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Significato di Halloween in America e storia della festa cristiana

Carolina Campanile 29 Ottobre 2019
C. C.
16/05/2024

Ecco qual è il vero significato di Halloween: origini della festa in America e storia della festa cristiana, miti e leggende per scoprire come nasce Halloween.

Tutto nasce da una festività celtica che, si pensa, ha poi influenzato la popolare festa di Halloween nonché la ricorrenza cristiana di Tutti i santi. Infatti quando i Romani entrarono in contatto con i Celti, identificarono nel Samhain la loro festa dei morti (Lemuria).

Con la cristianizzazione Papa Gregorio III istituisce, nell’835, la festa delle reliquie cristiane prima dei santi apostoli, poi di tutti i santi il 1° novembre. Più tardiva è invece l’istituzione della Commemorazione di tutti i defunti (998). Secondo l’Oxford Dictionary of English folklore «Samhain era un tempo per raduni festivi in cui avvenivano incontri soprannaturali, anche se non vi è evidenza che fosse connesso con la morte».

La morte diviene tema centrale solo in un periodo successivo e con l’evoluzione anglosassone della festa. Dopo che il protestantesimo ebbe interrotto la tradizione di Ognissanti, gli anglosassoni continuarono a celebrare Halloween come festa laica. In America la festa si diffuse così tanto da diventare, nel XX secolo, una delle principali festività statunitensi. Ormai divenuta festa consumistica, la sua trasformazione è tanta e tale da aver oscurato il vero significato di Halloween. Festeggiato oggi come festa del costume, il simbolismo di Halloween deriva anche da opere letterarie gotiche e da film horror.

Ma qual è l’origine del nome e qual è il significato della festa di Halloween in America e poi in Italia? E soprattutto, perché i cristiani non lo festeggiano?

Qual è il significato di Halloween in America e in Italia per chi festeggia il 31 ottobre

Alcuni studiosi collegano le sue origini nella festa romana dedicata a Pomona, dea dei frutti e dei semi, o nella festa dei morti chiamata Parentalia. Tuttavia le origini di Halloween sono tipicamente collegate alla festa celtica di Samhain, che nell’antico irlandese stava a significare fine dell’estate.

Studiando il calendario celtico in uso 2000 anni fa, alcuni studiosi scoprono infatti che per questi popoli l’anno nuovo iniziava il 31 ottobre.

Ad avere un ruolo fondamentale in questa festa erano i falò: una volta che i falò erano stati accesi, tutti gli altri fuochi venivano spenti. Ogni famiglia poteva prendere il fuoco nuovo dal falò sacro situato a Tlachtga, in cambio di qualche offerta per il loro dio.

Chi si rifiutava di fare l’offerta veniva maledetto con l’espressione “offerta o maledizione” (da cui l’espressione dolcetto o scherzetto?). Il fuoco nuovo veniva fatto ardere all’interno di lanterne costituite da rape (o cipolle) che oggi sono diventate delle zucche. Come ogni festa celtica, questa si svolgeva sia dal punto di vista materiale che spirituale.

Spiritualmente la festa era un momento di contemplazione che si teneva nella Fleadh nan Mairbh, la Festa dei Morti. Questo era il periodo più magico dell’anno: il giorno che non esisteva.

Dunque il significato di Halloween potrebbe essere trovato proprio nella festa di Samhain: un  evento mitico-culturale con aspetti di culto orgiastico e di riti di propiziazione e fecondazione. A tal proposito antichi testi gaelici irlandesi parlano di sacrifici di primogeniti di animali, offerti all’idolo Cromm Cruaich (Testa del Tumulo). Diversamente, per allontanare gli spiriti dei morti alla ricerca di un corpo i contadini spegnevano i fuochi, mentre i Druidi facevano cerimonie sacrificali.

Oggi Samhain è ripreso nella cultura neo-pagana, ed è una delle feste principali nella Ruota dell’anno per i Wiccan. Si tratta del giorno in cui allegoricamente il Dio muore e la Dea ne piange la scomparsa.

Perché i cristiani non festeggiano il 31 ottobre Halloween

Don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, ci spiega che la festa di Halloween nasce cristiana, anzi cattolica. 

“I cristiani – ci dice- inventarono le festività dei santi e dei morti per celebrare la sconfitta della morte e del male“.

Il nome della festa è All Hallows’ EveNotte di tutti gli spiriti sacri. Altro non era, quindi, che la vigilia di Ognissanti.

Tuttavia lo sviluppo dei simboli associati alla festa è andato trasformandosi col passare del tempo, tanto da oscurare il significato di Halloween. Si è infatti passati dalle rape alle zucche intagliate con un sorriso inquietante e illuminate dall’interno da una candela.

Quella di intagliare le zucche è una tradizione americana risalente al 1837, associata alla leggenda di Jack-o’-Lantern, e ripresa poi in Italia. Dal XX secolo l’evoluzione della festa ha spostato la sua caratteristica base sulla simbologia legata alla morte e all’occulto.

Per tale motivo la festa di Halloween è vista come una sorta di seduta spirita presentata sotto forma di gioco, promossa dai satanisti. Diversi esorcisti hanno definito tale ricorrenza uno strumento di propagazione dell’occultismo e della magia, una specie di canale di contatto.

La festa è pertanto considerata un pericolo per i bambini e i ragazzi che potrebbero, a detta degli esorcisti, contrarre disturbi di origine malefica.

Nonostante la scelta della Chiesa di sconfessare la festa, molti cristiani  non ascrivono ad essa un significato negativo. Effettivamente c’è da dire che in Italia si più parlare al massimo di festa dei costumi, dove ad essere indossati sono infatti costumi generalmente carnevaleschi. Diversamente in America vi sono vere e proprie gare per il costume e la casa più spaventosi.

© Riproduzione Riservata
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Carolina Campanile Diplomata in Scienze del Turismo, sono iscritta alla Facoltà di Lettere Moderne alla Federico II. La passione per la scrittura nasce sin da piccola, quando nella mia stanzetta inventavo fiabe che ancora oggi custodisco gelosamente. Appassionata di letteratura e di arte, con gli anni ho iniziato ad interessarmi anche a ciò che è successo e succede nel mondo. Sensibile ai problemi che il pianeta (e l'uomo) affronta quotidianamente, per ControCampus scrivo prettamente per la rubrica Giornate e festività. L'idea nasce dalla volontà di raccogliere tutte le ricorrenze il cui obiettivo è sensibilizzare gli animi. Gli articoli trattano vari temi, dal problema dell'inquinamento alle malattie per le quali non ancora esiste una cura specifica. In passato ho scritto per la rubrica Il Personaggio e Frasi, dove ogni tanto mi ritroverete. Leggi tutto