Questo è quanto è stato detto al decano dal Cineca, consorzio che gestisce il voto telematico.
I tre candidati alla carica sono: Massimo Mauro Augello, Paolo Miccoli e Nicoletta De Francesco.
Ma la vera novità sta nel fatto che per la prima volta potrebbe correre alla carica di magnifico rettore una donna. La De Francesco, professore ordinario di Sistemi per l’Elaborazione delle informazioni al dipartimento di ingegneria dell’Informazione è attualmente prorettore alla Didattica nell’amministrazione Pasquali.
Il problema è che la De Francesco non sembra riscuotere molti consensi da parte delle varie facoltà, eccetto l’appoggio del Rettore in carica.
Gli altri due candidati, sono senza dubbio dei nomi noti.
Massimo Mauro Augello, è l’attuale preside della facoltà di Economia e lo si ricorda perché più volte in questi mesi, ha preso posizione contro la gestione Marco Pasquali. La sua candidatura sarà sostenuta naturalmente dalla facoltà di Economia.
Paolo Miccioli, invece, direttore del Dipartimento ad attività integrate di Chirurgia generale dell’Aoup, sembra essere il favorito.
A questo proposito non si sono ancora schierate le facoltà di Lettere e Scienze, dal momento che non hanno un proprio candidato.
Ciò che si augurano gli studenti è che, colui che assumerà questo ruolo di guida nell’Ateneo pisano, creda fermamente nel futuro dell’Università e dia importanza a tutte le figure che favoriscono la diffusione della cultura, partendo dai professori ordinari a quelli associati, dai ricercatori agli studenti.
Senza trascurare nessuno, perché il puzzle della conoscenza non si compone di un singolo pezzo, ma di tanti pezzi messi insieme e se anche venisse a mancare il più piccolo, il più insignificante pezzo, renderebbe questo puzzle incompleto.
E per questo bisogna sostenere la ricerca ad andare avanti a non permettere che figure così importanti diventino marginali, o peggio lasciare che il loro lavoro diventi vanto dei paesi esteri, che ben volentieri accettano i “cervelli” italiani.
Inoltre, gli studenti si augurano, altresì, di poter usufruire di quello che viene definito “diritto allo studio”, che da un pò di tempo sembra stia perdendo il suo significato originale smarrendosi.
Letizia Del Regno