L’università San Raffaele, per la terza volta in tre anni, cambia le modalità per i test d’ingresso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Le motivazioni che hanno portato a questa scelta e le modalità con cui si svolgeranno i test sono spiegate in un comunicato dell’università stessa che riportiamo qui di seguito in maniera integrale:
“Per il terzo anno consecutivo l’Università Vita-Salute San Raffaele ha modificato, rendendolo, di fatto, diverso da quello adottato dalle altre facoltà mediche italiane. Si tratta infatti di un test che esclude le domande di tipo nozionistico, i dettagli di avvenimenti storici, geografia o letteratura, così come esclude concetti che verranno insegnati nei successivi anni di corso. Viene marcatamente privilegiato il problem solving; 50 domande esclusivamente di logica, cui si aggiungono 10 quesiti richiedenti la soluzione di problemi in ambito biologico, matematico, fisico, chimico, nonché 10 quesiti di cultura generale: per un totale di 100 domande cui rispondere in 120 minuti. Si tratta certamente di una prova complessa, con un assai tempo limitato rivolto a selezionare gli studenti “migliori”, dove con “migliori” non si intendono quelli più informati, quanto piuttosto quelli le cui capacità di ragionamento siano più sicure e rapide. La soddisfazione dimostrata da parte degli studenti per questo tipo di prova è elevata: la prova viene percepita come complessa, ma equa; certamente un test di ammissione con domande a scelta multipla mostra delle pecche rispetto a degli approcci più approfonditi come il colloquio personale e la valutazione in itinere durante il corso degli studi, tuttavia si dimostra un metodo oggettivo e adeguato a un grande numero di candidati”.
Quindi secondo l’Università questa modalità di test è ritenuta migliore della precedente, nel caso in questione delle due precedenti, e, sempre a detta dell’università, gli studenti sono soddisfatti della modalità con la quale vengono selezionati. Sarà vero tutto ciò? Ai posteri l’ardua sentenza
Marano Virgilio