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Bambini e Coronavirus: come combattere ansia e stress per OMS

Daniela Saraco 13 Marzo 2020
D. S.
20/04/2024

Il rapporto tra Bambini e Coronavirus: come combattere ansia e stress secondo i consigli di OMS, consigli e quali sono le regole per evitare il panico dovuto dal Covid-19 nei minori.

A causa del virus, tutte le scuole sono chiuse in Italia, misura di precauzione che, secondo il Governo Conte, permette di evitare la propagazione del virus Covid-19.

Ma anche le ludoteche sono chiuse, nessuna passeggiata al parco se ci sono altre persone nei dintorni, e nessun amico può venire a casa. Inevitabilmente anche i più piccoli si chiedono che cosa sta succedendo.

Ed i genitori iniziano a pensare a come spiegare il coronavirus ai più piccoli per evitare stress, ansia e panico di questi. Le scuole chiuse potrebbero essere vissute in maniera positiva, come se ci fossero le vacanze di Natale o quelle estive.

Poi, però, non potendo uscire di casa, i piccoli iniziano a farsi qualche domanda sul perché e nei casi dei Bambi più grandi, cosè il Coronavirus di cui si sente continuamente parlare.

Inoltre, le poche persone che vedono dai balconi indossano la mascherina e i negozi sono chiusi. Molti chiedono cosa sta succedendo ai genitori. E la preoccupazione di mamma e papà è soprattutto quella di evitare ansia e stress a causa del Covid-19 nei più piccoli.

Oltre la sfida di Telefono Azzurro, l’Istituto superiore della Sanità ha tradotto un documento pubblicato dall’Oms dove sono forniti alcuni consigli per evitare ansia nei bimbi per il coronavirus. Affrontare lo stress da Covid-19 per ragazzi e figli piccoli potrebbe essere complicato. E quindi gli adulti hanno la responsabilità di spiegare in modo semplice cosa sta succedendo, evitando di creare allarmismi e paura nei bambini per causa Coronavirus.

Questi ultimi, infatti, possono rispondere allo stress in diversi modi, come essere più insistenti, ansiosi, arrabbiati. C’è chi piange, chi si agita, chi bagna il letto di notte. E come rispondere allora alle loro reazioni? I più piccoli hanno bisogno dell’amore e dell’attenzione degli adulti durante i periodi difficili. Quindi, dedicate tutto il tempo necessario alle loro esigenze.

Ascoltare i bambini rispetto al problema Coronavirus è fondamentale per poter dare loro risposte adeguate. Parlare con loro in modo gentile e rassicurante. E’ importante sfruttare il tempo giocando o coinvolgendoli in attività di cucina o di disegno. Ai più piccoli piace molto impasticciare con la farina o con i colori: un ottimo passatempo per riempire le giornate a casa con la scuola o l’asilo chiusi. Vediamo nel dettaglio cosa fare per combattere ansia e stress nei più piccoli.

Bambini e Coronavirus: come evitare ansia e stress > consigli da panico Covid-19 di OMS

L’emergenza Covid-19 costringe tutti gli italiani ad una quarantena obbligatoria. Di conseguenza, sono chiuse le scuole, limitate le uscite ed è necessario restare a casa. La prima cosa da fare è informare i bambini sul Coronavirus e sullo stato delle cose spiegando in parole semplici cosa sta succedendo e fornendo loro gli strumenti per capire come ridurre il rischio di contagio. Per questo possono essere di aiuto i canali multimediali che trasmettono video e cartoni animati adeguati ai piccoli.

Poi è importante riempire la loro giornata con attività sempre diverse e coinvolgenti. Per i figli, infatti, è difficile stare chiusi nelle mura domestiche. Ad esempio è possibile creare un laboratorio di lettura o di disegno. Questo offre la  possibilità di viaggiare anche stando fermi. Inoltre, rappresentare graficamente quello che si è letto, permette alla mente di pensare cose belle e fantastiche. Non pochi ragazzi, infatti, negli ultimi giorni stanno dipingendo su vari materiali un arcobaleno con l’hashtag #andràTuttoBene. Pensare positivo è un altro modo per allontanare l’ansia. Ma per i più piccoli? Quali attività scegliere per tenerli impegnati?

E’ possibile fare giochi creativi ed anche educativi, come, ad esempio cucinare insieme o sfidarsi ai videogiochi. E’ importante creare attività che rispecchiano anche la vita normale, come fare lo shampoo e creare la magica bottega del parrucchiere piuttosto che assegnare dei compiti da svolgere come succede a scuola. Insomma a casa è importante mantenere la routine che associano alla quotidianità!

Cosa dire ai bambini sul Covid-19: consigli OMS per evitare panico

L’emergenza sanitaria ha costretto gli italiani a cambiare lo stile di vita, affrontando non poche difficoltà economiche e familiari. Ma lo stress nei confronti dei bambini per Coronavirus si può superare!

Ecco i consigli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per allontanare l’ansia dai figli:

  • Cerca di tenere i bambini accanto a te, per quanto possibile. Falli giocare e rilassare. In caso di separazione (ad es. ricovero in ospedale) stabilisci contatti regolari (ad es. via telefono) e rassicurali.
  • Parla di ciò che è accaduto, spiega cos’è ora in corso e fornisci loro informazioni chiare con parole che possono capire a seconda della loro età.
  • I piccoli hanno bisogno dell’amore e dell’attenzione degli adulti durante tempi difficili. Concedi loro più tempo e attenzione.
  • Ricorda di ascoltare i tuoi figli, parla con gentilezza e rassicurarli.
  • Se ti è possibile, trova il tempo per giocare un po’ con loro. Segui regolarmente le routine e gli orari in un nuovo ambiente, compresa la scuola/apprendimento e tempo per giocare in sicurezza e rilassarsi.
  • Fornisci fatti su ciò che è accaduto, spiega cos’è ora in corso e fornisci loro informazioni chiare su come per ridurre il rischio di essere contagiati dalla malattia con parole che possono capire a seconda della loro età. Ciò include anche fornire informazioni su cosa potrebbe accadere in modo rassicurante (ad esempio un membro della famiglia e / o il bambino potrebbe iniziare a non sentirsi bene e potrebbe andare in ospedale per un po’ di tempo).
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto