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Concorso scuola 2020: bozza bando MIUR, ma sindacati protesta

Daniela Saraco 14 Febbraio 2020
D. S.
03/10/2024

Ultime notizie concorso scuola 2020: mentre è pronta una bozza di bando del Miur, i Sindacati arrivano alla rottura con i ministero dell'Istruzione per diversi disaccordi.

Dopo due giorni di confronto sui concorsi docenti 2020, i maggiori sindacati della scuola e il ministero dell’Istruzione giungono ad una spaccatura. Dal perché dei contrasti, alle prove concorso scuola 2020, le date concorso docenti 2020 e  tutte le news. Consulta la bozza del bando.

Mentre sono in arrivo nuovi bandi per il concorso scuola 2020, il tavolo tecnico  si divide in due. Da un lato Flc Cgil, Cisl Fsur, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams  mostrano la loro insoddisfazione per l’esito degli incontri. Il Miur, sembra infatti sordo rispetto alle loro richieste in merito ai provvedimenti attuativi del decreto su reclutamento e abilitazioni. Pertanto ripartono le iniziative di mobilitazione.

Dall’altro lato, il Miur è deciso nelle sue azioni, vista la prossima assunzione di quasi 70mila docenti attraverso i vari bandi in preparazione. Bandi che devono partire subito per consentire le immissioni in ruolo.

La nuova ministra Lucia Azzolina è pronta ad annunciare i primi tre concorsi nel comparto scuola. Il primo è rivolto a chi ha già maturato servizio a scuola. Pronti, quindi, per l’immissione in ruolo 24mila posti, entro il primo settembre 2020. Segue un altro concorso ordinario  per la scuola secondaria di primo e secondo grado per chi non ha maturato servizio o per i neolaureati. Ultimo, un altro ordinario per la scuola dell’infanzia e la primaria. I docenti valutano bandi e requisiti, ma i sindacati  protestano e già minacciano i ricorsi. A rischio, dunque l’avvio dell’anno scolastico a settembre 2020  con i docenti di ruolo in cattedra.

Quali conseguenze ci saranno, quindi, dopo la rottura tra  Miur e sindacati? Quest’ultimi  stanno già organizzando mobilitazioni e scioperi . Il primo è già in programma  il 14 febbraio.

Novità concorso scuola 2020: cosa sta succedendo tra MIUR e sindacati > bozza bando

L’atteso incontro tra MIUR e sigle sindacali sul concorso scuola porta ad una totale spaccatura. Infatti, gli incontri del 29 e 30 gennaio tra gli esponenti del Ministero e i sindacati non hanno portato ad alcun accordo. I sindacati hanno puntato l’attenzione su :

  • Pubblicazione della banca dati dalla quale proverranno i quesiti;
  • Possibilità di partecipare al concorso per posti di sostegno anche se si è senza titolo ma con 3 anni di servizio su sostegno;
  • Esonero dal servizio per i commissari.

Il Miur ha dato esito negativo. La Ministra Azzolina, difatti, propone prove selettive, scelte basate sul merito e non sanatorie. Anche se si tratta di docenti che già insegnano, con esperienza. A questo rifiuto è seguita la risposta dei sindacati, che in un comunicato hanno accusato la ministra Azzolina di non aver tenuto conto dei precedenti accordi riguardanti il concorso scuola. I sindacati, quindi, non firmano il documento d’intesa.

Nonostante la rottura, tuttavia, il concorso scuola non sarebbe in discussione. Il MIUR dichiara che il bando verrà pubblicato alla fine di questo mese. Di conseguenza,  ci sarà l’immissione in ruolo degli insegnanti che supereranno le prove già per l’anno scolastico 2020-2021.

Date possibili dei prossimi concorsi scuola

Saranno, dunque, emanati 2 bandi per Docenti, per la copertura dei circa 50mila posti di lavoro nella Scuola secondaria. Si tratta di un concorso straordinario e abilitante, che dovrebbe uscire entro febbraio 2020, rivolto a chi ha maturato 3 anni di insegnamento, che porterà a 24mila assunzioni, e di un concorso ordinario per laureati, che dovrebbe essere finalizzato ad altri 24mila inserimenti. Un altro concorso sarà bandito per insegnare nelle scuole d’infanzia e primarie.

Sono ammessi a partecipare alle procedure concorsuali  per i posti comuni, i candidati in possesso, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, di uno dei seguenti titoli:

  • abilitazione alla specifica classe
  • accesso alla specifica classe congiuntamente a titolo di abilitazione all’insegnamento per diverso grado o classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
  •  possesso dei 24 CFU/CFA.

La pubblicazione dei bandi per il concorso straordinario e quelli ordinari era prevista già entro i primi giorni di febbraio. A breve, dunque, l’emanazione ufficiale.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto