>
  • Algeri
  • Tassone
  • Casciello
  • Gnudi
  • Chelini
  • Rossetto
  • Bonetti
  • Alemanno
  • De Luca
  • Valorzi
  • Bonanni
  • Romano
  • Miraglia
  • Falco
  • di Geso
  • Carfagna
  • Santaniello
  • Rinaldi
  • Boschetti
  • Ward
  • Grassotti
  • Ferrante
  • Liguori
  • Andreotti
  • Pasquino
  • Baietti
  • Paleari
  • Quaglia
  • Quarta
  • Leone
  • Buzzatti
  • Mazzone
  • Gelisio
  • Napolitani
  • Crepet
  • Scorza
  • Cocchi
  • Coniglio
  • Barnaba
  • Dalia
  • de Durante
  • De Leo
  • Catizone
  • Meoli
  • Cacciatore
  • Romano
  • Califano
  • Bruzzone
  • Antonucci

Vite Immaginate da Remo Bodei a Bologna

Redazione Controcampus 29 Novembre 2011
R. C.
25/04/2024

La Scuola superiore di Studi Umanistici ha invitato Remo Bodei a Bologna.

Fino a giovedì 1° dicembre, nell’Aula Absidale di Santa Lucia, il filosofo terrà una serie di conferenze sulle esistenze accessibili attraverso l’immaginazione e sulla possibilità di scoprire la propria identità attraverso l’alterità.

Come mai l’essere umano è così incline a narrare, e narrando, a vivere altre vite con la fantasia?
La risposta è lo stesso Remo Bodei a suggerirla nell’articolo firmato per il Sole 24 Ore (inserto Domenica del 27 novembre 2011): ciascuno di noi vive nell’immaginazione altre vite, alimentate da esempi, ideali, testi letterari e media. Per loro tramite tentiamo di porre rimedio alla limitatezza dell’esistenza individuale, al dipendere da condizioni non scelte, che, a posteriori, appaiono casuali (luogo e data di nacita, corpo e famiglia, lingua e società). Questo è il legame più profondo tra esistenza, filosofia e letteratura.

La filosofa Jeanne Hersh spiegò questa contaminazione ammettendo che un romanzo è capace di esprimere ciò che nessuna opera filosofica può neppure evocare: la ricchezza disperante e meravigliosa del mondo in cui viviamo.

È il potere delle parole ad incantare, è il linguaggio che con la sua potenza trova il modo di esprimere l’indicibile verità delle nostre esperienze più profonde e più reali, perchè, come ha affermato la romanziera e filosofa Iris Murdoch, essere umani significa sapere più di quello che si è in grado di dimostrare.

Si tratta quindi di addomesticare quell’irriducibile sproporzione tra la ricchezza dell’esperienza e del pensiero e la povertà dei mezzi. In questo, solo la parola può soccorrere: una parola sorgiva che come un naviglio ci porta in terre lontane (Virginia Woolf).

Vivere in un romanzo è pericoloso? Ci si può perdere in una dimensione parallela e isolante?
Più che di evasione si deve parlare di invasione. Un contagio temibile, poiché laddove si fa più labile il confine tra presente storico e narrato, tra contingenza e finzione può modificarsi irrimediabilmente il rapporto che ciascuno di noi ha con la realtà. Come dire che quando si torna in sè si è diversi per coscienza e conoscenza, si è espanso il mondo che abitiamo e si aprono vie sorprendenti, così, senza accorgersene, si modificano i desideri e ci si colloca in un orizzonte più ampio, si disseta la razionalità pellegrina del pensiero.

Siamo, infatti, costretti a conquistare la nostra identità attraverso scelte dolorose, amputando o potando una dopo l’altra le successive ramificazioni del nostro essere e cancellando abbozzi di io che avrebbero potuto svilupparsi in altre direzioni. Grazie alla grande letteratura vivo per procura altre vie parallele, mi immedesimo in più biografie, confessa Remo Bodei.

La parola in tutte le sue declinazioni ha una potenza che risveglia alla vita e moltiplica i più disparati finali per ogni storia, per ogni esistenza. Sì, perchè il legame tra racconto e vita è quasi metonimico: quando smetterò di raccontare sarò morta, si dice una delle protagoniste di un romanzo di Dacia Maraini (Colomba, ed. Rizzoli, 2004)

E se finissero le storie? Se l’immaginazione si saturasse?

Madame de Staël diceva che ormai non esiste più alcuna esperienza diretta che non ci sembri di aver già letto da qualche parte. Effettivamente, il romanzo, come genere, sconta spesso il peso di un immaginario già costituito e la difficoltà di raccontare secondo modalità inedite. Dalla cruna dell’ago passa però la rivisitazione di qualsiasi stile purchè sia garantita alla narrazione una certa distanza ironica. Ciò suppone che chi scrive o racconta accetti la possibilità di una doppia lettura: il pubblico meno coltivato accoglierà la trama come fosse nuova, mentre il più onnivoro riconoscerà le relazioni che la struttura romanesca intrattiene con i modelli del passato.

Riprodurre significati per continuare ad esistere?
Non solo, anche per scoprirsi e salvarsi, e la propria identità si può formare solo confrontandosi con l’altro da sè, quindi l’alterità che fa paura è in realtà una risorsa fondamentale che viene allenata dall’incontro con personaggi fantasticati che diventano visibili. Una società popolata dalle differenze che abituano la convivenza, la tolleranza, la passione di conoscere e di esplorare il campo della concretezza della vita umana che passa di generazione in generazione. Al di là degli slanci della ragione, le storie dimostrano la scoperta capitale, tutte le volte rinnovata, ossia che il mondo è complesso e ambiguo e che la verità a volte non è che contraddizione. Le storie ci dimostrano che gli individui, rinchiusi nei loro punti di vista, nelle loro ossessesioni e credenze, possono trovare la speranza di darsi un futuro diverso, prodigiosamente.

In altre parole, il romanzo suona la campana della verità rivelata e annuncia una saggezza legata alla relatività e all’incertezza. Nessun miglior rimendio contro il fanatismo. Milan Kundera ha infatti sostenuto che lo spirito totalitario è contrario allo spirito del romanzo. Aggiungendo che quest’ultimo, che equivale a spirito di comprensione, di contestazione, di libertà è contrario anche allo spirito dei nostri tempi, quello delle risposte semplici e rapide, sommarie che impongono molti mezzi di comunicazione.

Il progresso delle vite immaginate può compiersi solo contro lo stato del mondo attuale?
Forse. Certo è che di storie ne abbiamo sempre più bisogno per riconquistare una coscienza critica, perché per avvicinarsi alle storie ci vuole coraggio: il coraggio di cambiare le cose sapendo che il percorso sarà arduo ed è tutto da inventare. Strappando un sorriso, Andrea Camilleri testimonia: spesso mi chiedono di dire la mia su un delitto che ha interessato l’opinione pubblica, giustificandosi col fatto che io scriva romanzi gialli. Come se fantasia e realtà fossero la stessa cosa.

Anche nell’immaginazione nessuna delega opera la vera trasformazione del mondo.

CALENDARIO e PROGRAMMA

Laura Testoni

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto