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Didattica a distanza e inclusione: limiti della DAD e opportunità

Cristina Siciliano 29 Marzo 2021
C. S.
19/04/2024

Come impostare una didattica a distanza inclusiva: quali sono i limiti della DAD e le opportunità in termini di inclusione, istruzioni del prof d'informatica Carlo Mazzone.

Con il termine inclusione scolastica si intende il processo attraverso il quale la scuola diventa un ambiente che risponde ai bisogni di tutti gli studenti, in particolare bambini con bisogni educativi speciali.

La DAD ha posto nuove sfide all’inclusione scolastica tante sono le app nate allo scopo id renderla possibile, ma non bastano.

Pertanto, risulta difficile apprendere una lezione a distanza (DAD e DDI) soprattutto per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). Parliamo di alunni diversamente abili (DVA), di studenti con difficoltà di apprendimento non certificate, con DSA (disturbi specifici di apprendimento) e i neo arrivati in Italia (NAI).

E’ evidente che l’attenzione agli alunni con disabilità deve essere maggiore e deve risultare notevolmente crescente.

A tale proposito cerchiamo di procedere gradualmente e osserviamo in parte quali sono i problemi della didattica a distanza inclusiva.

  • Mancanza di un contatto sia fisico che visivo con l’insegnante e con i compagni;
  • Considerevole abbassamento del coinvolgimento e di conseguenza della soglia di attenzione;
  • Mancanza di connessione a internet e di dispositivi tecnologici;

Molto si è anche detto sul rischio di esclusione degli alunni con disabilità o con altri bisogni educativi speciali.

Per questo motivo, gli insegnanti devono pensare di progettare lezioni stimolanti, pensate su misura per ogni allievo con disabilità. In questo modo, la personalizzazione nella didattica non in presenza andrà in sinergia con l’individualizzazione. Nessun insegnante in questo contesto deve farsi trovare impreparato.

Ma è possibile una e didattica a distanza che permetta inclusione degli studenti? A fornire ai docenti indicazioni pratiche su come potrebbe essere la DAD inclusiva il professore di informatica Carlo Mazzone.

Come potrebbe essere la didattica a distanza inclusiva: strumenti e opportunità della DAD

Per poter parlare di come potrebbe essere la didattica a distanza inclusiva e quali opportunità riserva, è essenziale considerare le tipologie di decifit degli allievi BES.

A tale proposito, sul sito dell’Anp (Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e alte personalità della scuola)  vengono date delle indicazioni su come favorire l’inclusione in DAD di alunni disabili.

Anche il Ministero dell’istruzione ha creato una sezione “inclusione via Web” dedicata all’insegnamento a distanza, con indicazioni normative, strumenti ed altre risorse. In ragioni di tale problematiche è rilevante porre l’attenzione agli aspetti comunicativi, di coordinamento e relazionale di più soggetti, che devono saper cooperare nel migliore dei modi.

Per gli alunni con disabilità in DAD è importante che il docente curriculare collabori con l’insegnante di sostegno e con l’assistente educatore. Il percorso didattico di ogni allievo con disabilità dovrebbe prevedere la possibilità di personalizzare le sequenze di apprendimento dei contenuti.

Le metodologie e gli strumenti da utilizzare per la didattica a distanza inclusiva devono essere scelti in base alle caratteristiche di ciascun alunno. Ad esempio, si può partire dai PEI e dai PDF, che potranno talvolta essere sempre integrati nel corso della formazione dell’alunno. Infine vanno previsti momenti di contatto individuale tra alunno e docente attraverso videochiamate. Questo è importante perché per l’allievo in difficoltà risulta essenziale mantenere la comunicazione continua con il docente ed i suoi compagni di classe.

Alcuni strumenti utili per le lezioni a distanza inclusive potrebbero essere:

DAD e disabilità: gli strumenti per l’inclusione via web

Una delle cose che maggiormente deve essere attenzionata è l’elemento della condivisione. Il docente dovrà quindi condividere il percorso con l’allievo BES con la famiglia di quest’ultimo e concordare spazi, tempi e forme di relazione.

Ulteriori spiegazioni ci vengono date dal docente Carlo Mazzone che ci spiega come rendere possibile una didattica a distanza in termini di inclusione.

In una situazione così complessa, ovviamente, il primo passo consiste nel rendere il canale di comunicazione digitale accessibile a tutti. Poi, bisogna assicurarsi che gli strumenti digitali quali PC e tablet siano resi disponibili anche per i contesti più disagiati. In tale direzione, gli sforzi profusi devono essere realizzati in sinergia tra scuola e forze politiche e sociali del territorio. Affinché si possa effettuare un monitoraggio realmente efficiente delle varie situazioni di disagio“.

Solo eliminando gli elementi di difficoltà di accesso efficiente alla rete si può pensare di ragionare concretamente sulla successiva creazione di una didattica e quindi, cosa ancor primaria, di una socialità inclusiva“. – Continua il docente Mazzone.

Grazie al dialogo costante si riesce a creare il giusto clima di serenità e complicità d’intenti tra il docente e l’alunno. Un altro elemento imprescindibile per la DAD inclusiva è il rispetto dei tempi di erogazione dei propri interventi. I quali, per ovvie ragioni devono essere estremamente limitati nel tempo per evitare che le forti distrazioni presenti nell’ambiente domestico possano pregiudicare più di tanto l’efficacia degli interventi”.- Fa sapere il prof Carlo Mazzone -.

Limiti didattica a distanza: quali e come superarli per aver inclusione

Entriamo nel vivo del problema e cerchiamo di capire quali sono i limiti della didattica a distanza inclusiva e come fare per superarli.

Sono gli elementi più deboli della catena che soffrono maggiormente. Ovviamente, molto dipende dalle specifiche situazioni e dalla gravità della disabilità. Ma spesso il problema dell’impossibilità di avere un rapporto inclusivo all’interno del gruppo classe in presenza aumenta il disagio. Anche quando specifici alunni con qualche disabilità vengono seguiti ancora singolarmente in presenza“. – Risponde il docente Carlo Mazzone.

Inevitabilmente il disagio dell’alunno si riverbera sulle famiglie che spesse volte si sentono a loro volta abbandonate a sé stesse. Unica possibilità di controllare tali situazioni risulta probabilmente il costante monitoraggio dei vari casi problematici da parte delle singole scuole. E naturalmente, il dialogo costante innanzitutto con le famiglie per individuare di volta in volta le azioni più opportune da intraprendere per gestire i singoli e particolari contesti”.

I limiti della didattica a distanza inclusiva sono ovviamente tanti. Questi sono facilmente classificabili in limiti derivanti da problematiche tecnologiche e limitazioni dei rapporti umani interpersonali. In merito ai primi, questi vanno affrontati lavorando sia sulla disponibilità ed efficienza dei dispositivi quali PC e tablet. Sia in merito alla possibilità di sfruttare linee di collegamento  veloci e affidabili”. –  Fa sapere il docente d’informatica -.

“Banalmente, la D.A.D. non potrà mai essere efficiente se non si rendono disponibili strumentazioni tecnologiche adeguate.

“Per superare le limitazione tecnologiche bisogna far ricorso ad un nuovo Umanesimo Digitale che riconosca il diritto per tutte le famiglie di poter sfruttare tale canale in quanto strumento di democrazia digitale. Ciò consentirà a tutti di accedere al flusso informativo e di uso dei nuovi canali digitali per le normali pratiche di  cittadinanza“.  – Dichiara il prof Mazzone-.

Opportunità, didattica a distanza e inclusione, superare i limiti della DAD

L’altra grossa limitazione della DAD è quella dell’attenuazione della carica empatica del docente che deve superare la barriera imposta dalla distanza. Per farlo deve agire quasi fosse un personaggio dello spettacolo. Deve cercare di “bucare lo schermo” con il proprio carisma cercando di suscitare al meglio l’attenzione di questo strano e “nuovo pubblico di studenti”. – Ci fa sapere il professore Carlo Mazzone -.

La didattica a distanza ha già seminato sul campo della scuola moderna diversi semi che potranno, se trattati con cura, germogliare in elementi di una nuovo tipo di insegnamento. Alcuni di questi elementi già si intravedono nel momento in cui abbiamo affiancato, con lo scopo di sostituirlo, il termine DaD con il più nuovo termine DDI . Questo acronimo ha il significato di Didattica Digitale Integrata”. – Continua -.

Il Ministero dell’istruzione nelle sue Linee guida per l’insegnamento digitale integrato ed ha definito un piano per affiancare alla tradizionale didattica in presenza una parte di insegnamento che continui a sfruttare le potenzialità del digitale”.

“È interessante notare come proprio in queste linee guida si faccia riferimento esplicito al fatto che la progettazione di tali attività venga realizzata “tenendo in considerazione le esigenze di tutti gli alunni e gli studenti, in particolar modo degli alunni più fragili” con ovvio riferimento al tema dell’inclusione”.

“In definitiva, la  d a d inclusiva sta costringendo ad un ripensamento meditato dell’uso degli strumenti digitali. Tutto questo al servizio dell’insegnamento e non solo come semplice affiancamento.  Questo perché molti di questi strumenti possono servire proprio per incentivare l’inclusione sia perché essi favoriscono il lavoro di gruppo cooperativo sia perché specifiche applicazioni si adattano a specifiche problematiche di apprendimento”. – Conclude il docente Carlo Mazzone.

© Riproduzione Riservata
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Cristina Siciliano Sono laureata in Lettere Moderne e specializzanda in Filologia Moderna (curr. Umanistica Digitale). Ho esperienza nell'ambito della comunicazione ed ho svolto l'attività di pubblicista per diverse testate giornalistiche online, anche all'Estero. In questi ultimi due anni ho potuto lavorare come assistente part-time all'Università. Ho un'ottima conoscenza della lingua inglese e buone capacità informatiche e di Team working. Attualmente il mio punto di forza è sicuramente la mia modestia, che mi permette di conoscere tutti i miei limiti. Ho una grande passione per la scrittura, che è nata sulla carta ed è migrata sulla tastiera. Infatti, mi piace scoprire, conoscere, imparare e amo qualsiasi cosa racconti una storia. Leggi tutto