà domani mattina

Quali sono le caratteristiche dei crimini di identità? Quali strumenti e quali tecnologie possono essere efficaci per prevenirli e contrastarli? Chi sono le vittime? Per rispondere a queste e ad altre questioni, il gruppo di ricerca eCrime della Facoltà di Giurisprudenza dell’Unitn ha condotto, come coordinatore, il progetto Web Proid Unitn, durato 3 anni e finanziato dalla Direzione Generale Affari Interni della Commissione europea con quasi 200 mila euro. Oltre a eCrime, fanno parte dell’iniziativa, come partner, anche RiSSC – Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Telecom Italia, Vodafone, Wind, Consorzio per la Tutela del Credito e Ministero dell’Economia e delle Finanze.

“L’obiettivo del nostro lavoro – dice Andrea Di Nicola, coordinatore di eCrime e del progetto dell’Unitn – è stato costruire sinergie tra ricerca, istituzioni e aziende per realizzare conoscenza e strumenti applicativi per le protezione dell’identità. In questo come in altri casi nel settore della sicurezza è fondamentale, come è fondamentale adottare un approccio pienamente interdisciplinare. Vogliamo continuare su questa linea, intrapresa fin dalla costituzione del nostro gruppo di ricerca eCrime nella Facoltà di Giurisprudenza, tre anni fa. Wep Pro ID è il primo progetto europeo che eCrime si è aggiudicato ed è il primo del quale presentiamo i risultati finali».

I risultati della ricerca dell’Unitn saranno presentati alla conferenza “Crimini d’identità: facilitare il dialogo tra diritto, ICT e criminologia”, nell’aula B della Facoltà di Giurisprudenza (via Rosmini, 27). La conferenza ha preso il via oggi pomeriggio e proseguirà domani, venerdì 28 febbraio, dalle 9.30 alle 14.

«I crimini di identità – chiarisce Andrea Cauduro, project manager del progetto dell’Unitn – si dividono in due categorie: i furti d’identità, cioè la sottrazione di dati personali di persone esistenti e le frodi d’identità, cioè la creazione di un’identità fittizia, basata su dati falsi o manomessi». Quindi prosegue: «La ricerca ha permesso di stilare un profilo delle vittime, di conoscere le dinamiche di tali reati e le tecniche usate dai ladri d’identità per frodare le aziende. A partire dai dati forniti dalle aziende coinvolte, grazie a sofisticate tecniche di “data mining”, è stato inoltre sviluppato un software di “alert” che permetterà alle imprese di individuare in tempo reale e in modo automatico i tentativi di frode e sventarli sul nascere».

Alla conferenza dell’Unitn interverranno il coordinatore di eCrime Andrea Di Nicola e il project manager del progetto Andrea Cauduro con altri ricercatori di eCrime e di RiSSC per illustrare i risultati dello studio riguardo alle vittime di furto d’identità in Italia, ai reati subiti dalle aziende telefoniche e in merito a un software (prototipo) sviluppato per fornire alle aziende strumenti ICT all’avanguardia nella prevenzione e nel contrasto di queste fattispecie. Ci saranno inoltre Alberto Reda, comandante del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, e Tiziana Pagnozzi, comandante della Polizia Postale di Trento e Bolzano, che introdurranno casi investigativi e strategie adottate per contrastare questi crimini a livello nazionale e in Trentino. Infine, parteciperanno i responsabili della sicurezza e dell’antifrode di Vodafone (Manuela Mezzaroma), Wind (Andrea Nicoletti), H3G (Roberto Cosa e Fabrizio Testoni) che, partendo da casi studio di reati d’identità subiti da queste aziende, discuteranno su quali siano le migliori strategie di prevenzione e contrasto da sviluppare in sinergia con istituzioni e Università in un dialogo tra settore pubblico e privato.

Progetto e risultati dell’Unitn

  • La prima attività di ricerca del progetto Web Pro ID è stata un’indagine di vittimizzazione condotta tramite un innovativo metodo basato sul web. In dettaglio, l’iniziativa è stata pubblicizzata online e ha permesso di raccogliere alcune migliaia di questionari completati da cittadini italiani. Da questa prima autoselezione si è estratto un campione (ex post) della popolazione italiana per stimare quanti tra loro abbiano subito uno o più furti d’identità, le loro caratteristiche, le dinamiche di tali reati, la percezione rispetto al rischio di subire tali crimini. Rispetto a queste domande emerge come il 15% dei cittadini italiani maggiorenni abbia subito almeno un furto d’identità durante la propria vita e i dati siano stati utilizzati per creare documenti falsi (es. carta d’identità, passaporto) per ottenere in seguito prestiti personali, smartphone, sottoscrivere contratti. Le vittime sono per lo più maschi single, tra i 35 e i 54 anni con un’istruzione medio alta, residenti nel centro nord con un reddito basso e una buona dimestichezza con internet. Sconosciuti quasi sempre invece gli autori che riescono così a far perdere le proprie tracce. Emerge poi chiaramente come le tecniche per ottenere le informazioni personali sfruttino sempre di più internet (es. phishing) a discapito del più classico furto di portafoglio e soprattutto si concentrino sui social network dove spesso gli utenti pubblicano incautamente dettagli personali che possono essere carpiti facilmente da malintenzionati. Accanto ai dati sulla vittimizzazione, dall’indagine emerge come la quasi totalità (93,1%) degli intervistati (maggiorenni italiani) ritenga che i furti d’identità siano sempre più diffusi e che spesso siano favoriti proprio dalla scarsa attenzione che i cittadini prestano alla protezione dei proprio dati personali. Infine, le persone contattate chiedono più campagne/mezzi di informazione riguardo queste fattispecie, nonché la redazione di norme specifiche e pene severe per i ladri d’identità.
  • La seconda attività di ricerca si è concentrata sulla raccolta e analisi di centinaia di casi studio di crimini d’identità subiti dalle aziende telefoniche. Da tale attività è emerso come le aziende subiscano soprattutto crimini d’identità da parte di soggetti che si spacciano per legali rappresentanti di imprese (ignare) poiché in questo modo riescono a ottenere un alto numero di dispositivi o di traffico telefonico. Inoltre, molto spesso gli abusi sono commessi con la connivenza di agenti o dipendenti di negozi che sfruttano la loro posizione per ottenere dei guadagni illeciti. In questi casi le perdite economiche subite dalle compagnie telefoniche sono ingenti: di media 2.000 – 3.000 euro per episodio, ma in alcuni casi si sono toccati picchi di danno superiori ai 35.000 euro. Ogni anno i casi sono decine di migliaia con milioni di euro di danni.
  • Infine, la terza attività, il cuore del progetto Web Pro ID si è incentrata sulla raccolta di dataset aziendali con milioni di casi al fine di sviluppare un software di alert (prototipo) che consenta alle aziende di contrastare e prevenire i crimini d’identità che ogni anno subiscono. Dai dati emerge come in un 4% di casi i frodatori sono seriali: sfruttano cioè un’identità rubata prima contro una compagnia telefonica e poi contro un’altra fintanto che non vengono fermati. Di norma sono veloci, poiché agiscono in pochi giorni e comunque generalmente non oltre un mese. Sulla base di queste considerazioni, i ricercatori di eCrime hanno sviluppato un sistema che in prima battuta permette la condivisione delle banche dati aziendali contenenti informazioni sulle frodi subite durante le fasi di attivazione di servizi/terminali al fine di bloccare i criminali d’identità in comune. In seconda battuta, sfruttando le più avanzate tecniche di “data mining”, hanno impiegato degli algoritmi che partendo dalle caratteristiche comuni dei casi di frode (es. tipo di servizi richiesti, caratteristiche del richiedente) riescono a predire il rischio che una nuova richiesta sia fraudolenta o meno. I risultati sono brillanti: fino a 9 frodi su 10 vengono individuate correttamente e in modo automatico dal software. La possibilità di condividere informazioni e le gli algoritmi di “data mining” sono stati fusi in un’architettura software che potrà essere impiegata dalle aziende interessate per classificare le nuove richieste di attivazione più a rischio e decidere se investigare in profondità e in caso bloccarle.

Contesto – I crimini d’identità si dividono in due grandi categorie: i furti d’identità, cioè la sottrazione di dati di persone in vita o decedute e le frodi d’identità, cioè la creazione di identità fittizie, usando dati inventati o mescolando dati reali di più persone. In entrambi i casi, le informazioni vengono poi impiegate per scopi criminali (ottenere prestiti, benefici statali, evitare sanzioni, effettuare stalking o diffamare qualcuno).
Questo tipo di reato non è nuovo, ma l’avvento di internet e delle tecnologie ne ha fatto esplodere la diffusione: negli USA (paese dove per primi si è iniziato a studiare il fenomeno) da circa 70.000 casi del 2001 agli oltre 370.000 del 2012 coinvolgendo circa il 7% dei cittadini. Situazione simile nel Regno Unito dove in pochi anni si è passati da 7.700 a quasi 124.000 casi in un anno. A questo riguardo, i dati di Eurobarometer indicano come nell’UE le persone che hanno subito almeno un furto d’identità siano in media l’8% con picchi del 16% in Romania, mentre in Italia ci si attesta sul 10%.

Accanto a queste informazioni, i dati USA indicano inoltre come le vittime siano per la maggior parte giovani, che i dati vengano impiegati soprattutto per ottenere benefici statali, frodi telefoniche o sulle carte di credito per un danno che oscilla tra i 500 e i 2.000 dollari.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto