
Sciopero statali
Questi ultimi due mesi dell’anno si presentano come mesi caldi per le agitazioni sindacali. Infatti, dopo la protesta del personale scolastico del 25 Novembre e dei benzinai del 30 Novembre, si aggiunge lo sciopero dei dipendenti pubblici.
Il personale statale resterà fermo Mercoledì 9 Dicembre 2020. Dura la replica del Ministro della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone. Per la rappresentante del governo, l’astensione al lavoro dei dipendenti pubblici è un paradosso, in un momento così delicato per il paese che sta affrontando la seconda ondata della pandemia di Covid-19.
Sciopero statali 9 dicembre 2020: motivazioni sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa
Il pubblico impiego ha proclamato che incrocerà le braccia il giorno mercoledì 9 Dicembre 2020. A proclamare l’agitazione sindacale sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa. I motivi dello sciopero dipendendti statali è nella Legge di Bilancio del 2021. Infatti, nelle nuove disposizioni non sono presenti gli aumenti di risorse per il rinnovo del contratto del pubblico impiego. In altre parole, i motivi della protesta è che non sono previsti gli aumenti di stipendio.
Secondo le associazioni sindacali, le risorse attualmente a disposizione sono insufficienti per poter procedere con il rinnovo dei contratti, scaduti l’1 Gennaio del 2019. Inoltre, i sindacati richiedono risorse per lavorare in sicurezza, per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato.
Dura la risposta del governo. Il ministro per la Funzione Pubblica, dichiara che è inaccettabile un disservizio del genere quando nel Paese ci sono partite IVA e coloro che non possiedono un lavoro fisso in difficoltà. Dadone, inoltre, ricorda che per i rinnovi sono stati stanziati 3,8 miliardi e che non si possono recuperare 10 anni di blocco contrattuale in un anno complesso come quello attuale.
>> Disservizi e servizi pubblici essenziali garantiti <<
L’astensione dal lavoro dei dipendenti pubblici sarà per tutta la giornata di mercoledì 9 dicembre, con la garanzia però dei servizi minimi essenziali previsti.
Sono in via di programmazione delle proteste in piazza su tutto il territorio nazionale. La manifestazione principale sarà a Roma, ma ancora non sono conosciuti il luogo e gli orari in quanto vige una forte incertezza legata all’emergenza sanitaria di Coronavirus.
Le critiche contro lo sciopero dei dipendenti statali non arrivano solo dal ministro Dadone che si definisce “attonita”, ma anche da parte dei cittadini che sono consapevoli delle protezioni economiche di cui gode il personale pubblico.
A pensarla diversamente sono i sindacati dei lavoratori. Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco pensano che la situazione nel Paese desti forte preoccupazione. Secondo i sindacati, i lavoratori pubblici hanno agito con grande responsabilità: settore educativo, assistenti sociali, polizia locale, dipendenti degli enti che si occupano di previdenza e assistenza, medici, infermieri, tecnici, operatori sanitari e sociosanitari e lavoratori della sicurezza meritano un rinnovo dignitoso.