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Lavoro e Giovani. Referendum abrogativo della riforma lavoro Fornero: disoccupazione in crescita

Redazione Controcampus 20 Luglio 2013
R. C.
29/03/2024

Secondo l’Istat, nel mese di Maggio, il tasso di disoccupazione ha raggiunto i massimi storici, stagliandosi a quota 12,2%.

Per gli analisti si tratta di una soglia mai varcata sia dall’inizio delle serie mensili, sia da quelle trimestrali intraprese trentasei anni fa. Nel 1977, infatti, a due anni dalla terribile crisi petrolifera, le diatribe economiche e lavorative italiane (ed europee) non apparivano del tutto equiparabili a quelle odierne.

Lavoro e Giovani

Lavoro e Giovani

Transizione e passaggio ad un’economia globalizzata. Oggi, a far da sfondo al deleterio quadro globale è un’emblematica e, al contempo, silente metamorfosi politico-economica.

Diverse correnti di pensiero sostengono che la crisi europea sia simboleggiata soprattutto dalla cessione di sovranità statale e che quella globale, invece, sia una cartina al tornasole in grado di evidenziare il passaggio da un’economia industriale ad un’economia terziarizzata.

Al di là della crisi, dunque, v’è un impercettibile mutamento. Una transizione storica che ben presto tenderà a ricostruire le fondamenta dei metodi di produzione ed organizzazione del lavoro, caldeggiando il passaggio dalle economie nazionali ad un’economia globalizzata.

La situazione italiana. Fabbriche chiuse, saracinesche abbassate e tante, forse troppe, tasse da pagare. Seppur foriera di mutamenti sponsorizzati da ideologie progressiste, la transizione storica ha dato vita ad un nefasto crepaccio. Una voragine che, da qualche tempo, sta risucchiando, in maniera a dir poco inesorabile, le categorie sociali più deboli. A dar man forte all’ecatombe economica è stata, senza ombra di dubbio, la legge 92/2012, meglio nota come “Riforma Fornero”, rea di aver generato il deleterio aumento del tasso di disoccupazione.

Al fin di evidenziare ed interpretare le principali problematiche inerenti al mondo del lavoro e, al contempo, di porre l’accento sul deleterio connubio esistente tra giovani e disoccupazione abbiamo deciso d’intervistare il Dott. Domenico Tamburo, Segretario Provinciale Campano della Federazione Confsal Unsa.

Dott. Tamburo, potrebbe parlarci dell’importante funzione sociale della Federazione Confsal Unsa? Quali sono i suoi principali obiettivi?

“Maggiormente oggi, con il profondo cambiamento della società e del mondo del lavoro, con la prepotente presenza monopolistica della Triplice (CGIL- CISL – UIL), l’UNSA svolge una funzione sociale di vitale importanza per i lavoratori a garanzia del pluralismo sindacale. 

L’UNSA si presenta e rappresenta oggi quella forza sindacale costruttiva, sensibile, sobria e interessata agli interlocutori attenti e aperti, fuori da ogni partigianeria, con l’intento di superare le inevitabili criticità e raggiungere gli obiettivi prefissati.

Opera per la tutela dei diritti dei lavoratori, per garantire alla quotidianità del lavoro una sana dose di serenità, sicurezza e soddisfazione rafforzando la qualità del vivere civile e facendo crescere lo spirito solidale e di appartenenza di cui spesso si sente la mancanza riuscendo a dialogare con i lavoratori, ponendo l’attenzione all’ascolto, certa di ben comprendere l’interlocutore perché ben conosce la realtà lavorativa in cui opera. 

E’ cambiata, e sta cambiando, l’organizzazione del lavoro. E’ cambiata la cultura del lavoro. E’ cambiato il rapporto tra uomo e lavoro.

Ma nonostante tante trasformazioni per l’UNSA il lavoro resta un elemento decisivo, oltre che di sostentamento, anche di identità personale, familiare sociale.

Le trattative sindacali saranno sempre più complesse e la rappresentanza sindacale dovrà essere sempre più preparata per profondere il massimo impegno sia per dare risposte adeguate alle aspettative del personale, sia per  interloquire con la classe Dirigente nel garantire  le migliori soluzioni condivise per il raggiungimento degli obiettivi nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri.

La Federazione UNSA, consapevole di tutto ciò, pertanto pretende dai propri dirigenti e quadri un costante impegno e attenzione verso i problemi e verso i lavoratori nel suo complesso oltre che una profonda preparazione ed aggiornamento continuo.

La compressione dei diritti nel mondo del lavoro si riscontra nelle nuove normative sul pubblico impiego, ma anche nel collegato sul lavoro che ne è la testimonianza, dove molteplici istituti sono stati modificati dalla legge (licenziamenti, contratti a termine, processo, arbitrato ecc..); tutti nel segno dell’aumento della potestà dispositiva delle parti, del ridimensionamento dei diritti sostanziali e dell’erosione delle tutele riservate al lavoratore. I diritti dipendono sempre sostanzialmente dai doveri e viceversa, ma è necessario avere chiara questa correlazione che implica una precisa consapevolezza ed una chiara assunzione di responsabilità, dove il ruolo del Sindacato è strategico in quanto è chiamato a condurre una lotta rigorosa e permanente al mancato rispetto delle regole poste a tutela del lavoro e dei lavoratori.

Oggi il Sindacato è chiamato ad essere protagonista pro-attivo nei cambiamenti che in questi ultimi decenni sono intervenuti nel mondo del lavoro.

Noi dell’UNSA abbiamo questa idea di Sindacato: amiamo essere prudenti e riservati, ci piace la politica dei piccoli passi, consapevoli delle nostre reali forze, ci muoviamo in punta di piedi senza eccessivo clamore ed intendiamo sempre agire per obiettivi”. 

Protesta Unsa

Protesta Unsa

Di recente, la Federazione Sindacale Confsal Unsa ha promosso la costituzione di un comitato referendario finalizzato all’abrogazione della Riforma “Fornero” relativa al sistema pensionistico e della legge che blocca i contratti nel pubblico impiego. Potrebbe renderci edotti in merito a tali emblematiche attività sindacali?

“Con l’approvazione della  riforma Fornero il mondo del lavoro ha subito una profonda e radicale trasformazione. I lavoratori si sono visti azzerare all’improvviso i diritti e le tutele acquisiti e ciò è venuto a incidere negativamente sia sul singolo lavoratore sia sulla famiglia e, di riflesso, sulla società.

A tutto ciò va aggiunto l’inopinato (incostituzionale ?) blocco dei contratti collettivi che già di per sé provoca un significativo danno economico (ad oggi ciascun lavoratore ha perso, in media, circa 3000 € annui) che, in un momento di grave crisi come quella che stiamo vivendo, influenza ancor di più negativamente la serenità dei lavoratori, spingendo verso la soglia della povertà un numero sempre maggiore di famiglie,  con pericolose ricadute sulla società.

Ed è per questo che l’UNSA, sempre attenta al benessere dei lavoratori, dopo aver esperito invano vari tentativi e percorso varie vie istituzionali (sit – in, dibattiti, petizioni , incontri parlamentari,  suggerimenti e presentazioni di emendamenti ) ha deciso di ricorrere al non facile, drastico e faticoso strumento del “referendum” per abrogare l’assurda riforma pensionistica – che ha elevato  il limite dei 40 anni di lavoro e introdotto penalizzazioni economiche – nonché l’abrogazione dell’iniqua norma che blocca i contratti.

Ed è in questo delicato e particolarissimo momento che viene fuori la concreta funzione sociale della Federazione UNSA!

Diversamente dalle altre OO.SS., che fingono di indignarsi per poi, di fatto, sostenere (proprio perché politicizzati) la politica economica dei vari governi che si succedono a danno dei lavoratori, l’UNSA, oltre a denunciare con ogni strumento democratico possibile l’insostenibile situazione dei dipendenti pubblici, ridotti da anni a capro espiatorio di ogni politica di aggiustamento di bilancio, si mobilita concretamente promuovendo e sostenendo una richiesta di referendum nell’esclusivo interesse dei lavoratori.

Sulla G.U. n.105 del 7 maggio 2013, sono stati pubblicati gli annunci delle richieste di referendum popolare”.

Che cosa ne pensa del deleterio connubio esistente tra giovani e disoccupazione? Secondo Lei, nel Bel Paese, esiste ancora una questione meridionale da risolvere?

Giovani Disoccupati

Giovani Disoccupati

“La disoccupazione giovanile, con le sue alte percentuali (oggi al 40% dei giovani attivi – età fra i 15 e 25 anni), indubbiamente  rappresenta un gravissimo problema e segno di malessere e preoccupazione sociale. Tutto ciò non può ovviamente essere imputato solo alla grave crisi attuale. Le ragioni di ciò vanno addebitate alla politica miope dei governi degli ultimi 30/40 anni che, pur avendo provveduto a realizzare tante riforme,  non sono stati saggi e previdenti verso il mondo del lavoro, in generale e verso i giovani, in particolare. Hanno ritenuto che le risorse dello Stato fossero inesauribili e non hanno pensato ad una serie di riforme utili per le nuove generazioni.

L’attuale crisi non ha fatto altro che evidenziare le contraddizioni del sistema politico ed economico e ha messo allo scoperto, in maniera drammatica, a volte tragica, la condizione di una o più generazione di giovani che, senza la speranza di un lavoro, non potrà aspirare, com’è giusto che sia, a realizzare i propri sogni e i propri desideri.

Il problema disoccupazione giovanile tocca oggi drammaticamente il nord ed il sud del nostro Paese ma qui da noi, al sud, assume caratteri ancora più gravi considerati gli antichi e mai risolti squilibri  economici e sociali e quelle marcate differenze fra le due parti del nostro Paese che vanno sotto la comune definizione di “questione meridionale”.

I progressi conseguiti negli ultimi decenni hanno dato l’illusione che il gap esistente tra le due parti della nazione fosse stato eliminato o quanto meno attenuato tanto da far sembrare il Paese più omogeneo mettendo, di fatto, in sordina quell’annosa “questione meridionale” che tanto ci ha appassionato e fatto discutere nella mia gioventù. Purtroppo la crisi che ci ha colpito ha fatto riemergere ed esplodere il problema in tutta la sua attualità. Il divario fra nord e sud resta ancora un problema reale e serio, difficilmente sanabile in tempi brevi in quanto vere politiche per il sud non sono mai state realizzate. Ad esempio, è stata attuata un’illusoria politica economica ed industriale, a macchia di leopardo, che mal si addiceva al nostro territorio. Non sono state, invece, adeguatamente valorizzate le nostre risorse naturali, culturali ed artistiche; anzi, molte sono state depredate e vandalizzate e mi riferisco principalmente all’ambiente nei suoi molteplici aspetti.

I giovani sono stati avviati all’Università, con grandi sacrifici delle famiglie convinte che questa istituzione potesse costituire l’unico e valido ascensore sociale. Purtroppo tanti sono stati disillusi per cui oggi si assiste al drammatico fenomeno, in costante aumento, di inattivi scoraggiati, cioè quelli che dichiarano di non aver cercato lavoro perché convinti di non trovarlo”. 

Qual è la sua opinione in merito al Sistema Universitario italiano?

“L’Università, pur rappresentando la più importante istituzione culturale, tuttavia ancora non ha centrato quello che è il suo obiettivo fondamentale: cioè quello  della formazione al lavoro.

Tranne poche eccezioni e mi riferisco a qualche Università privata, ancora non ha saputo formare i giovani per un loro serio e rapido inserimento nel mondo del lavoro né attuare le strategie più adatte a stabilire il nesso fra studio e mondo del lavoro.

Oggi l’Università rappresenta per moltissimi giovani un mondo a parte avulso dalla società e dai suoi problemi, dove si tende, per lo più, a prolungare la propria giovinezza. Ritengo che l’Università debba piuttosto permettere ai giovani di conoscere se stessi, affinare le menti, le proprie aspirazioni e le proprie potenzialità e permettere loro di forgiarle per un facile e più rapido inserimento nel mono del lavoro”.

Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto