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Riforma Carrozza: stage e tirocini per combattere il precariato

Redazione Controcampus 5 Agosto 2013
R. C.
19/03/2024

Riforma Carrozza: "Stage e tirocini devono tornare a rappresentare per i nostri giovani ascensori  sociali effettivi, reali, indispensabili ad un inserimento professionale".

“Proposte convincenti , quelli allo studio del Miur, la cui realizzabilità andrà verificata nei prossimi mesi.”

Per avere, una panoramica completa sul sistema di interventi del Miur e  tracciare, quindi,  un primo bilancio della giovanissima gestione Carrozza, soprattutto alla luce delle ultime disposizioni contenute nel Decreto del fare, abbiamo raccolto il parere del Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria.

Riforma Carrozza: stage e tirocini per combattere il precariato, Università in crisi

La grande urgenza è rimpinguare il Fondo di finanziamento ordinario degli atenei –  ridotto del 15 % in pochi anni – con un intervento da 300 milioni di euro (gli stessi tagliati dall’Ultimo Governo Monti), in grado di ridare ossigeno al sistema attraverso non solo un piano di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria di edilizia, didattica e ricerca, ma anche e soprattutto attraverso una spinta decisa all’autofinanziamento in vista di una progressiva autonomia di gestione e organizzazione degli atenei italiani, la famosa “autonomia responsabile”.

I finanziamenti statali saranno in larga parte attribuiti non su base storica ma attraverso l’incremento della quota premiale agli atenei più efficienti, sulla base del merito e dell’eccellenza (in termini, soprattutto, di servizi allo studente e performance nella ricerca e nella didattica). 

Proprio in termini di premialità, si tenterà una violenta spallata al precariato, quell’organico di fatto che dovrebbe essere messo in condizione di entrare stabilmente. Una questione di credibilità istituzionale, per la quale si porrà forte l’accento sulle politiche assunzionali degli atenei e sulla necessità di un piano pluriennale di esaurimento delle graduatorie per eliminare la precarietà dalla scuola.

Il Ministro ha già in mente un sistema di reclutamento trasparente ed equo capace di offrire “ragionevoli speranze” ai giovani che desiderano dedicare la propria vita professionale all’insegnamento, selezionando tramite concorso i migliori laureati per l’accesso alla formazione iniziale, secondo numeri programmati al fabbisogno (un anno di prova attraverso tirocinio e supplenze brevi accompagnati da un insegnante esperto, e infine la firma del contratto a tempo indeterminato). In altre parole bisognerà garantire un organico funzionale, attivo, una dotazione di personale stabile, troppo a lungo ostaggi di riforme (Fornero in primis) che non hanno fatto altro che ledere diritti sacrosanti  attraverso sistemi di accesso alla professione altamente farraginosi  che hanno spianato la strada allo sfruttamento e alla precarizzazione di insegnanti, ricercatori e personale ATA.

Giovani. Riformare stage e tirocini

Ma le attenzione maggiori, come auspicato,  sono rivolte ai giovani, alla formazione dei professionisti del futuro e al miglioramento delle loro chance occupazionali. Obiettivi che il Miur conta di centrare attraverso la guerra serrata alla dispersione scolastica ed il potenziamento degli attuali strumenti formativi quali stage e tirocini per le scuole superiori e le università.

Stage e tirocini che dovranno tornare a rappresentare per i nostri giovani ascensori  sociali effettivi, reali, indispensabili ad un inserimento professionale “sostenibile” e progressivo.

“Non si può arrivare a 25 anni senza aver lavorato neanche un giorno. Tutti devono aver fatto stage e tirocini”. Sono le prime parole che il Ministro Carrozza ha speso sull’argomento.

Ma perché ciò sia possibile, si richiede un convinto cambio di mentalità da parte dei nostri studenti. Stage e tirocini sono parole chiave della nuova visione della scuola del Ministro Carrozza. Ma cosa dobbiamo aspettarci in termini pratici?

  • Stage e Tirocini curricolari per universitari – Per gli Universitari, ad esempio, si prevede uno stanziamento di 10,6 milioni di euro destinati a stage e tirocini curriculari  presso imprese, pubbliche o private, e istituzioni. Durata minima tre mesi comprensivi di rimborso spese mensile: circa 200 euro di contributi statali più un’eguale cifra a carico dall’ente che offre il tirocinio. L’ideale per tanti universitari che vogliono tentare un primo parziale ingresso nel mondo del lavoro. Tirocini che, ricordiamolo, hanno tra l’altro validità di credito formativo per la laurea.
  • Stage e Tirocini Istituti professionali – Il Miur sta lavorando all’aumento del 25%. la flessibilità dell’orario annuale anche negli istituti professionali . Obiettivo: costruire un collegamento strutturale tra programmi e percorsi formativo previsti dagli istituti e le opportunità di formazione e istruzione professionale regionali.
  • Stage Tirocini extracurriculari – Sempre in ricezione delle nuove disposizioni contenute nel Decreto del fare in fatto di stage e tirocini è previsto un piano triennale volto a finanziare stage e tirocini extracurriculari degli studenti al quarto anno delle scuole superiori, presso enti pubblici e privati, imprese e strutture produttive.

Anche in questo caso si punterà ad un sostanziale ripensamento  del l’esame di maturità e degli ultimi due anni delle scuole superiori in funzione dell’orientamento sul futuro. Motivazione: bisogna che gli studenti misurino concretamente le proprie capacità ed inclinazioni.

Un modo per prevenire e ridurre al massimo la presenza, massiccia e perciò costosa, dei fuoricorso nelle università italiana. “Un male soprattutto per se stessi e per le proprie famiglie”, – commenta il Ministro Carrozza. –

Proposte e principi sicuramente convincenti , quelli allo studio del Miur ed enunciati dal Ministro Carrozza, la cui realizzabilità andrà verificata nei prossimi mesi.

Il sottosegretario Rossi Doria sulla Riforma Carrozza

Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, in una recente intervista il Ministro Carrozza ha dichiarato che non si può arrivare a 25 anni senza aver lavorato neanche un giorno. Tutti devono aver fatto stage e tirocini. Quali saranno i prossimi interventi del MIUR in materia di potenziamento di stage e tirocini e formazione? Cosa si può fare per rendere efficaci questi strumenti?

“Sono perfettamente d’accordo con il Ministro: anzi, credo che sia indispensabile dare occasioni di stage e tirocini a tutti gli studenti delle scuole secondarie superiori, anche quelli dei licei. Voglio anche dire che molte scuole autonome già lavorano bene in questo senso. Il Decreto Lavoro contiene misure per estendere gli stage e i tirocini delle università. Credo poi che sia molto importante il lavoro che negli ultimi anni è stato avviato per gli Istituti Tecnici Superiori, come alternativa alla formazione universitaria. Serve inoltre rafforzare la formazione professionale, ancora molto debole in buona parte del Mezzogiorno, e l’alternanza scuola-lavoro che ha dimostrato di poter funzionare bene. E forse bisognerebbe pensare a un aumento delle ore di pratica negli istituti tecnici e professionali: chi si iscrive all’alberghiero vuole imparare a cucinare. E non può farlo bene con solo tre ore di pratica alla settimana! “

In collaborazione con Matteo Napoli

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. 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