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Zero Robotics 2019-2020: come partecipare, date e scadenze

Daniela Saraco 20 Novembre 2019
D. S.
24/04/2024

Cos'è e come funziona il concorso per le scuole secondarie  Zero Robotics 2019-2020: come e chi può partecipare, procedura, date e scadenze, scarica regolamento PDF.

Sono tante le procedure concorsuali  proposte per le scuole di ogni ordine e grado, a scopo didattico, ma con l’obiettivo anche di valorizzare le eccellenze.

Tra le più famose opportunità e concorsi scolastici, ricordiamo le Olimpiadi di Astronomia o di Problem Solving.

Il  Miur, inoltre,  promuove ed organizza la competizione 2019-2020, gara ideata dal Politecnico di Torino in collaborazione col MIT di Boston, sulla scia di Zero Robotics SPHERES.

L’iniziativa è rivolta agli studenti della scuola secondaria di secondo grado statale e paritaria e consiste nella realizzazione pratica.

Quindi  dalla progettazione alla produzione, di esperimenti da mettere a bordo di nanosatelliti della famiglia CubeSat orbitanti o all’interno della International Space Station, o intorno alla Terra.

Gli esperimenti possono essere liberamente ideati dalle squadre o rispondenti ad una richiesta industriale.

E’ necessario, difatti, la partecipazione a squadre, pertanto la competizione  favorisce il lavoro di gruppo. I partecipanti alla gara possono creare, modificare, condividere, simulare, e presentare il proprio codice, attraverso il proprio Browser Web. Dopo varie fasi di svariate competizioni virtuali secondarie, si selezionano i finalisti per competere dal vivo in un campionato a bordo della ISS.

È stato costituito, per le finalità della competizione, il Comitato Guida Italiano, composto da :

  • Politecnico di Torino,
  • Università degli Studi di Padova,
  • USR Piemonte,
  • Agenzia Spaziale Italiana,
  • Rete Robotica a Scuola,
  • Fondazione ITSAerospazio/Meccatronica,
  • Aziende Meccaniche Meccatroniche Associate,
  • ITIS Pinifarina,
  • MIUR.

L’Italia, già lo scorso hanno, ha visto sul podio i suoi allievi.

Tutte e tre le medaglie della Zero Robotics, infatti, sono state vinte dagli studenti italiani del liceo Avogadro di Vercelli, arrivati primi, del Cecioni di Livorno, secondi e dell’Istituto tecnico Righi di Napoli, terzi.

Cos’è Zero Robotics 2019-2020: come funziona partecipare al concorso > Regolamento PDF

Zero Robotics è una competizione rivolta agli studenti della scuola secondaria di secondo grado. La competizione si articola in varie fasi, ovvero:

  • Creazione della squadra: una squadra è composta da 5 a 10 studenti delle scuole superiori, uno dei quali è il capo squadra, guidato da un mentore (insegnante o staff della stessa scuola).
  • Presentazione dell’idea al concorso nazionale: si propone un Esperimento scientifico o tecnologico per una missione spaziale da pilotare su un CubeSat. Si descrive, inoltre, l’esperimento brevemente. Si ricorda che tutti i documenti devono essere scritti in inglese. Solo le migliori 25 squadre sono ammesse alla fase successiva.
  • Prototipazione alla competizione nazionale: le squadre producono  un semplice  prototipo dell’esperimento scientifico.

I migliori sei team  sono ammessi alla finale nazionale.  Ogni squadra  partecipa poi alla fase internazionale. Durante la finale nazionale le squadre sviluppano  ulteriormente il prototipo semplice giudicato da una giuria nazionale.

Date e scadenze SAT anno scolastico 2019/2020 e come partecipare

La scadenza per le iscrizione allo Zero Robotics 2019-2020 è fissata al 30 novembre 2019.

Per partecipare bisogna collegarsi al sito ufficiale e creare un account per ciascuno dei membri della squadra, docente compreso, seguendo le istruzioni sul sito. Una volta effettuato il login, occorre collegarsi su sito, scaricare e leggere i tutorial presenti per imparare il funzionamento, l’uso e la programmazione degli SPHERES e dell’interfaccia di programmazione.

E’ necessario, poi, inviare la domanda di iscrizione. Di conseguenza, il primo passo è formare le squadre per passare subito alla preparazione pratica.

A seconda della sfida da affrontare, gli studenti, infatti,  devono programmare i loro satelliti per completare alcuni obbiettivi, come evitare ostacoli, raccogliere oggetti virtuali, preservando le risorse primarie. Bisogna  completare la gara  all’interno di determinati limiti di tempo e di spazio.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto