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Biblioteca UNISA: un nido di cultura, suoni ed emozioni!

30 Maggio 2011
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26/04/2024

La biblioteca di Fisciano “E.

R. Caianiello” è sempre stata un sostegno per la didattica e la ricerca per le varie facoltà presenti in ateneo, un luogo di incontro e di studio sempre al passo con i tempi e le nuove risorse tecnologiche, rimanendo in contatto con i giovani anche grazie ai siti internet e social network.

Non è rimasta ferma ad essere solamente un centro di lettura o prestito libri infatti, fin dalla sua nascita, è sempre stata un luogo importante per promuovere i molteplici eventi culturali creati per spezzare la monotonia delle ore di studio sviluppando tra i ragazzi un maggiore interesse per i gruppi culturali dell’ateneo verso attività che magari non fanno parte della loro quotidianità come: arte, musica e teatro.

L’ultimo evento organizzato in biblioteca è stato il concerto-flash di apertura al IV Convegno dei cori e delle Orchestre Universitarie italiane, un’unione magica di voci e suoni che hanno incantato gli spettatori appassionati.

A fare gli onori di casa è stato il Direttore Marcello Andria al quale abbiamo posto alcune domande :

Direttore, trova difficoltà nel gestire le varie attività che poi si svolgono all’interno della biblioteca come quella di oggi?

Direttore: Con una discreta organizzazione , buon senso e la collaborazione di tutti , in linea di massima riusciamo a far quadrare il tutto e a tener su tante attività e tanti servizi augurandoci di poterlo sempre fare. Oggi,ad esempio, abbiamo ospitato il IV Meeting Internazionale dei Cori universitari e non è una novità in quanto teniamo sempre in piedi una collaborazione con “Musicateneo” grazie al quale molto spesso organizziamo questi piccoli concerti flash in biblioteca in quanto la biblioteca non è soltanto un luogo dove si conservano i libri ma anche un luogo dove si promuovono attività e cultura.

E’ difficile gestire a livello economico una biblioteca di così tale importanza?

D.:Senz’altro! Anche perché l’università ha subìto tagli notevoli. Quest’anno fortunatamente siamo riusciti a tenere alto il tenore degli acquisti e a tenere inalterati i servizi che offriamo all’utenza universitaria: docenti, ricercatori, studenti ma anche al territorio perché questa biblioteca, caso abbastanza singolare fra le biblioteche di Ateneo, è aperta a tutta la cittadinanza.

Quali sono i progetti futuri per la biblioteca e l’ambizione più grande che si è prefissato come direttore?

D.:Spero sempre di poter procedere con gradualità: ampliare sempre di più i servizi che noi offriamo alle utenze, non riferendomi soltanto in termini di ampliamento di raccolte, collezioni, monografie , periodici, servizi elettronici, ma anche a livello di orientamento, di reference, del clima che si respira in biblioteca per cercare di creare sempre una grande collaborazione e solidarietà con l’utenza. Lo scorso anno abbiamo aperto una pagina Facebook , altro canale di comunicazione per la biblioteca, inoltre il nostro portale è quotidianamente aggiornato con tutte le ultime novità.
Il progetto più ampio che si è prefissato l’Ateneo è l’apertura di un nuovo grandissimo edificio, una biblioteca del polo scientifico e tecnologico, che è in fase di ultimazione.

Durante il convegno, sono state ampliamente esposte le varie problematiche affrontate dalle organizzazioni corali e di come la musica venga messa in secondo piano da istituzioni come la scuola.
Si è parlato del bisogno e della necessità di impartire un’educazione della cultura musicale sin dalla più tenera età.

I direttori , inoltre, hanno presentato i propri cori e i loro programmi di studio, discutendo sulla difficoltà di scegliere un repertorio di ampio raggio che comprenda anche testi antichi e non strettamente testi sacri, in quanto c’è difficoltà ad esibirsi al di fuori di luoghi sacri come la Chiesa, senza scopo di lucro.

Hanno esposto la difficoltà di tenere insieme un coro in quanto possono esserci etnie, culture diverse e differenze anche nella conoscenza della musica che può essere presente o completamente assente.

A tale proposito abbiamo posto alcune domande ai direttori M. Ilario Nicotra del coro dell’Università di Milano Bicocca e alla M.Ingrid Pustijanac del coro della facoltà di Musicologia di Cremona:

M. Nicotra, Com’è nato e quali sono stati i momenti magici che diedero origine al coro polifonico?

M. Nicotra: E’ stata una mia idea unita a quella di altri professori, dato che insegnavo già alla scuola civica di Milano,nata nove anni fa.

Qual è il vostro repertorio?

M.N.:Il repertorio è il più vario possibile perché il coro è aperto a tutte le componenti universitarie, studenti, docenti, varia dal rinascimento alla musica contemporanea.

Com’è strutturato il vostro coro?

M.N.:E’ strutturato come associazione all’interno dell’Università di Milano con il sostegno del Politecnico delle arti di Milano.

Per far parte di un coro è necessario conoscere la musica?

M.N.:Assolutamente no. Chiunque, anche chi si ritiene stonato, può liberamente partecipare e imparare.

Quali sono stati i benefici che avete riscontrato sia a livello umano che professionale dalla nascita del coro?

M.N:Direi che tra bene e male siamo alla pari. Si effettua una bella politica sociale tra i componenti!

Alla M. Pustijanac , è stata chiesta un ulteriore opinione sull’importanza dello studio della musica all’interno di un coro, e cosa si vuole trasmettere al pubblico:

M.P.:Sicuramente leggere la musica, conoscere scale, intervalli e armonizzazioni, è un punto importante per chi vuole cantare e conoscere la musica, ma non è fondamentale ai fini dell’espressione e dell’emissione vocale in sé: ci sono tantissimi musicisti stonati!
La cosa fondamentale per chi ascolta e per chi si esibisce è essere convinti dell’espressione trascendentale dell’esperienza della musica, capire che nel momento dell’esibizione si sta vivendo un esperienza unica e irripetibile.
Più importante delle note, e del livello culturale è l’emozione perché è quella che“rimane”!

Questo credo sia l’obiettivo fondamentale per tutti i cori.

Mario Bove

© Riproduzione Riservata
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