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Come svolgere la seconda prova pedagogia, II prova con il Prof Corsi

Redazione Controcampus 8 Giugno 2013
R. C.
08/11/2024

Ecco come svolgere la seconda prova pedagogia e in cosa consiste la Seconda prova pedagogia alla maturità?  Gli studenti dei Licei Pedagogici alla prova pedagogia di maturità, dovranno scegliere e analizzare due delle quattro tematiche selezionate dal Ministero dell’Istruzione.

Ciascuno dei quattro quesiti è caratterizzato dalla presenza di una spiegazione dell’argomento da analizzare e dalla traccia vera e propria.

Secondo gli esperti, al fin di superare nel migliore dei modi la prova pedagogia di maturità, gli studenti non dovrebbero limitarsi soltanto allo studio dei libri di testo, ma ampliare i propri orizzonti culturali attraverso la lettura di quotidiani. In tal modo, essi non dovrebbero riscontrare grandi difficoltà nel superare il vero ostacolo della prova pedagogia di maturità: la capacità di effettuare un collegamento analitico fra due tematiche inserite in un’unica traccia.

Al di là dei principali autori della storia della pedagogia, dunque, i maturandi alla prova pedagogia dovranno approfondire anche i principali temi sociali dell’epoca moderna. Dunque, superare la prova pedagogia significa soprattutto riuscire a realizzare, nelle 4 o 5 ore disponibili, dei collegamenti che siano funzionali alle tracce scelte.

Come svolgere la seconda prova pedagogia all’esame di maturità

La pedagogia o scienza dell’educazione è una materia, di per sé, edulcorata da un inossidabile e proficuo vincolo culturale che la lega alla Psicologia, all’Antropologia, alla Filosofia ed alla Sociologia. Tale vincolo, ora gnoseologico, ora epistemologico, offre tanto allo studente, quanto al lettore, la possibilità di scorgere e individuare, senza grandi difficoltà, il nucleo nevralgico della pedagogia, ergo della seconda prova scritta a essa inerente. Ci riferiamo alla necessità di espletare dei collegamenti che siano in grado di dar vita a una fusione culturale tra tematiche inerenti all’attualità come alle opere e al pensiero di importanti Maestri della pedagogia.

Come svolgere la seconda prova pedagogia e quali argomenti sapere

Le principali tematiche d’attualità sulle quali porre l’accento sulla prova pedagogia sono: precariato e ricerca del lavoro, femminicidio e misoginia maschile, omofobia, internet e mezzi di comunicazione, bullismo e, ovviamente, crisi economica. Per quel che concerne gli autori, invece, il consiglio, è di non soffermarsi soltanto sui Maestri della pedagogia contemporanea, ma di rispolverare anche, e soprattutto, gli storici del pensiero pedagogico (si pensi, ad esempio, a Rousseau ed all’opera L’Emile). Ad ogni modo, negli ultimi anni, il Ministero dell’Istruzione è apparso piuttosto sensibile alle opere e alle riflessioni dei principali autori della psicopedagogia contemporanea come Don Milani, Montessori, Piaget e Bruner.

Desiderosi di ampliare e approfondire i nostri orizzonti conoscitivi in merito alla pedagogia e all’importanza strutturale della seconda prova pedagogia dell’esame di Maturità relativa ai Licei Socio Pedagogici, abbiamo deciso d’intervistare il Prof. Michele Corsi, ordinario di pedagogia generale e sociale presso l’Università degli studi di Macerata, autore di ben 267 pubblicazioni scientifiche, direttore di riviste pedagogiche e componente di comitati di redazione di collane scientifiche relative a importanti case editrici e Presidente della Siped, Società Italiana di Pedagogia.

Come svolgere la seconda prova pedagogia secondo il prof Corsi

Prof. Corsi, potrebbe renderci edotti in merito all’importanza e all’utilità sociale della Pedagogia?

“La pedagogia per definizione è la scienza dell’educazione. Da qui l’importanza e l’utilità sociale della pedagogia, per la centralità che l’educazione ha nella vita dei singoli, come in quella delle organizzazioni e delle istituzioni, e per il futuro stesso della società, che nella mia prospettiva ancora ‘società non è’. Oggi, la pedagogia è quanto mai importante e utile. Pensiamo alle varie crisi che ci riguardano: la crisi dell’educazione, la crisi dei giovani e degli adulti, la crisi delle istituzioni, la crisi del pro-getto, perché a mio avviso la crisi attuale è soprattutto una crisi educativa e progettuale, laddove l’educazione, di per sé, è essenzialmente un pro-getto, una ‘gettatezza in avanti’ ”.

Quali sono le principali funzioni della Siped?

“La Società italiana di pedagogia, il cui acronimo è Siped, è la principale accademia di pedagogia e di educazione esistente in Italia, per storia e numero dei suoi appartenenti. La Siped ha due funzioni principali: una ad intra e una ad extra. La funzione ad intra è quella di raccogliere tutti i professori ordinari, associati e ricercatori delle discipline pedagogiche attualmente incardinati e operanti nelle Università italiane (o quasi tutti). Queste tre categorie, attualmente, nello statuto della Siped, ricoprono il ruolo di soci ordinari. In più, la Siped conta fra i propri iscritti una discreta rappresentanza di dottorandi, ricercatori, assegnisti e borsisti che invece ricoprono il ruolo di soci cooptati. La funzione ad extra, invece, è quella relativa alla promozione della cultura pedagogica e della ricerca educativa in prospettiva internazionale. Da queste due funzioni discendono tre obiettivi principali che la Società persegue: una finalità di collegamento tra i pedagogisti in Italia, una seconda di promozione della cultura pedagogica, scientifica ed educativa, e una terza relativa all’internazionalizzazione.

Consigli su come svolgere la seconda prova pedagogia

Lei è Professore Ordinario di Pedagogia Generale e Sociale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Macerata. A breve, dopo gli esami di Stato, i giovani neo diplomati inizieranno a pensare al futuro con maggiore insistenza. Alcuni sceglieranno di recarsi all’Università, altri, invece, inizieranno a lavorare. La pedagogia si studia sia al Liceo, sia all’Università. Quali sono i principali sbocchi professionali relativi a uno studente che si diploma al Liceo Socio Pedagogico e quali, invece, quelli concernenti le facoltà universitarie di Scienze dell’Educazione e della Formazione?

Il Liceo Socio Pedagogico, per sua natura, si conclude con una maturità che non è tecnico-professionale. Quindi, di fatto, gli sbocchi professionali di un diplomato di questo liceo sono funzionali, in larga parte, all’immatricolazione universitaria. Per quel che concerne le facoltà, invece, bisogna dire che il termine facoltà, con la legge 240 del 2010, meglio nota come Riforma Gelmini, è pressoché scomparso in tutta Italia. Le facoltà di scienze della formazione e dell’educazione sono state quasi del tutto sostituite dai dipartimenti. I principali sbocchi professionali relativi ai corsi di studio attivi presso i dipartimenti di scienze dell’educazione e della formazione sono i seguenti: insegnanti di scuola dell’infanzia e scuola primaria, insegnati di sostegno, futuri docenti di filosofia e pedagogia della scuola superiore di secondo grado (attraverso anche il TFA), educatori di comunità infantile, educatori sociali e, infine, componenti di equipe socio pedagogiche delle USR e delle pubbliche amministrazioni in genere”.  

A breve si svolgeranno gli esami di Maturità. Come svolgere la seconda prova pedagogia alla maturità?

“A un maturando del Liceo Socio Pedagogico, essenzialmente, darei due consigli sulla prova pedagogia di maturità. Da un lato, gli consiglierei di seguire sempre e comunque la sua vocazione, qualunque essa sia: vocazione esistenziale e professionale. Dall’altro lato, invece, gli consiglierei di scegliere un corso di laurea che sia in grado di fornire buoni sbocchi occupazionali. In verità, posso affermare che i laureati in scienze dell’educazione e della formazione usufruiscono di buoni sbocchi lavorativi”.

L’opinione scientifica espressa dal Prof. Michele Corsi ha il pregio di renderci edotti, in maniera a dir poco eloquente, sia in merito all’utilità sociale e culturale della pedagogia, meglio nota come scienza dell’educazione, sia sulle nevralgiche ed emblematiche modalità di svolgimento della seconda prova scritta relativa all’esame di Maturità dei Licei Socio Pedagogici italiani.

In collaborazione con Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto