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“Wall of fame”…la street art dei writers come forma di comunicazione tra i giovani.

29 Luglio 2010
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25/04/2024

Il famoso writer Bros è stato assolto dal reato per cui era stato denunciato, ossia imbrattamento dei muri della città (dove il Comune si è costituito parte lesa).

E così il Comune stesso arriva a concepire il writer come una risorsa.
E’ partito, infatti, ufficialmente il progetto “Walls of Fame“, gestito dall’imprenditrice Gisella Borioli, dove i writer hanno dato e daranno libero sfogo alla creatività su una decina di muri comunali, da via Torino (zona Fnac) a viale Cassala, da Ludovico il Moro al campo rom di Triboniano.
A dare il via è stato Pao con i panettoni di piazza di Porta Genova. I paracarri sono stati decorati con immagini di bambini, robot e pinguini, gli stessi che dipingeva dieci anni fa, di notte, abusivamente.
Anche il Museo della Scienza si apre alla meraviglia di questa forma d’arte attraverso il progetto “La forma delle reti” una maratona di 24 ore per la realizzazione di un graffito record di 170 metri quadrati nel chiostro del Museo. L’esposizione, sarà visitabile fino al 29 agosto, ed è composta da una selezione di circa 40 opere realizzate su supporti di materiale diverso da artisti quali Airone, Atomo, Gatto Nero, Flycat, KayOne, Mambo, Rendo, Senso, Sea Creative, Tawa, El Gato Chimney, Ericsone, Vire, Raptuz, Mr. Wany, Schiavon, Leo, Max Gattoquali.
Ma torniamo alla vera natura di Wall Of Fame.
Il progetto prevede l’identificazione di spazi murali da qualificare con opere di nuova figurazione attraverso interventi di writing e street art in diverse zone della città. Nove o più street artist, precedentemente invitati a presentare un progetto tematico su indicazione della Direzione Artistica, verranno incaricati di realizzare un’opera di urban-art nello spazio assegnato, nei tempi e modi indicati.
Le opere diventeranno patrimonio di Milano e concorreranno a tessere un tessuto urbano di arte open air con la doppia funzione di sensibilizzare i cittadini ai valori dell’arte popolare e alla fruizione autorizzata ed estetica di spazi legalmente concessi, in contrasto con l’abusivismo deturpante che rovina la città.
I Walls of Fame potranno diventare parte di un circuito artistico in continuo divenire, che di anno in anno potrà arricchirsi di nuove opere sempre su spazi identificati e attribuiti dal Comune o in collaborazione col Comune.

La guida al circuito Walls of Fame potrà diventare uno strumento di comunicazione per la scoperta di zone della città.
Ogni artista realizzerà sul muro assegnato un’opera secondo un preciso progetto, che dovrà dialogare col contesto urbano in cui lo spazio si trova. Per semplificare, le opere scaturiranno da una chiave di lettura che interpreterà l’anima del quartiere in cui saranno realizzate. Nel caso di spazi di grandi dimensioni, saranno più artisti ad eseguire un lavoro corale.
Gli artisti si pongono così in modo esplicito come esempio ai ragazzi e ai trasgressori che imbrattano i muri con tag, scritte e scarabocchi, creando occasioni di aggregazione e conoscenza, operando nella legalità. Evidenziano ai cittadini in tutti i modi la “differenza” tra street-art e scritte deturpanti, tra arte metropolitana e vandalismo, tra spazi concessi e repressione.
Inoltre è prevista l’individuazione di muri adatti nelle nove zone della città, in posizioni non troppo nascoste e facilmente raggiungibili, e creazione di un percorso creativo. Sui muri individuati sarà possibile dipingere legalmente, e verranno resi riconoscibili come patrimonio artistico da una targa contenente tutte le informazioni .
I muri rimangono a disposizione degli artisti permanentemente o per un periodo da definirsi. Durante questo tempo gli artisti dovranno impegnarsi ad intervenire per eventuali “restauri” oltre ad avere il compito di essere da esempio tra i giovani affinchè no si dipinga più in modo illegale.

Laura Muro

© Riproduzione Riservata
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