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Microbioti marini mostrano lo stato di salute dell’Adriatico

Redazione Controcampus 21 Ottobre 2022
R. C.
15/12/2024

Ricerca Università di Bologna, microbioti marini mostrano lo stato di salute dell’Adriatico nell'area compresa tra Rimini e Riccione.

Il primo studio integrato sugli ecosistemi microbici marini nella regione conferma il loro ruolo chiave per mantenere l’equilibrio ecologico e la loro grande capacità di adattamento.

Ma solleva anche domande sui loro limiti di resilienza rispetto all’azione combinata delle attività umane e del cambiamento climatico.

I microbioti dell’Adriatico restano (per ora) ben strutturati e ricchi di diversità nonostante gli impatti delle attività umane sia a livello locale, tra pesca e turismo, sia a livello globale, con la crisi climatica.

Resta da capire però quale sia la soglia oltre la quale questa loro capacità di adattamento può venire meno, minacciando di conseguenza l’equilibrio ecologico degli ecosistemi costieri.

Ricerca Unibo: microbioti marini mostrano lo stato di salute dell’Adriatico tra Rimini e Riccione

Un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Università di Bologna ha analizzato questo tema realizzando il primo studio integrato degli ecosistemi microbici marini nell’area compresa tra Rimini e Riccione.

“I microbioti hanno un ruolo centrale per la salute dei nostri mari. Studiarli può aiutarci a comprendere le strutture e le dinamiche di funzionamento degli habitat marini. Anche e soprattutto in relazione alla risposta ai cambiamenti globali che stiamo vivendo”. 

Spiega Marco Candela, professore al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bolognache ha coordinato la ricerca.

“Dai dati raccolti, è interessante notare come i microbioti analizzati non siano costituiti solo da batteri di origine marina. Ma integrino al loro interno anche microrganismi di origine terricola. Le caratteristiche dell’area di mare studiata possano spiegare un fenomeno di questo tipo. Ma resta da capire quale sia la soglia di microrganismi terrigeni che possono entrare nei microbioti marini senza che questo comprometta il loro equilibrio ecologico”.

I microbioti sono assemblaggi complessi di centinaia di diverse specie microbiche, che vivono in sistemi integrati e hanno funzioni fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi in cui si trovano.

Questo vale sia sulla terra che negli oceani. Oggi sappiamo infatti che i microbioti marini hanno un ruolo essenziale per la salute del mare. Dove sono alla base delle catene alimentari, producendo e riciclando nutrienti organici ed inorganici.

Inoltre, questi microbioti marini possono agire in associazione con organismi complessi, come animali e piante, di cui divengono una componente integrante. Contribuendo a diversi aspetti fisiologici tra cui la nutrizione, la protezione e la resistenza agli stress.

“Le nostre conoscenze sui microbioti marini sono oggi ancora frammentarie a causa delle barriere tecnologiche che ne limitano lo studio. Per analizzarli servono infatti tecniche molto avanzate, come le tecnologie multiomiche. Che non sono ancora sufficientemente accessibili per complessità e costi”. Aggiunge Candela.

Gli studi attuali degli scienziati: i due filoni

Per ottenere informazioni sulla salute e sulle dinamiche che animano l’attività dei microbioti marini dell’Adriatico, gli studiosi hanno quindi esplorato due filoni principali. Da un lato si sono concentrati sullo studio del microbiota associato alle anemoni (Anemonia viridis) che vivono su barriere artificiali sommerse a 200 metri dalla costa di Riccione. Le anemoni hanno un ruolo chiave per la formazione dell’habitat costiero e la loro salute è un indicatore strategico della salute dell’intero ecosistema. Dall’altro lato è stato invece realizzato uno studio più ampio sui microbioti di acqua e sedimenti presenti nella regione di mare compresa tra Rimini e Riccione.

I campioni analizzati sono stati prelevati in 19 siti individuati in un’area tra 12 e 30 chilometri di distanza dalla costa. Dai dati raccolti è emerso innanzitutto che il microbiota delle anemoni è in stretta relazione, e in equilibrio, con il microbiota dell’acqua e dei sedimenti circostanti. Da cui vengono selezionate le componenti microbiche che favoriscono la salute dell’animale.

“È interessante notare che in estate, in coincidenza con il picco della stagione turistica, le anemoni integrano nel loro microbiota alcuni particolari batteri copiotrofi. Anche di origine terricola, probabilmente a causa di un maggiore rilascio di nutrienti organici e input terrigeni in prossimità della costa”. Sottolinea Giorgia Palladino, ricercatrice all’Università di Bologna e prima autrice dello studio pubblicato su Frontiers in Marine Science.

Un fenomeno, questo, che è emerso in modo analogo anche dall’analisi su più ampia scala legata agli ecosistemi marini ambientali.

Microbioti marini tra Rimini e Riccione sono perfettamente strutturati

I microbioti di acqua e sedimenti marini tra Rimini e Riccione sono perfettamente strutturati per fornire servizi trofici chiave in ambiente marino”. Conferma Daniel Scicchitano, dottorando all’Università di Bologna e primo autore dello studio pubblicato su Scientific Reports.

“E nelle regioni più prossime alla costa integrano al loro interno anche particolari batteri di origine terricola che hanno importante ruolo nell’azione di degradazione della materia organica”.

Nel complesso, quello realizzato è il più importante studio sui microbioti marini nell’Adriatico Settentrionale. Una regione che costituisce il modello ideale per il monitoraggio dell’ecosistema marino in ambienti con una forte presenza di attività antropiche.

I risultati confermano il ruolo chiave dei microbioti per mantenere l’equilibrio ecologico, e mostrano la loro grande capacità di adattamento ai cambiamenti.

Al tempo stesso, però, pongono domande sui loro limiti di resilienza all’azione combinata delle attività umane e del cambiamento climatico.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. 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