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Università di Udine : Inaugurato il 33° anno accademico

Redazione Controcampus 15 Marzo 2011
R. C.
19/03/2024

«Costituire reti federate di università del Nordest ed europee, attraverso una forte cooperazione tra le Università dell’area Alpino-Adriatica, che interessi, in particolare, i livelli più alti di educazione universitaria e post-universitaria, come i Master e i Dottorati di ricerca».

Così il rettore dell’università di Udine, Cristiana Compagno, in occasione dell’inaugurazione del XXXIII anno accademico dell’ateneo friulano, ha delineato oggi la via capace di «dare un futuro ai nostri piccoli atenei e aprire spazi inesplorati di azione comune anche ai nostri territori, disegnando nuove reti di cooperazione interuniversitaria a cavallo di Paesi e culture». Una via che è anche «un modo – ha sottolineato il rettore, rimarcando il valore storico e fondativo dell’Unità d’Italia per il Paese – per rileggere e interpretare, anche nelle aree più problematiche della nuova Europa, la stessa idea federativa che accompagnava il Risorgimento italiano».

La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2010/2011 si è aperta a Udine con l’inno nazionale. «Un modo – ha detto Compagno – per ribadire come l’Università sia luogo e strumento attraverso cui affermare e riaffermare nella storia i valori di democrazia, libertà, autonomia e pluralismo nell’unità. Il Risorgimento è stato ed è per l’Italia un evento fondativo della sua storia contemporanea», in cui i giovani universitari di allora «ebbero un ruolo forte e decisivo – ha ricordato Compagno – e da cui nacque anche l’imprinting delle Università italiane: dall’ideale, che rappresenta ancor oggi uno dei contributi più grandi che l’Italia ha dato al mondo, di nazione unita nelle sue diversità e nelle sue autonomie territoriali». Su queste radici, oggi, «l’Italia e le sue Università – ha affermato Compagno – possono e devono riprendersi una posizione nel mondo. È in questo disegno ampio ma fondato, in questa dialettica tra storia profonda e cammino futuro che si deve collocare l’Università di Udine».

L’inaugurazione dell’anno accademico è occasione di incontro con la propria comunità di riferimento, per tracciare bilanci e delineare le azioni future. Il rettore ha dunque ripercorso i principali interventi messi in atto in un anno di governo d’ateneo.

Situazione generale. La legge regionale 97 di riforma per il finanziamento del sistema universitario recentemente varata «contiene un passaggio politico importante – ha sottolineato Compagno –, ovvero il riconoscimento esplicito della necessità di avviare processi di perequazione tra Atenei, laddove il finanziamento statale crea delle storiche disparità. Un risultato ottenuto grazie al legislatore, ma anche grazie a un diverso, corretto, solido e maturo rapporto di cooperazione con l’università di Trieste». Sull’avvio della riforma con la Legge 240/2010, il rettore ha invece rimarcato come «alle grandi novità normative, che vogliamo vedere come un veicolo di introduzione di alcuni necessari processi di ammodernamento del sistema, non si sono accompagnate novità significative nel rapporto Stato-Università, fondato su direttive spesso tra loro in contrasto e di ritardo sui processi di comunicazione. Se vogliamo che l’ammodernamento invocato dalla legge sia credibile, è necessario che le azioni ministeriali conseguenti siano coerenti nei tempi e nei contenuto e quindi credibili».

Sviluppo nonostante i tagli. Nello spazio di due anni l’Ateneo «ha iniziato e portato a termine – ha sottolineato Compagno – un processo di ammodernamento e ulteriore qualificazione a livello nazionale e internazionale, raggiungendo risultati straordinari, seppur a risorse calanti. Siamo stati adempienti rispetto agli obiettivi di crescita e rinnovamento, entro il rigore della spesa. Non altrettanto il nostro Stato. Alle riforme non sono corrisposte risorse, e i meccanismi premiali introdotti non sono in grado di dispiegare i loro effetti incentivanti in un regime di finanziamenti drammaticamente calanti».

Situazione finanziaria. Ottimi i risultati di bilancio ottenuti dall’Ateneo, che ha raggiunto la stabilità finanziaria «con il completamento del piano di recupero – ha annunciato il rettore – del disavanzo dell’amministrazione centrale che, con l’approvazione del bilancio consuntivo 2010, sarà completamente riassorbito, con due anni di anticipo rispetto agli obiettivi concordati con il Miur a fine 2008». A fronte di una riduzione di Ffo di 2,2 milioni di euro, negli esercizi finanziari 2009 e 2010 l’Ateneo ha migliorato di 5,4 milioni i risultati di bilancio.

Sul fronte dei finanziamenti, nel 2010 il Ffo assegnato è stato di circa 75 milioni di euro, cioè di -2,2 milioni rispetto al 2009. Grazie agli ottimi risultati della didattica e della ricerca, la riduzione è stata, tuttavia, minore (pari al 2,8%) rispetto alla riduzione di sistema (pari al 3,7%). Nei finanziamenti basati sui risultati, Udine si colloca stabilmente tra le prime dieci università italiane e quarta nel Nordest. Nel 2010 il rapporto tra Ffo assegnato in base alla valutazione e Ffo complessivo è stato pari, per Udine, alll’11,8% rispetto al dato medio di sistema dell’10%. «Il paradosso – ha evidenziato Compagno – è che questi risultato riescono esclusivamente a limitare i devastanti effetti derivanti dalla progressiva riduzione dei finanziamenti statali».

Ricerca e internazionalizzazione. Per quanto riguarda la ricerca, il numero di pubblicazioni scientifiche dei ricercatori udinesi presenti nella banca dati Web of Science, che seleziona a livello mondiale pubblicazioni a elevati standard di qualità, è crescente negli anni, con un incremento stimato dal 2008 al 2010 del 7,6%. In aumento anche la riconoscibilità delle pubblicazioni a livello internazionale, cioè il numero di citazioni, con incremento in tre anni del 19,8%. Cresce il numero degli studenti che fanno esperienze formative all’estero (+74,5% in un anno) ed è in aumento la mobilità studentesca internazionale in entrata (173 studenti lo scorso anno e 216 nel primo semestre del nuovo anno) e in uscita (350 studenti lo scorso anno). Sette sono i corsi che rilasciano doppio titolo internazionale, 2 di laurea triennale (Viticoltura ed enologia e Conservazione dei beni culturali) e 5 di laurea magistrale (Dams cinema, Comunicazione multimediale e tecnologie dell’informazione, Letteratura austriaca del corso in Lingue e letterature europee; dall’a.a. 2011/2012, Ingegneria elettronica e Informatica).

Organizzazione ed edilizia. I processi di riorganizzazione hanno riguardato l’avvio ufficiale a gennaio dei 14 Dipartimenti dell’Ateneo, frutto della disattivazione e riaggregazione dei precedenti 28 e della conseguente ricollocazione di 900 persone. È stata avviata la riorganizzazione delle biblioteche in 4 grandi poli. Entro l’estate sarà completata la riorganizzazione dell’amministrazione centrale, ed entro fine anno sarà attuato il passaggio al nuovo sistema contabile di tipo economico patrimoniale e analitica a supporto di una gestione orientata a logiche di budget e controllo direzionale. Dal lato dell’edilizia si è conclusa la forte intensificazione del processo di polarizzazione della attività didattiche e di ricerca nei 4 poli umanistico, scientifico, medico, economico e giuridico. Tra i maggiori interventi in fase di progettazione, le ristrutturazioni della ex chiesa di S. Lucia e dell’ex scuola “Maria Bambina” in via Mantica, di palazzo Garzolini di Toppo Wassermann in via Gemona, dell’ex edificio del collegio Renati in via Tomadini, e, in tutti e 4 i poli, la realizzazione di nuovi spazi per laboratori e aule.

Auspici e azioni future. Alla luce del fatto che «siamo oggi – ha detto il rettore – un organismo sostanzialmente sano, pronto a ripartire anche nell’applicazione della nuova legge, ma che rischia di rimanere fermo se privo di risorse da investire per nuovi progetti e per affrontare nuove sfide», Compagno ha annunciato che «intendiamo recuperare il sottofinanziamento cronico, che ci vessa e umilia, per metter in sicurezza i settori più esposti agli effetti dei tagli e per ricominciare a investire in modo deciso nella ricerca e nella qualità della didattica, nell’interesse della scienza e della ricerca e per il benessere di tutta la comunità friulana». Compagno ha indicato la via: «dovremo puntare, con le università più proattive del Paese, su un meccanismo di finanziamento non più basato sulla spesa storica, ma sul rapporto tra risorse impiegate e risultati ottenuti nella gestione, nella didattica e nelle ricerca», abbandonando «l’attuale meccanismo della spesa storica basato sui costi standard, perverso per le risorse pubbliche, in quanto crea inflazione in una spirale viziosa – perché chi spende di più, di più ha -, e profondamente ingiusto dal punto di vista etico e sociale, non premiando merito, impegno, competenza, capacità di reazione». Un nuovo sistema «che richiede strumenti di misurazione e di valutazione della efficacia e della qualità nella ricerca e nella didattica e dell’efficienza gestionale».

Giovani ricercatori. Simbolicamente, per premiare la ricerca dell’Ateneo, nel corso dell’inaugurazione sono stati consegnati i Riconoscimenti “Fondazione Crup”. Istituiti per incentivare e sostenere le eccellenze scientifiche, destinati alle migliori pubblicazioni scientifiche, i riconoscimenti sono stati consegnati a 9 ricercatori (dottorandi e assegnisti) che hanno contribuito, attraverso pubblicazioni di elevata qualità e contenuto innovativo, all’avanzamento scientifico nel proprio settore scientifico di appartenenza. Le pubblicazioni sono state valutate da esperti internazionali esterni all’Ateneo, nell’ottica di una valutazione autonoma e oggettiva. I premiati sono stati: Irina Elena Cristea e Claudio Piciarelli, Sonia Calligaris, Giorgia Gri, Cinzia Puppin, Katia Siega, Cristian Marchioli, Anna Zilli, Marco Iamoni.

Studenti. Il presidente del Consiglio degli studenti, Corrado Coppa, ha evidenziato, come criticità l’introduzione, con la riforma, della figura del ricercatore a tempo determinato, con contestuale messa ad esaurimento del ruolo di ricercatore a tempo indeterminato, e la subordinazione della chiamata a professore alla disponibilità finanziaria degli atenei. «La tara della Legge – ha detto Coppa – è che in un contesto di risorse calanti e di blocco del turn over, si inserisce una riforma che, per sua stessa ammissione, è a costo zero». Critico Coppa anche sull’inserimento «di requisiti sempre più stringenti e soffocanti sui corsi di laurea e sui curricola. Questa non è – ha detto – promozione e valorizzazione della qualità, ma un attacco all’autonomia e alla libertà di insegnamento delle università pubbliche, che mira ad impoverire l’offerta formativa».

Personale tecnico-amministrativo. Maurizio Pisani ha sottolineato la positività dell’allargamento della rappresentatività del personale, finalmente accolto dal Senato accademico, grazie alla possibilità di partecipare con voto ponderato alle future elezioni del rettore. Critiche sono state mosse sulla riforma del sistema universitario, in particolare per «l’ulteriore ridimensionamento del peso del personale tecnico-amministrativo», e per le novità introdotte dal DL 150/09 visto come «un passo indietro, che ha sottratto alla contrattazione collettiva materie come la mobilità e l’organizzazione del lavoro, che blocca le carriere con l’impossibilità di bandire concorsi interni». Sull’organizzazione interna, è stata indicata la necessità di una riorganizzazione dell’amministrazione centrale, dopo che è stata completata quella dei dipartimenti e si è ormai avviato il passaggio al bilancio unico.

La prolusione. Il preside della facoltà di Medicina Veterinaria, Bruno Stefanon, ha messo in evidenza come la ricerca nel settore delle scienze animali dovrà identificare le soluzioni per fare fronte alla domanda sempre più crescente di alimenti di origine animale, focalizzandosi, dunque, sulle biotecnologie animali, sull’alimentazione e sulle tecnologie di allevamento, sul recupero di energia dalle deiezioni e dalle biomasse. «Considerata la dinamica di crescita dei consumi di alimenti di origine animale – ha sottolineato Stefanon – il ruolo delle scienze e delle produzioni animali diventa uno dei fattori chiave per garantire una stabilità economica e sociale, sia nei Paesi occidentali, sia in quelli emergenti. Il ruolo dell’Università, sede naturale della ricerca e della formazione, sarà centrale, per trovare e proporre i modelli di sviluppo sostenibile capaci di affrontare questa sfida futura».

Il Presidente della Regione. Renzo Tondo ha rimarcato la vicinanza della Regione all’università di Udine, «in questa stagione di cambiamenti e di incertezze che, tuttavia, può essere anche una opportunità di miglioramento. In queste situazioni – ha detto Tondo – la qualità delle persone sono la risorsa che fa la differenza e di queste risorse è costituita oggi l’università di Udine, ateneo che ha saputo con determinazione e lungimiranza intraprendere un positivo percorso di riorganizzazione, riconosciuto, oggi, dai risultati che l’Ateneo ha raggiunto». L’Autonomia dell’Università «è un principio inderogabile – ha detto Tondo – che, tuttavia, non può essere disgiunto dalla responsabilità, anche in considerazione del ruolo dell’università di motore dello sviluppo territoriale, in particolare in tempi di crisi». In questo processo «anche la Regione è coinvolta – ha affermato il governatore -, e la nuova legge regionale di finanziamento al sistema universitario, varata all’unanimità, intende essere uno strumento nuovo, che, tra gli obiettivi strategici, intende accentuare il ruolo del Friuli Venezia Giulia nell’ambito della conoscenza e premiare l’eccellenza». Dunque, per la Regione è una priorità sostenere alta formazione ed eccellenze nella didattica e nella ricerca, e «la nuova legge approvata per il finanziamento complessivo alle università prevede – ha ricordato Tondo – un aumento del 25% delle risorse stanziate per gli anni 2012 e 2013». In particolare, rispetto ai 4,6 milioni l’anno di euro stanziati per tutte le università della regione nel 2011, siamo passati – ha spiegato il Presidente – a 6,2 milioni per ciascuna annualità nel 2012 e nel 2013».

Fiorella Kostoris. La cerimonia di inaugurazione si è chiusa con l’intervento della professoressa Fiorella Kostoris, tra i sei componenti di nomina ministeriale della neocostituita Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e della ricerca (Anvur), economista tra i massimi esperti europei nel campo della valutazione, docente di Economia politica dell’Università “La Sapienza” di Roma. Kostoris si è detta lieta di partecipare all’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’università di Udine, «Ateneo che ritengo esemplare – ha affermato – tra gli atenei di più recente istituzione». In merito alla valutazione delle università «premiare il merito in maniera trasparente – ha affermato – è un atto volto ad accrescere l’equità e, insieme, l’efficienza, e contribuisce sia all’etica, sia allo sviluppo. Dare onore al merito è efficiente, perché la nostra società, nel riconoscere e incentivare i più capaci, promuove una più elevata dinamica culturale, economica e sociale».

Nel campo specifico dell’Università «saper valutare con criteri professionalmente ineccepibili, con onestà e coraggio intellettuale la qualità della ricerca e della didattica, favorisce senza dubbio – ha sottolineato Kostoris – la crescita e la coesione dell’Università e del Paese. Questo, precisamente, è uno dei compiti assegnati in Italia all’Anvur», che «sarà operativa tra pochi giorni – ha annunciato a margine della cerimonia Kostoris – ed entro breve saremo convocati dal ministro Gelmini». Un compito, dunque, impegnativo, quello dell’Anvur, la cui «autonomia, imparzialità e professionalità – ha notato Kostoris – sono anche garantiti dal fatto che i membri sono stati votati da maggioranza e opposizione, da Camera e Senato».

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto