Il programma della cerimonia è così delineato: dopo i saluti del rettore Roberto Sani, il preside della facoltà di Scienze politiche Francesco Adornato pronuncerà la laudatio e il professor Luca Scuccimarra, vicepreside della facoltà, leggerà il dispositivo di conferimento. Quindi Stefano Rodotà terrà la sua lectio doctoralis sul tema “Antropologia dell’homo dignus”. La mattina alle 11 nell’Aula Abside della Facoltà di Scienze politiche, Rodotà presiederà la tavola rotonda sul tema “I beni comuni”.
“Il rigore degli studi, la forza dell’argomentazione, il profondo convincimento democratico, l’approccio laico degli interventi fanno di Stefano Rodotà uno dei protagonisti della storia civile del nostro Paese. La sua profonda e acuta sensibilità alle tematiche politologiche, che si manifesta sia negli scritti giuridici sia in quelli di più generale portata, offre specifico e motivato fondamento alla concessione della laurea honoris causa”.
Questa è la motivazione, spiega Adornato, con cui il consiglio ha proposto il conferimento del prestigioso riconoscimento. La cerimonia si svolgerà mercoledì 6 ottobre alle 17. L’università di Macerata ha già conferito negli anni precedenti lo stesso titolo ad altri celebri personaggi; in particolare, quelli assegnati dalla facoltà di Scienze politiche sono andate a Jean Blondel, Bertram Schefold, Umberto Cerroni, Carlo Salvatori, Antonio Fazio, Giovanni Conso, Carlo Azeglio Ciampi e Francesco Santoro Passarelli.
Stefano Rodotà, nato a Cosenza il 30 maggio 1933, è professore emerito di Diritto civile nella facoltà di giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza e presidente dell’International University College di Torino. Ha insegnato anche nelle Università di Macerata e Genova.
Un curriculum, il suo, di massimo rispetto. È stato deputato al Parlamento italiano dal 1979 al 1994 e al Parlamento Europeo (1987), membro dell’assemblea parlamentare del consiglio d’Europa (1983-1994), vice presidente della Camera dei deputati (1992), presidente del gruppo parlamentare della Sinistra indipendente dal 1983 al 1991, presidente del Partito democratico della sinistra (1991-1992).
È Direttore delle riviste “Politica del diritto” e “Rivista critica del diritto privato” e ha diretto, tra l’altro, la rivista “Il diritto dell‘agricoltura”. Ha collaborato a giornali e riviste (Il Giorno, L’Unità, Il manifesto, Panorama) e sin dalla sua fondazione scrive su La Repubblica.
Tra i prestigiosi incarichi da lui ricoperti: Componente e Presidente del Comitato Scientifico dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione europea, Presidente della Commissione per la valutazione dell’impatto ambientale, Presidente della Commissione di riforma delle norme sulla proprietà del Codice civile, Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, Presidente del Gruppo dei garanti europei, Membro del Gruppo europeo per l’etica delle scienze e delle nuove tecnologie, Membro della Convenzione per la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
Alessia Maria Abrami