In questa settimana una della regioni italiane più attente alla cultura e all’arte del mangiar bene, l’Emilia Romagna, ha ospitato gli studenti del Master IGT (Italian Gastronomy and Tourism) dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Bra, in provincia di Cuneo.
Il tour “cultural-gastronomico” ha avuto lo scopo di far conoscere ai ragazzi i processi produttivi e le filosofie che stanno alla base dei principali prodotti tipici della regione. Il viaggio ha avuto inizio lunedì mattina, con la visita in un’azienda agricola biologica in provincia di Modena, all’interno della quale si sono tenute lezioni sull’aceto balsamico e sulla farina macinata con la pietra. Le fatiche della giornata sono state premiate con una cena a base di pasta fresca lavorata a mano dalle rezdore (le tradizionali massaie del modenese).
Il tema della pasta ha traghettato gli studenti dal primo al secondo giorno di viaggio , con la visita dell’Accademia Barilla a Parma, in cui gli studenti hanno assistito a lezioni e conferenze che hanno toccato vari punti del processo produttivo, dalle varietà di grano utilizzate fino ad arrivare al controllo di produzione.
Dal primo piatto si passa al secondo: mercoledì e giovedì infatti, è stata la volta delle aziende produttrici di salumi, quali la Parmacotto e il Salumificio Zanelli, e di formaggio, con la visita al Consorzio del Parmigiano, depositario di uno dei simboli più apprezzati del Made in Italy.
L’ultima tappa di questo “luculliano” viaggio si è tenuta nella cittadina di Polinese Parmense, con una lezione su uno dei maggiori esponenti del patrimonio gastronomico locale, il culatello.
Luca Salvino