Ad accoglierli non poche novità: dalla messa on line delle pagelle all’un utilizzo più diffuso di pc e tablet. Ma la vera rivoluzione copernicana riguarderà la smaterializzazione definitiva dei registri di classe. La scuola del futuro parla digitale.
Da quest’anno scolastico, infatti, stando al decreto varato dal governo Monti e invocato da Profumo in nome della famosa “dematerializzazione”, dovrebbe andare in cattedra il registro elettronico: il primo passo verso la totale eliminazione del cartaceo tra i banchi di scuola.
Stop ai registri di carta quindi. Arriva il registro elettronico. Ad imporne il superamento, il “decreto di razionalizzazione della spesa pubblica” del governo Monti, ormai di un anno fa. l cammino che porta alla scuola 2.0 non si ferma. Così dopo le iscrizioni via web e le pagelle elettroniche, la dematerializzazione raccoglie un’altro “scalpo” illustre. Il provvedimento avrebbe dovuto trovare applicazione già lo scorso anno ma le difficoltà, troppe, lo hanno reso di fatto un anno di sperimentazione/transizione necessario alla scuole per attrezzarsi e ai docenti per formarsi adeguatamente in merito. Una sorta di anno zero per le centinaia di istituti della Belpaese che, chiusa la stagione delle proroghe, dovranno ora obbligatoriamente dotarsi del temuto registro elettronico.
Ma docenti e scuole sono veramente pronti? Procediamo con ordine.
- Ecco cos’è il registro elettronico
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Nell’attesa sono in molti a chiedersi cosa sia, nella sostanza, un registro elettronico? Si tratta, in estrema sintesi, di un servizio on line “user friendly”di gestione della classe. Equivale, nelle sue funzionalità essenziali, ad una registro tradizionale ma offre maggiori possibilità di impiego. Le caratteristiche su cui vale la pena soffermarsi sono fondamentalmente tre:
- è uno strumento metodologico che sostituisce il nostro vecchio registro cartaceo
- è in formato digitale ed è on-line
- consente di potenziare e ottimizzare aspetti organizzativi e didattici del registro scolastico.
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- Due gli obiettivi principali che il registro digitale si prefigge
- semplificare al massimo la gestione burocratica che l’insegnante deve svolgere;
- consentire ai genitori di seguire da casa il lavoro dei propri figli attraverso l’accesso diretto e trasparente a: programmi svolti, voti, assenze, eventuali note.
- Come funziona il Registro elettronico.
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Vantaggi per genitori e docenti. Il servizio viene offerto a tutti i genitori degli alunni iscritti all’istituto per consentire una maggiore collaborazione scuola-famiglia. Il formato elettronico risponde all’esigenza di snellire la normale prassi burocratica scolastica e di comunicare in tempo reale con le famiglie. Il genitore, con le proprie login e password private rilasciate dalla scuola, accede alla sezione dedicata alla comunicazione scuola-famiglia (attraverso specifici campi) e può così consultare direttamente e in totale trasparenza tutte le informazioni e i dati relativi all’andamento scolastico del proprio ragazzo. Interessanti report ci restituiranno così la lista delle lezioni tenute in una classe,le assenze,le annotazioni con livello di criticità/gravità (basso, medio, alto),le valutazioni per ogni alunno, strategie, conoscenze ed abilità (la scala dei voti può essere personalizzata), programmazione disciplinare, relazione finale.
- Vantaggi considerevoli non solo per i genitori, ma anche per i docenti che potranno:
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- incrociare i dati di ciascun alunno, visto che ognuno elaborerà una cartella personale per ogni singolo studente;
- creare delle statistiche sull’andamento del singolo alunno e dell’intera classe;
- garantire trasparenza alle famiglie, ordinando in modo preciso le valutazioni dello studente.
- condividere con gli altri docenti criteri di verifica dei risultati
- ottimizzare delle procedure di progettazione didattica e di fornire ai docenti validi strumenti di interpretazione dei risultati
- Relativamente agli scrutini, un apposito pulsante (es. “GO”) darà inizio allo scrutinio con data, ora, elenco docenti presenti. Iniziato lo scrutinio si raccolgono le proposte di voto, con possibilità di modificare i voti durante lo scrutinio. Compare in automatico anche la media. La tabella finale resa dal software sarà ciò che visualizzeranno i genitori come pagella per il proprio alunno.
- Alle scuole massima libertà circa l’acquista del software ritenuto più idoneo per il registro elettronico.
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Non esiste un singolo tipo di registro elettronico e molti sono i servizi già disponibili. Sono memorizzati nel registro elettronico tutti i dati sensibili a livello di privacy. I dati anagrafici dell’alunno vengono direttamente inseriti dal sistema senza inutili trascrizioni e le valutazioni vengono inviate direttamente al coordinatore di classe che può così disporre di una panoramica globale del ragazzo, per cui anche lo scrutinio ne risulta facilitato. E non finisce. La digitalizzazione dei registri permetterà alle segreteria di inviare circolari direttamente on-line sul registro ed ottenere riscontri in tempo reale sulla lettura o meno della circolare.
- Vengono proposti diversi tipi di registro in quanto ogni tipologia di scuola ha proprie esigenze. Alcune specifiche, tuttavia, paiono ricorrere un po’ in tutti i software finora attivati e sperimentati.
- Il registro elettronico avrà nella prima schermata un menù che indirizza alla schermata del registro per le assenze, a quello delle lezioni dove verrà registrato l’argomento del giorno e alle annotazioni, accessibile a genitori e docenti tramite login.
- Nella schermata delle valutazioni delle discipline il docente registrerà o modificherà i voti operando sul singolo studente, o su tutti gli studenti della classe. In ambo i casi, abbinate al voto, sarà possibile registrare delle note interne riservate esclusivamente al docente ed altre liberamente consultabili dai genitori.
- Parte focale del registro elettronico saranno le comunicazioni scuola-famiglia. Il registro infatti consentirà di inviare tramite SMS o mail delle comunicazioni in tempo reale ai genitori. Con un solo clic, insomma, sarà finalmente possibile inserire l’argomento della lezione, i risultati di un compito scritto,incluse le valutazioni delle competenze, i risultati di verifiche orali, note sia di merito che di demerito; visualizzare lo storico dello studente; richiedere un incontro ai genitori. Tutto questo sia su pc/mac/linux che su piattaforme mobile IOS, android, winphone.
- Il conteggio delle ore di assenza, argomenti, voti, note sono automaticamente riportati in tutti i registri. Una visione settimanale del registro di classe e del registro del docente permette di visualizzare il lavoro scolastico settimanale ed il Dirigente può accedere con le proprie login e password ai registri di classe ed ai registri personali di tutti i docenti per un controllo rapido ed un aggiornamento estremamente semplificato. Presenti anche funzioni utilissime per il coordinatore di classe o altro responsabile come spedizione massiva di sms/email (i costi sono a carico della scuola, ma il gradimento della comunicazione da parte dei genitori è alto
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- I contro secondo dirigenti e docenti del registro elettronico
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Alla vigilia della nuova rivoluzione, comunque, tutto pare fermo ai nastri di partenza. Le scuole sono ancora in forte ritardo e le famiglie quasi del tutto disinformate (il 39% dei presidi che ha già introdotto la novità dichiara di non aver ricevuto nessun tipo di riscontro dalle famiglie). Un’indagine di Kion condotta su 200 dirigenti scolastici ha messo in luce come il 98% di essi sia consapevole dell’obbligatorietà del registro elettronico da settembre 2013, ma:
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- l’11% ha appena acquistato il software;
- il 68% non ha ancora esteso la novità a tutte le classi;
- il 20% è fermo alla sperimentazione.
- Analfabetismo informatico dei docenti italiani con il registro elettronico
- Ciliegina sulla torta la questione, sempre urgente ed attuale, dell’analfabetismo informatico del personale docente che pone in una condizione di grave ritardo competitivo la stragrande maggioranza degli insegnanti italiani. I nostri insegnanti, dato innegabile, avrebbero bisogno di una formazione seria. È impensabile pretendere da persone che hanno iniziato il mestiere in epoca pre-digitale che insegnino ai ragazzi di oggi, cosiddetti “nativi digitali”, venuti su a pane e tecnologia, quindi istintivamente vocati al tecnologico e alla novità, come usarlo se loro per primi non ne conoscono strumenti e potenzialità.
- Le scuole italiane sono arrivate tardi all’informatizzazione, arrangiandosi come meglio potevano, e scontano pertanto un tasso di accesso alla Rete tra i più bassi di Europa. Se digitalizzazione dev’essere, allora, occorrerà passare ai fatti senza ulteriori indugi e fornire finalmente alle scuole i computer, le aule informatiche e, soprattutto, garantire agli insegnanti dei corsi di formazione ed aggiornamento “digitale” come recentemente ribadito dallo stesso Decreto Scuola 2013.