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Concerto 1 Maggio 2013. Novità concerto del 1 Maggio 2013: Artisti in Programma. Intervista a Enzo Avitabile

Redazione Controcampus 16 Aprile 2013
R. C.
13/10/2024

Anche quest’anno andrà in scena il consueto appuntamento musicale del Concerto 1 Maggio 2013.

Marco Godano, storico organizzatore del Concerto del Primo Maggio, infatti, ha acceso una lieve polemica sui finanziamenti destinati alla realizzazione dell’evento, criticando alcuni sponsor italiani. In sintesi, secondo l’organizzatore, da qualche anno, il Concerto 1 Maggio 2013 sarebbe vittima di tagli sistematici.

Al fin di comprendere al meglio il significato ed il fascino del Concerto 1 Maggio 2013, abbiamo deciso d’intervistare il Maestro Enzo Avitabile, sassofonista e cantautore italiano di grande talento, il quale ha partecipato a ben sette edizioni dell’evento allestito nella suggestiva piazza San Giovanni di Roma. Nel corso della sua carriera, Avitabile ha avuto modo di collaborare con artisti del calibro di Tina Turner e James Brown. Nel 2012, Jonathan Demme, famoso regista hollywoodiano, ha realizzato un Docu-Film sulla sua straordinaria carriera.

Enzo Avitabile

Enzo Avitabile

Enzo Avitabile, hai avuto il pregio di partecipare a ben sette edizioni del Concerto del Primo Maggio riscuotendo sempre grandi successi. Forse parteciperai anche all’edizione di quest’anno. Qual è la tua opinione in merito al Concerto 1 Maggio 2013?

“Ho partecipato ad almeno sette edizioni del concerto. Io credo che il Concerto del Primo Maggio sia un evento straordinario perché riesce a mettere insieme milioni di persone. Uno dei pochi eventi italiani di musica live reale, caratterizzato da suoni che si muovono in una loro dignità culturale. Da sempre, in Italia si cerca di mediare il rapporto tra musica e prodotto. Siamo abituati spesso a Sanremo che in un certo senso è il simbolo di questa mediazione pseudo commerciale. Il primo maggio non è così; esso è avulso da mediazioni pseudo commerciali perché offre ad ognuno la possibilità di essere sé stessi. Credo che il Primo Maggio ci abbia dato la grande opportunità di esibirci con formazioni atipiche come quella dei Bottari, anche se poi, a dire il vero, abbiamo trovato spazio in tutti i festival del mondo. Come evento politico credo sia fondamentale un concerto che concentri l’attenzione su di una questione come quella del lavoro che in questo periodo è diventata prioritaria. Quest’anno poi c’è il rapporto con il mondo e le culture del mondo che credo sia davvero bella come tematica”.

Sì, infatti, il tema artistico di quest’anno al Concerto 1 Maggio 2013 sarà “Musica per il nuovo mondo. Spazi, radici, frontiere”. Enzo, tu sei un’icona della musica e della cultura napoletane. Le tue opere trasmettono emozioni uniche. Vibrazioni musicali e poetiche edulcorate dal lodevole desiderio di abbattere le distinzioni razziali che da tempo corrodono il mondo. Napoli è da sempre una città aperta alla cultura del Melting Pot. Qual è la tua opinione in merito a tale tematica?

“Noi riconosciamo e viviamo la world music. La world culture è l’insieme di tutte le culture che vanno alla ricerca di un unico linguaggio che però trascende se stesso. I suoni del mondo si uniscono per ricreare ogni giorno un nuovo suono che però diviene costantemente. Il grande Carmelo Bene, diceva: il suonante e non il suonato…il significante e non il significato. Questa è una cosa importante, perché alla fine, qual è la canzone che vogliamo cantare: la canzone che vogliamo cantare e la cosa che desideriamo dire è che esiste un’unica razza: quella umana”.  

Tra l’altro, nel 2011, hai partecipato al Concertone insieme ai Co’Sang. E’ vero che uno dei componenti dell’ex duo è tuo nipote? Cosa ne pensi della musica Hip Hop?

“Sì Antonio (Ntò) è mio nipote. La cultura Hip Hop è figlia della nostra musica, è la cultura delle nuove generazioni. Tuttavia, non credo esista una musica giovane e non giovane. Credo che esistano dei contenitori giovani. Però esistono anche dei contenitori giovani con dei contenuti vecchi. Per esempio, prendiamo i Reality Show: i contenitori sono giovani, ma i contenuti della musica non penso siano poi tanto innovativi. Per me il musicista più innovativo di Napoli è Roberto De Simone, che ha 90 anni… Però, sono molto vicino alla nuova poesia, quella che nasce nel cemento, quella di Ntò, Riccardo, Co’Sang e tutti gli altri gruppi emergenti che hanno fatto la nuova storia nel cemento. Infatti, ho collaborato con mio nipote Antonio alla realizzazione del suo nuovo album, uscito da circa un mese. E devo dire che è stata davvero una bella esperienza. Personalmente, sono molto vicino ai miei fratelli più piccoli, con i quali riesco ad avere un contatto diverso. Credo profondamente nelle cose che fanno e, sinceramente, avverto una strana sintonia perché è come rincorrersi: certe volte mi trovo più avanti e loro più indietro e viceversa. Per me la poesia è uno stato di coscienza. Credo, pertanto, ci sia una grande connessione di linguaggio. Non parlo di scambio generazionale, perché lo scambio presuppone un posizionamento. Credo, invece, in una connessione generazionale, in una musica co-generazionale,in una connessione di intenti e di linguaggio”.

Il 2012 è stato l’anno dell’album Black Tarantella. Si tratta di un disco edulcorato da sublimi afflati poetici che ha il pregio di scalfire il cuore dell’ascoltatore. Potresti parlarci di questo grande successo?

“Ho sempre cercato di guardare avanti seguendo un percorso mio, chiaramente partendo da una musica, forse più di maniera, cercando di originalizzare il linguaggio. Black Tarantella non è un disco di duetti, ma di dialoghi musicali. Desideravo confrontarmi con i dialetti, con Guccini, Battiato, David Crosby, Bob Geldof. E’ un disco straordinario in questo senso. Un disco che riesce a trasmettere una grande voglia di cantare insieme e di muoversi in una sinonimia allegorica che negli ultimi anni è diventata fondamentale per la comunicazione. Mi piace molto questo lavoro e ne sono veramente fiero. Black Tarantella ha portato a casa una nuova Targa Tenco che io condivido con tutti i miei compagni di viaggio”.

Napoli è il cuore d’Italia, una città magica, capace di offrire ad ognuno la possibilità di commuoversi dinanzi alla spontaneità di un sorriso ed alla ferocia di una lacrima versata. Enzo, cosa rappresenta per te Napoli?

“Per me Napoli è la casa madre, è il punto da cui si parte, ma anche il punto di ritorno. E’ il giorno che nasce, ma anche il giorno che muore. Napoli è la vita. Il mondo. Napoli è un simbolo di appartenenza, la consapevolezza e la voglia di riscatto. Ma anche l’amarezza di prender coscienza dell’esistenza di un napoletanesimo molto pericoloso: quella cultura stereotipata che vive nelle sue comode sicurezze di comunicazione. Sono orgoglioso di essere napoletano, ma allo stesso tempo mi pongo in una posizione di grande critica verso alcuni atteggiamenti di non crescita della cultura napoletana. Da questo punto di vista, credo che Napoli sia una città che debba mettersi in discussione ogni giorno”.

Cosa ne pensa Enzo Avitabile dell’attuale crisi italiana, della disoccupazione e del sistema universitario?   

Una volta si diceva che comunque si faceva politica, e anche quando si credeva di non fare politica si faceva politica. Una volta si diceva che esistevano i partiti, che le ideologie rappresentavano i partiti. In questo momento, io dico una cosa impopolare: non c’è la politica, anche se mi rendo conto che essa esiste sempre, perché l’uomo è sempre un animale politico. Datemi un partito perché non ne ho,non so dove si deve andare, so solo che in questo momento non c’è niente. Tutti dicono che si tratti dell’epoca di Mappo, l’epoca della confusione. Io invece oserei dire una frase un po’ volgare: siamo nell’epoca della Mappina, dello straccio, in cui non c’è esattamente niente. Tutti i giorni vado nella mia terra, a Marianella. Facciamo delle piccole iniziative per i giovani. E mi rendo conto che c’è davvero una grande fame. La gente non arriva alla terza settimana, non ha lavoro; non si può andare avanti così. L’università costa troppo ed è diventata una meta elitaria. Quelli che non hanno i mezzi sono costretti ad arrangiarsi, magari ci vanno ugualmente, ma i genitori fanno enormi sacrifici. Questo per me è una cosa di grande inciviltà”.     

Cosa ne pensi del nostro magazine “Controcampus”?

“Credo profondamente nelle iniziative e nei progetti dedicati ai giovani. Credo che un quotidiano come Controcampus rappresenti un progetto utile e fatto con coscienza. Non è una cosa fatta a bassa coscienza. Il problema di oggi è rappresentato dalla difficoltà identificativa delle cose. Possiamo solo classificarle ed identificarle in cose fatte con coscienza e senza coscienza Queste iniziative sono fondamentali perché danno la possibilità di muoversi. Offrono l’opportunità di uno scambio culturale; di parlare, come oggi, e di dirci delle cose”. 

Le parole espresse dal Maestro Enzo Avitabile hanno il pregio di condurre il lettore in quell’universo culturale ed artistico che fa da sfondo al Concerto del Primo Maggio, rendendolo unico e speciale. Un universo edulcorato da afflati filosofici catartici ed intensi, caratterizzati da un unitario file rouge: la brama di riscatto sociale dei giovani italiani.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto