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Cimice Halyomorpha Halys, la dannosa cimice asiatica arriva in Italia

Redazione Controcampus 7 Novembre 2014
R. C.
29/03/2024

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - Unimore allo studio di H.

halys, la cimice asiatica che sta invadendo il nostro territorio

Chiesta la collaborazione della popolazione per saperne di più sulla Halyomorpha halys, la cimice asiatica scoperta in Italia per la prima volta nel 2012 durante uscite didattiche di studenti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. L’insetto da allora continua la sua avanzata nei territori emiliano lombardi con avvistamenti ad altre zone del nord e del centro.

Dannosissima per le coltivazioni e le piante in generale, viene studiata nei laboratori del Dipartimento di Scienze della Vita, in accordo col Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna si sta cercando di studiarne il comportamento e si cerca di indentificare efficaci antagonisti naturali autoctoni.

La Cimice Halyomorpha Halys in Italia

E’ stata rinvenuta per la prima volta in Italia nel 2012 nel territorio modenese grazie a raccolte didattiche di insetti effettuate da studenti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Si tratta della Halyomorpha halys (Heteroptera, Pentatomidae), una cimice di origine asiatica che in queste settimane sta infastidendo chi vive in provincia di Modena, Reggio Emilia, Bologna e Milano con anomale invasioni presso le abitazioni, soprattutto in prossimità di aree verdi.

Cosa fa la cimice asiatica e perchè è dannosa

A parte il caratteristico cattivo odore emesso, sono innocue per l’uomo e gli animali, mentre il pericolo è per le piante, poiché questa cimice si nutre di un’ampia varietà di specie coltivate e spontanee, prediligendo piante arboree e arbustive, determinando possibili gravi conseguenze su tutte le piante da frutto, vite, ortaggi, leguminose, cereali e numerose piante ornamentali. I danni, dovuti alle punture di suzione sui tessuti vegetali, vanno dallo sviluppo stentato delle piante, alla cascola precoce dei frutti, a deformazioni e colorazioni anomale che rendono la frutta non commerciabile.

A partire dal 2013 presso l’UNIMORE la dott. ssa Lara Maistrello, entomologa del Dipartimento di Scienze della Vita, ha avviato un’indagine sulla biologia e la diffusione di H. halys, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna e, grazie alle segnalazioni volontarie di studenti, cittadini e naturalisti è stato possibile mappare la sua presenza in Emilia, nell’area compresa tra Reggio Emilia, Sassuolo, Bologna, Nonantola, Carpi, in Lombardia (tra Milano, Monza, Como e Chiasso), ed un focolaio anche in Piemonte (tra Torino e Cuneo). In tutti i casi si tratta di popolazioni stabilmente insediate, in attiva espansione sul territorio anche grazie al trasporto passivo su auto, treni, camion.

Durante il 2014, in collaborazione con i Consorzi Fitosanitari di Modena e Reggio Emilia, e grazie anche al progetto finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, coordinato dal dott. Roberto Guidetti e dalla dott.ssa Lara Maistrello è stato possibile effettuare alcune attività che hanno consentito di ottenere importanti risultati sulla diffusione e sulla dannosità di H. halys, mentre grazie al proseguimento dell’indagine “citizen science” stanno giungendo preziose informazioni in aggiornamento continuo sulla sua distribuzione in Italia.

È emerso – ha spiegato la dott.ssa Lara Maistrelloche questa cimice ha compiuto due intere generazioni e che, durante il monitoraggio effettuato tra i frutteti della provincia di Modena nell’estate 2014, la sua presenza in campo era consistente e crescente. In alcune aziende al raccolto si sono registrati danni, in termini di frutti deformi, superiori al 40 percento sul pero, con picchi del 100 percento sul pesco in frutteti familiari non gestiti. Nei vigneti queste cimici sono state osservate a nutrirsi sui grappoli in maturazione e anche durante la vendemmia, facendo temere per possibili alterazioni sulla qualità del vino. Questi risultati, presentati a Vienna al recente Congresso IOBC sulla difesa integrata nei frutteti, che ha visto la partecipazione dei più importanti esperti a livello internazionale nel controllo dei parassiti delle piante da frutto, hanno suscitato preoccupazione persino tra i colleghi americani, da oltre 15 anni alle prese con questo fitofago, che negli USA ha provocato danni alle colture per 21 miliardi di dollari, costringendo gli agricoltori a quadruplicare gli interventi con insetticidi non selettivi, con gravi conseguenze ambientali. L’Italia è il primo paese in Europa in cui H. halys sta iniziando a causare danni consistenti alle colture, e questo accade a brevissimo tempo dalla sua comparsa (negli USA i primi danni si riscontravano dopo 4-6 anni) e potrebbe sussistere il rischio di una eventuale terza generazione in condizioni climatiche favorevoli, come il caldo-umido che normalmente caratterizza le estati in Pianura Padana”.

Il controllo sulla cimice asiatica

Attualmente il controllo di questo fitofago non è regolamentato, pertanto, dato l’elevato potenziale invasivo e la minaccia concreta per tutte le coltivazioni, presso il Servizio Fitosanitario Regionale sono in fase di elaborazione appropriate strategie di intervento per limitare i danni sulle colture sensibili, in particolare frutteti e ortaggi.

Presso UNIMORE intanto proseguono le ricerche, che hanno già portato all’identificazione di alcuni antagonisti naturali autoctoni che potrebbero contribuire al controllo biologico della cimice e mirano ad elaborare strumenti innovativi per il monitoraggio e la difesa sostenibile, che verranno attuate anche in collaborazione con i colleghi americani ed europei.

Questo insetto si sta diffondendo assai rapidamente, con nuove segnalazioni in Friuli (Udine), in Veneto (Treviso) e ai confini tra Marche e Abruzzo ed è, quindi, di fondamentale importanza seguire la diffusione di questa specie nel territorio regionale e nazionale ricorrendo alla collaborazione da parte di cittadini e/o agricoltori perché – in caso di rinvenimento di cimici “sospette” – si segnalino (anche tramite foto macro) e, possibilmente, si consegnino gli insetti catturati, indicando il luogo, la data, ed il numero di individui.

Per ulteriori informazioni e/o segnalazioni contattare: [email protected] oppure [email protected]

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. 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