Un medicinale fino ad oggi impiegato solo per la cura di gravi infezioni fungine svela proprietà insospettate durante uno studio compiuto dal U.S. Department of Agriculture e pubblicato su Agricolture Research Magazine questo mese.
Alcune essenze vegetali, come quelle estratte dal timo possono potenziare l’azione di semplici anti-fungini, che possono essere impiegati nel combattere anche altre patologie.
Uno studio passato, risalente al 2010 su Fungal Biology, ha dimostrato come ad esempio l’aggiunta di timolo a farmaci comunemente usati per combattere le infezioni da Aspergillus flavus e A. fumigatus consentivano di ridurre fortemente i tempi, nonché le dosi della terapia.
Lo studio più recente, a conferma di quelli già condotti in passato e che ha permesso di metterne in evidenza nuovi aspetti, è stato condotto dall’ ARS Western Regional Research Center in Albany, California.
A condurre lo studio è stato il ricercatore Bruce C. Campbell, che ha preso in considerazione alcuni gruppi chiave di muffe: Aspergillus, che possono gravemente danneggiare i polmoni o altri organi; lieviti Candida, che a volte causano patologie potenzialmente letali se entrano nel flusso sanguigno, e un lievito Cryptococcus che può portare alla meningite fungina, un pericoloso rigonfiamento del tessuto intorno al cervello e il midollo spinale.
Lo studio ha permesso di individuare in particolar modo due sostanze naturali in grado di potenziare l’effetto dei farmaci antifungini: acido cinnamico dalla corteccia degli alberi di cannella e acido salicilico, come quello che si trova nel salice.
Ogni agente naturale è stato accoppiato con ognuno dei seguenti farmaci antifungini-amfotericina B, fluconazolo, itraconazolo .
Nessuna delle sostanze testate ha interferito negativamente con l’effetto dei farmaci.
Normalmente i farmaci antifungini generano uno stress ossidativo, a cui i funghi riescono a rispondere in breve tempo producendo degli enzimi specializzati. I principi naturali testati sono in grado di bloccare la risposta difensiva dei funghi.
Questa linea di ricerca senza dubbio porterà ad altre importanti scoperte scientifiche utili per i progressi in campo farmacologico, soprattutto per pazienti immuno depressi.