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Primo Maggio 2014: Concerto Roma primo maggio, scaletta e cantanti

Redazione Controcampus 27 Aprile 2014
R. C.
29/03/2024

Concerto Primo Maggio 2014 a Roma: ecco la scaletta cantanti e le info ufficiali sul concertone.

Ecco inoltre i nostri consigli su cosa fare e dove andare il primo maggio 2014 e il Meteo in tutte le piazze

Primo Maggio 2014

Primo Maggio 2014

Primo Maggio 2014. Festa dei lavoratori e Concerto del primo maggio secondo Francesco Saverio Caruso.

“Effettivamente si è perso sempre di più il senso di questo appuntamento, soprattutto in Italia, dove ormai i sindacati hanno lasciato il campo e ridotto il primo maggio ad una kermesse musicale in piazza”.

Intervista esclusiva sul Primo Maggio 2014 all’ex deputato di Rifondazione Comunista e leader del Movimento No Global del meridione Francesco Saverio Caruso.

Concerto primo maggio 2014 Roma

Anche quest’anno, come di consueto, presso la suggestiva Piazza San Giovanni in Laterano, andrà in scena l’ormai storico concerto del primo maggio, uno degli eventi musicali primaverili più graditi dal popolo italiano. Dal 1990, la kermesse musicale, patrocinata dalle tre confederazioni sindacali italiane (Cgil, Cisl e Uil), rappresenta uno spunto di riflessione su tematiche inerenti al mondo del lavoro.
Il tema artistico del primo maggio 2014 sarà: “Le nostre storie. Accordi e disaccordi delle nostre radici, della nostra memoria e del nostro domani”.

Concerto primo maggio 2014 Roma: scaletta cantanti e nomi ufficiali

Conduttori e Artisti Primo Maggio

Conduttori e Artisti Primo Maggio

Di recente, gli organizzatori del concertone del primo maggio 2014 hanno annunciato i nomi degli artisti e dei cantanti che saliranno sul palco allestito ai piedi della maestosa, sublime ed eterea Basilica di San Giovanni in Laterano.

Ad illuminare gli animi degli spettatori del primo maggio (salvo variazioni dell’ultima ora) gli artisti e cantanti che si esibiranno al concertone saranno:

  • Piero Pelù,
  • Clementino,
  • Rocco Hunt,
  • Tiromancino,
  • Modena City Ramblers,
  • P-Funking Band,
  • Bandabardò, Pertubazione,
  • Francesco Di Bella,
  • Brunori Sas,
  • Enrico Capuano,
  • Crifiu, Taranproject con Daniele Ronda,
  • Levante, Alberto Bertoli,
  • 50 sax del Conservatorio Santa Cecilia
  • I 3 finalisti dell’1MFestival 2014.

A rimpinguare il già folto parterre di stelle e ad omaggiare la storia del nostro Paese saranno inoltre i giornalisti Aldo Cazzullo, Federica Sciarelli e Carlo Petrini e i comici Nino Frassica e Max Paiella.

La maratona musicale, progettata da Marco Godano, con la regia di Cristian Biondani, sarà condotta dal regista e attore Edoardo Leo, dall’affascinante giornalista Francesca Barra e dall’irriverente Dario Vergassola e andrà in onda, come ogni anno, il primo Maggio 2014 su Rai Tre dalle 15:00 alle 19:00 (prima parte) e dalle 20:00 alle 24:00 (seconda parte).

Il Concerto Primo Maggio è una manifestazione agognata da migliaia di giovani. Un evento culturale all’insegna del relax, della goliardia, dei divertissements pascaliani e delle riflessioni social-politiche. Il Primo Maggio, infatti, è la giornata internazionale dei lavoratori.

Primo Maggio Festa dei Lavoratori: origini e significato

Festa dei Lavoratori

Primo Maggio Festa dei Lavoratori

La giornata del primo maggio, affonda le proprie radici storico-culturali nella sanguinosa rivolta di Haymarket del Primo Maggio 1886, durante la quale, a causa dello scoppio di una bomba, persero la vita 8 poliziotti e diversi operai.

Quel primo maggio, nella splendida città di Chicago, i sindacati organizzarono una manifestazione, uno sciopero generale finalizzato alla riduzione delle ore lavorative da 12 ad 8. In precedenza, nel 1884, la Federation of Organized Trades and Labor Unions aveva dichiarato che, dal primo maggio dell’86, i lavoratori di Chicago avrebbero dato vita a scioperi e picchetti, se le fabbriche non avessero accolto di buon grado la proposta di ridurre le ore di lavoro giornaliero. Purtroppo, i padroni non accettarono tali pretese e le conseguenze furono a dir poco nefaste.

Crisi e Lavoro: Dal Governo Renzi piccoli spiragli di luce. Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha, di recente, firmato il Decreto Irpef relativo alle misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Il provvedimento, fortemente voluto dal Primo Ministro italiano, ha il pregio di introdurre, a partire da maggio, il bonus di 80 euro per le famiglie con almeno un lavoratore dipendente il cui reddito annuo sia inferiore ai 24 mila euro. A beneficiarne, dunque, saranno circa 10 milioni di nuclei familiari corredati da un imprescindibile requisito: il contratto di lavoro. Al di là dei celeberrimi 80 euro al mese, quindi, la situazione complessiva resta tutt’altro che rasserenante. Nel mese di febbraio il tasso di disoccupazione ha raggiunto la soglia del 13%, con un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto al 2013. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), il numero di disoccupati (3,3 milioni) sarebbe aumentato dello 0,2%, rispetto al mese di gennaio, e del 9% su base annua.

Francesco Saverio Caruso

Francesco Saverio Caruso

Con l’intento di approfondire l’importanza della festa dei lavoratori del primo maggio e, nel contempo, di ampliare i nostri orizzonti conoscitivi in merito al Governo Renzi ed alla disoccupazione, abbiamo contattato il Dott. Francesco Saverio Caruso, ex Deputato di Rifondazione Comunista e leader del Movimento No Global.

Dott. Caruso, lei è uno dei principali esponenti del movimento No Global del meridione. Politico, attivista, giornalista pubblicista e docente universitario, dal 2006 al 2008 è stato deputato di Rifondazione Comunista. Intellettuale ribelle, nel corso della sua carriera è stato autore di diverse pubblicazioni.

Nel 2005, ad esempio, ha scritto Maledetta Globalizzazione, un racconto dell’epopea del Movimento dei Movimenti. Qual è la sua opinione in merito al Governo Renzi ed alla recente approvazione del Decreto sul taglio Irpef e sulla spending review?

“Renzi si muove sul terreno sempre più egemone nel nostro paese del populismo. Un populismo che cerca di contrastare i fenomeni della personalizzazione post-politica dei vari Grillo e Berlusconi, sfidandoli sul loro stesso terreno. Si tratta di un evidente arretramento culturale perché nei cromosomi della sinistra c’è sempre stata l’organizzazione collettiva, la partecipazione di massa, il protagonismo sociale delle classi subalterne, non certo lo one show-man che è tradizionalmente la forma di espressione politica della destra autoritaria. I primi provvedimenti in materia economica riecheggiano quel modello di sburocratizzazione blairiana che, muovendosi a partire dalla pur legittima battaglia contro le inefficienze della macchina statale, mira in ultima istanza allo smantellamento delle impalcatura generale dell’intervento pubblico: lo stato non deve più intervenire a favore dei più bisognosi ma dei più meritevoli. E’ in questo passaggio epistemologico, un passaggio per dirla con Foucault dalla governamentalità pastorale alla governamentalità neoliberista, che si concretizza la barbarie di un sistema di regolazione sociale fondato sul primato del profitto e non dei bisogni umani”.

Secondo Lei quali sono le reali cause dell’incremento della disoccupazione? Che cosa ne pensa del precariato e della crisi del mondo del lavoro?

“La disoccupazione è un dato strutturale nei paesi occidentali dove, a differenza dei paesi emergenti in cui si è spostato il ciclo sistemico di accumulazione, è definitivamente tramontato il rapporto storicamente determinato tra crescita economica e crescita dell’occupazione. Siamo nel pieno di una crisi economica dovuta alla finanziarizzazione sempre più estrema dell’economia, ma le ricette proposte da governi e organismi economico-internazionali (Fondo Monetario, OCSE e Banca Mondiale) rischiano di essere parte del problema e non della soluzione. L’austerity, infatti, accentua ancor di più i costi sociali e il ristagno dell’economia, rischiando di scivolare inesorabilmente verso la trappola della deflazione. Immediatamente va posto in atto un provvedimento generalizzato di copertura sociale per le fasce sociali più deboli: un reddito di cittadinanza che permetta a tutti di poter vivere dignitosamente, senza essere costretti a subire il ricatto permanente della precarietà, del lavoro nero e della disoccupazione. Centinaia di disoccupati, precari, piccoli imprenditori si sono suicidati negli ultimi anni dinanzi allo spettro della povertà, al baratro della miseria: l’Italia, al pari di tutti i paesi dell’Unione Europea tranne ormai solo la nostra repubblica e la Grecia, dovrebbe garantire un reddito sociale”.

Primo Maggio Festa dei Lavoratori. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro anche in un’epoca, come quella odierna, caratterizzata da un tasso di disoccupazione a dir poco deleterio. Potrebbe renderci edotti in merito all’importanza simbolica della festa dei lavoratori del primo maggio?

“La festa dei Lavoratori del primo maggio nasce sul finire dell’ottocento negli Stati Uniti all’indomani delle stragi di lavoratori durante le pacifiche dimostrazioni per le otto ore lavorative. Effettivamente si è perso sempre di più il senso di questo appuntamento, soprattutto in Italia, dove ormai i sindacati hanno lasciato il campo e ridotto il primo maggio ad una kermesse musicale in piazza. In altri anni, ma ancor oggi nella stragrande maggioranza dei paesi, il primo maggio è una giornata di lotta, di ritrovo in piazza delle istanze di emancipazione sociale. Tuttavia negli ultimi anni è emersa la costruzione di manifestazioni alternative di piazza – le cosiddette Mayday – organizzate dai sindacati di base, collettivi e centri sociali, che si propongono di rimettere al centro dell’attenzione lo spirito antagonista e rivendicativo della giornata del primo maggio”.

Laureato in Scienze Politiche, da qualche anno è docente presso l’Università della Calabria. Qual è la Sua opinione in merito al sistema universitario italiano?

“Attualmente sono assegnista di ricerca all’università della Calabria e visiting researcher presso l’università di Almeria in Spagna. Da questa prospettiva di “comparazione internazionale” è possibile cogliere in modo ancor più nitido il disastro totale nel quale versa il sistema universitario italiano. Il taglio continuo di finanziamenti e risorse, i sistemi di cooptazione e nepotismo hanno affossato uno dei settori strategici – la ricerca scientifica – per la ripresa del nostro paese. Guardando il bando di reclutamento di 500 professori universitari emanato dal governo ecuadoriano per i giovani ricercatori europei si evince come ormai il rapporto tra l’occidente e quelli che un tempo venivano definiti paesi in via di sviluppo, si è ormai letteralmente rovesciato: ora sono loro che prendono le menti più brillanti e fresche, lasciando qui nelle università nostrane solo vecchie cariatidi, imboscati e raccomandati”.

Ci parli delle sue attività sociali e culturali.

“Negli ultimi due anni abbiamo costruito nel Sud Italia uno spazio di discussione e di conricerca sulla dimensione postcoloniale del meridione italiano, al quale partecipano una rete diffusa di attivisti, centri sociali, collettivi sparsi nei nostri territori. La rete si chiama Orizzonti Meridiani ed è uscita da poche settimane in libreria la prima raccolta di interventi, in un libro intitolato “Briganti o Emigranti. Sud e movimenti tra conricerca e studi subalterni”.

Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto