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Unibz: Diventare bilingui o restare monolingui

25 Ottobre 2011
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25/04/2024

Come si diventa bi- o plurilingui in Alto Adige? O come accade che, pur vivendo in un territorio plurilingue, si rimanga monolingui? Lo studio scientifico Fit per l’Europa, finanziato con un contributo straordinario della Giunta Provinciale di Bolzano alla LUB, ha cercato risposte a questi interrogativi.

I risultati vengono presentati giovedì 27 ottobre alle ore 17 nell’Aula Magna della LUB dai professori Sigfried Baur e Dietmar Larcher.

Il progetto di ricerca, partito nel 2008, ha un sottotitolo quanto mai esplicativo: ”Esperienze con il plurilinguismo nel Sudtirolo-Alto Adige. Studio sulla percezione soggettiva della socializzazione linguistica di studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore”. Concretamente i ricercatori hanno raccolto le biografie linguistiche di 70 maturandi italiani e tedeschi dell’anno scolastico 2009/2010, distribuiti sull’intero territorio. La trascrizione delle interviste ammonta a oltre 1.000 pagine.

Il materiale così ottenuto è stato elaborato dal prof. Siegfried Baur, responsabile della ricerca, e dal prof. Dietmar Larcher (Klagenfurt/Vienna) e presentato in un volume in forma strutturata in base a categorie rilevanti: contatti linguistici dei giovani, messa in scena del plurilinguismo in famiglia e a scuola, riflessioni sulla propria acquisizione linguistica, valore formativo del bi- e plurilinguismo, teorie della vita quotidiana sul modo ideale per diventare plurilingui. Particolare attenzione è stata dedicata ai soggetti apprendenti, al singolo e il suo patrimonio linguistico, agli insegnanti, al cosiddetto “terzo spazio”, ma anche alla “Hidden Agenda” della politica formativa in Alto Adige ed alle sue conseguenze per il plurilinguismo.

“Nella presentazione dei risultati abbiamo cercato di mettere in luce le affermazioni centrali dei protagonisti e di evitare troppe interpretazioni”, spiega il prof. Baur. “È nato così un libro di narrazioni che presenta le affermazioni in modo variopinto e con cautela, che cerca di comprenderle e di porle in un contesto teorico fondato”.

Nel corso della stessa serata sarà presentato anche il libro „reden“ di Toni Colleselli, che raccoglie diciasette storie del parlare in Alto Adige. Il testo è in stretto contatto con lo studio scientifico, pur essendo letterario. Toni Colleselli, un intervistatore dello studio scientifico, è rimasto così colpito da alcune affermazioni internse degli alunni della scuola superiore, da inventare attorno a questi enunciati storie del parlare in Alto Adige. Non sono storie vere ma potrebbero esserlo; in ogni caso mettono in luce la mentalità linguistica degli altoatesini.

Le storie raccontano di amori e pene, di gioie e ansie, di paure e timori, di successi e insuccessi, di frustrazioni e dubbi, ma anche di scoperte nell’apprendimento linguistico.

© Riproduzione Riservata
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