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Acqua libera…? Il post-referendum

28 Giugno 2011
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28/03/2024

L’acqua patrimonio pubblico e la sfida della gestione efficace delle risorse idriche: da domani pomeriggio ai Benedettini simposio dell’European Water Resources Association Il 12 e 13 giugno scorso, con il voto referendario, gli italiani hanno chiaramente stabilito che l’acqua deve essere considerata un bene comune.

Il raggiungimento del quorum e, ancor più, la schiacciante vittoria del “sì” nei due quesiti specifici non hanno fatto altro che confermare come il problema di una corretta ed efficace gestione delle risorse idriche – non soltanto beni da utilizzare ma innanzitutto patrimonio da tutelare – sia molto sentito nel nostro Paese.

Ma quale strada bisogna seguire oggi per una gestione virtuosa di questo bene primario, considerando da un lato la scarsità di risorse e dall’altro la necessità di fronteggiare gli impatti di potenziali cambiamenti climatici? E come fare a garantire a tutti – e non soltanto sulla carta – il diritto all’acqua, considerato un’estensione del diritto alla vita così come affermato dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani?

Tutti questi argomenti saranno al centro del VI simposio internazionale della European Water Resources Association (Ewra), dal titolo “L’ingegneria idrica e la gestione delle acque in un ambiente in cambiamento”, che si aprirà domani pomeriggio – mercoledì 29 giugno, alle 15 – nel coro di Notte del Monastero dei Benedettini e si concluderà nella giornata di sabato 2 luglio.
L’edizione di quest’anno del simposio è stata organizzata dai docenti Antonino Cancelliere e Giuseppe Rossi del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Catania (Dica), in collaborazione con l’Associazione idrotecnica italiana (Aii) e il Centro studi di Economia applicata all’Ingegneria (Csei) di Catania.

La protezione delle risorse idriche e la promozione di un uso sostenibile dell’acqua – spiegano gli organizzatori – rappresentano temi centrali nelle politiche ambientali di tutti i Paesi del mondo. Sebbene negli ultimi decenni siano stati fatti importanti progressi sulla gestione delle acque, grazie soprattutto all’utilizzo di moderne infrastrutture e allo sviluppo di nuove tecnologie, sono necessari ulteriori sforzi per fronteggiare situazioni critiche quali inondazioni, siccità e inquinamento delle falde acquifere”.

Partendo da queste problematiche, il simposio intende offrire un’occasione di incontro tra studiosi e tecnici provenienti da più di 20 Paesi del mondo, con l’obiettivo di discutere e analizzare le principali sfide per una gestione efficace delle risorse idriche. Fra i prestigiosi interventi previsti quelli dei principali esperti internazionali in materia di gestione delle risorse idriche: Donald Wilhite (Usa), Philippe Quevauviller (Belgio), Marcello Benedini (Italia), Luis Pereira (Portogallo) e Jaques Ganoulis (Grecia), che terranno le relazioni generali del convegno.

Saranno trattati temi molto attuali, come quello del monitoraggio e della previsione della siccità e della modellazione di piene e altri eventi estremi. E ancora, ampio spazio sarà dato agli ultimi progressi realizzati in vari Paesi nel campo dell’ingegneria dell’acqua, soprattutto in relazione alla valutazione dei cambiamenti climatici, alla gestione tecnica delle risorse idriche, allo sviluppo e manutenzione di sistemi di irrigazione e di tecniche innovative per la gestione dei sistemi di approvvigionamento idrico e di distribuzione.

Il convegno si aprirà con gli indirizzi di saluto del rettore dell’Università di Catania Antonino Recca, dei presidi delle facoltà di Lettere e Filosofia, che ospita il convegno, Enrico Iachello e di Ingegneria Luigi Fortuna, del direttore del Dica Enrico Foti, del presidente dell’Ewra George Tsakiris, del rappresentante del Consiglio Generale dell’Aii Marcello Benedini, del presidente del Csei Emilio Giardina e del prof. Cancelliere.

© Riproduzione Riservata
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