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Precari Scuola: Riforma Renzi Giannini, addio alle supplenze e precari

Redazione Controcampus 30 Agosto 2014
R. C.
20/04/2024

Riforma scuola, precari e supplenze: se ne sta parlando molto nelle ultime ore ma nulla di fatto per il momento.

Vediamo insieme in cosa consiste la riforma e cosa accadrà ai precari nella scuola

Secondo quanto trapela dal Miur in merito ai precari nella scuola,  da una parte verranno presentate le nuove misure sul fronte contrattuale e sindacale di professori e personale Ata, mentre, dall’altra, si concentreranno le modifiche alle prove finali di scuole di primo e secondo grado, ossia i nuovi esami della scuole medie o superiori.

Cerchiamo di capire quali sono all’oggi le news in merito alla riforma in atto al governo e su cui starebbe lavorando il ministro Giannini.

News Miur Riforma Scuola

In merito alle assunzioni previste dalla riforma scuola si parla di 100mila professori da inserire, una cifra, per quanto apparentemente esagerata, che non si scosta molto dalle stime che, già nei mesi scorsi, il Miur ha messo in conto di dover apportare nei ranghi dei docenti, entro i prossimi tre anni. L’obiettivo del Governo è arrivare all’inserimento di più insegnanti possibile entro il primo settembre 2015.

Il Ministro Giannini ha come obbiettivo per la sua riforma scuola quello di abolire le graduatorie, confermando un concorso all’anno con metà dei posti riservati ai precari, lo stop definitivo alle supplenze e una selezione in base all’anzianità. A cozzare con queste proposte, però, le liste di attesa ministeriali in cui sono presenti circa 600mila docenti.

Scuola e Precari nella riforma Renzi Giannini

Scuola e Precari nella riforma Renzi Giannini

Ad oggi le graduatorie a esaurimento contano più di 150mila iscritti; ad essere coinvolti per primi i vincitori senza cattedra, coloro cioè che hanno superato il passato concorso 2012 senza però ottenere il riconoscimento del posto fisso. Si tratta di novemila immissioni. 

A seguire nella riforma scuola le graduatorie di istituto con circa 470mila membri in attesa di una cattedra che, secondo la riforma scuola di Renzi Giannini, non verranno accontentati prima di tre o quattro anni.

Aperta la possibilità per coloro che appartengono alla terza fascia, di svolgere un anno di abilitazione alla professione, mentre, per tutti gli altri l’ingresso a scuola andrebbe completato entro il 2017. Tutto per ora è in sospeso, si tratta solo di ipotesi in quanto, senza un adeguato contrappeso di pensionamenti, sarà impossibile assicurare a tutti gli aspiranti docenti un posto in aula.

Sulla questione precari a scuola, la parola ai politici

Come era noto a tutti, nella giornata di venerdì 29 Agosto era stato convocato il Consiglio dei Ministri, cruciale per dare il via alla riforma scuola. La discussione della riforma scuola e della sorte dei precari, però, è stata rimandata al prossimo Consiglio e per tale ragione i politici preferiscono attendere l’importante appuntamento per potersi pronunciare.

Non sono della stessa opinione i precari, i quali non sono affatto d’accordo in merito a quanto previsto dalla riforma scuola. Per questo abbiamo intervistato la prof.ssa Leone, precaria da due anni che vede nella nuova riforma scuola in merito ai precari un ulteriore ostacolo per il proseguimento della sua carriera professionale nella scuola.

I docenti precari sulla riforma

I docenti precari sulla riforma

Professoressa, il Ministro Giannini rispetto ai precari ha parlato delle supplenze brevi sostenendo quando segue: “sono dannose sia per chi le fa che per chi le riceve”; crede anche lei sia così?

“La trovo un’affermazione del tutto errata. In primo luogo non penso affatto che gli studenti possano subire danni dalle supplenze brevi: in un periodo limitato in cui un docente presta servizio presso una classe non è detto il programma non possa proseguire. È erroneo credere che le brevi supplenze siano dei semplici tappabuchi durante i quali gli studenti non combinano nulla.”

“In secondo luogo non trovo affatto siano un danno per chi le fa, anzi! Si sa che molti docenti che ora sono di ruolo hanno accumulato punteggio che ha permesso loro di proseguire in graduatoria grazie alle supplenze brevi. Eliminandole il Ministro Giannini impedisce a molti aspiranti docenti di vedere sempre più lontano l’obbiettivo tanto ambito: contratto a tempo indeterminato presso la scuola pubblica.”

Abilitazione: oggi l’unico metodo per i precari è il Tfa e nella riforma scuola non è minimamente menzionata.

Nonostante ciò in passato si è parlato di altri cicli per permettere ai precari di potersi abilitare e di passare, alla riapertura della graduatoria, in seconda fascia. Qui scatta la contraddizione: il Ministro vuole abolire le graduatorie e fare concorsi a cattedra annualmente.

Cosa ne pensa di questa panoramica?

“È decisamente confusa. Trovo che il metodo di abilitazione in atto oggi sia discriminatorio e poco efficace in quanto non garantisce ai più validi candidati di proseguire nel percorso dell’insegnamento. In merito ai concorsi annui direi che sono d’accordo: è un’ottima opportunità e permetterebbe a molti di noi di poter avere maggiori speranze di raggiungere l’obbiettivo. Ci auguriamo tutti noi che queste contraddizioni siano solo temporanee e che con la riforma scuola si esauriscano”.

Alla luce di quanto sta accadendo con la riforma scuola, cosa vorrebbe dire al Ministro Giannini?

“Di capire le nostre intenzioni. Sappiamo che la scuola non può soddisfare tutti i docenti che cercano di fare dell’istruzione la propria professione definitiva (siamo in tantissimi) ma di capire che l’istruzione è la colonna portante di un paese e richiede attenzione. I tagli alla scuola non sono altro che tagli al futuro del nostro paese, aiuti noi aspiranti docenti e gli studenti a sentirsi in un luogo dove l’istruzione e la meritocrazia non sono solo parole da vocabolario ma fatti, realtà.”

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto