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Motivazione, aspettativa, speranza e non speranza nelle malattie croniche

11 Febbraio 2012
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19/04/2024

Protagora, padre della sofistica, diceva: l’uomo è la misura di tutte le cose.

E il convegno che si terrà martedì 14 febbraio dalle 9 alle 18.30 al Palazzo della Ragione in piazza dei Signori a Verona, parte in qualche modo dal presupposto del filosofico greco. Si parlerà di medicina, in particolare di malattie croniche, con una visione, una chiave interpretativa che parte dall’individuo, dalla persona nel suo insieme di mente e corpo.

In linea con questa nuova tendenza, recenti studi di Neuroscienze dimostrano il profondo impatto esercitato dai fattori psicologici sulle diverse funzioni dell’organismo, all’insorgenza di stati di malattia, sulla risposta a trattamenti terapeutici. Il convegno, organizzato dall’azienda ospedaliera universitaria integrata e dal dipartimento di Scienze neurologiche, neuropsicologiche, morfologiche e motorie dell’università di Verona, ha come titolo “Motivazione, aspettativa, speranza e non speranza nelle malattie croniche. Aspetti socio-culturali e neurobiologici”. Questi saranno i fili conduttori di un convegno che vuole stimolare il dialogo e approfondire la discussione su questi temi, cercando soprattutto di favorire l’incontro tra tradizioni e sensibilità culturali diverse che non sempre hanno dimostrato di sapersi aprire a suggestioni provenienti da altri campi del sapere della riflessione filosofica.

Malattie croniche e sclerosi multipla. Si è scelto poi di misurare questi concetti in un campo ben preciso, quello delle malattie croniche, basandosi sugli spunti derivanti dall’esperienza clinica quotidiana a diretto contatto con il paziente, soprattutto in relazione ad una malattia neurologica di grande rilievo socio sanitario, la sclerosi multipla che secondo Aism, associazione italiana sclerosi multipla, conta in Italia 60 mila casi accertati. Una malattia dal forte impatto sociale: 2 miliardi e 400 mila euro è il costo sociale annuo della sclerosi multipla. Sono 2,5 milioni le persone colpite in tutto il mondo.

I relatori del convegno. Numerosi e qualificati i partecipanti al convegno, che inizierà nella mattinata del 14 per proseguire sino al tardo pomeriggio. Tra i relatori figurano Fabrizio Benedetti, docente di Fisiologia all’università di Torino, Elena Bravi, psicologa clinica dell’ospedale di Borgo Trento, Adriana Cavarero, docente di Filosofia politica all’ateneo scaligero, Padre Gianni Dal Piaz, docente di sociologia della religione all’istituto teologico San Bernardino di Verona e priore dell’Eremo camaldolese di San Giorgio di Bardolino, Lidia Piccolo, docente di marketing strategico al Politecnico di Torino e presidente della società 1to1 lab di neuro marketing, Flavio Nosè, psichiatra e pscicoterapeuta di Verona, Antonio Palmisano, docente di Antropologia culturale all’università di Trieste e Renzo Pegoraro, direttore scientifico della Fondazione Lanza di Padova.

© Riproduzione Riservata
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