>
  • de Durante
  • Santaniello
  • Rinaldi
  • Meoli
  • Califano
  • Antonucci
  • di Geso
  • Barnaba
  • Leone
  • Ferrante
  • Gnudi
  • Valorzi
  • Romano
  • Coniglio
  • Falco
  • Rossetto
  • De Luca
  • Paleari
  • Scorza
  • Pasquino
  • Buzzatti
  • De Leo
  • Boschetti
  • Alemanno
  • Napolitani
  • Carfagna
  • Romano
  • Chelini
  • Liguori
  • Tassone
  • Quarta
  • Bruzzone
  • Casciello
  • Cacciatore
  • Catizone
  • Miraglia
  • Bonetti
  • Baietti
  • Andreotti
  • Ward
  • Quaglia
  • Gelisio
  • Crepet
  • Algeri
  • Cocchi
  • Grassotti
  • Dalia
  • Mazzone
  • Bonanni

Suicidio giovanile e adolescenziale: cause e rimedi in famiglia e a scuola

Redazione Controcampus 24 Agosto 2013
R. C.
07/05/2024

Ecco cos'è il suicidio giovanile: cause e rimedi in famiglia e a scuola.

Appesi ad una corda, volati a occhi chiusi da balconi e finestre, investiti da treni, coi polsi tagliati nella complicità di un momento cercato e meditato da tempo.

Giovani come tanti, quasi sempre descritti come tranquilli, ma che nascondono nel cuore un senso di oppressione psicologica raccontano gli psicologi per un mondo “fuori misura”. Conviti che la morte li spii ad ogni angolo di strada.

La grande tentazione, il gran salto, l’ultima fuga. Il suicidio tra i giovani si conferma in Europa la seconda causa principale di morte tra gli adolescenti. La prima tra i giovani tra i 25 e i 34 anni. 

A guidare la triste classifica le nazioni industrializzate, in cui il suicidio arriva a essere la seconda o la terza causa di morte tra gli adolescenti e i giovani adulti.

Non fa eccezione l’Italia, dove ad oggi il suicidio rappresenta, tra i giovani sotto i 21 anni, la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Mentre i suicidi adolescenziali costituiscono il 10% dei circa  4000 suicidi totali che si consumano ogni anno.

Nel 2010 sotto i 25 anni (dati Istat 2012) sono 138 i casi di suicidio accertato: 111 maschi e 27 femmine, con un tasso totale di suicidio del 5,1 su 100mila ragazzi. I maschi scelgono, nella maggioranza dei casi, le modalità e gli strumenti più violenti e radicali (impiccagione, armi da fuoco, precipitazione). Le ragazze, invece, “preferirebbero” le intossicazioni farmacologiche o la flebotomia (si tagliano le vene).

Non finisce qui. Sempre secondo l’Oms il 40% dei ragazzi che non riesce a suicidarsi e non riceve un trattamento adeguato fa un secondo tentativo (fra il 30 e 50% dei casi). Dati che raccontano un disagio generazionale senza precedenti. I disturbi psichiatrici centrano statisticamente poco. Gli adolescenti italiani, non sono soddisfatti, soffrono di un’infelicità profonda, arrivando spesso a coltivare come unico sogno quello di rompere con una realtà ostile, in segno di protesta.

Suicidio giovanile e adolescenziale: cause e rimedi in famiglia e a scuola

Comprendere il contesto in cui l’idea suicida può germogliare significa anzitutto investigare la personalità dell’adolescente e il suo “mondo interiore”, quasi sempre incompiuto e fragile. A mancare nell’aspirante suicida sono le due dimensioni portanti dell’identità: sviluppo morale e dimensione relazionale.

Il fattore più incisivo nello sviluppo della condotta suicida rimane ancora una volta la famiglia. Successi ed insuccessi dipendono non solo dai cambiamenti che gli  adolescenti compiono ma anche da quelli che i genitori, se attenti, attraversano insieme ai figli.  I giovani italiani sono spesso prigionieri di situazioni familiari ad alto coefficiente patogeno.

Assenza di  coesione ed integrità del nucleo,  ostilità o indifferenza reciproca tra i genitori e dei genitori rispetto ai figli. Condotte affettivi anomale, problemi di comunicazione, scarso ascolto e sostegno da parte dei genitori, eccessiva rigidità dei ruoli. Cancellazione delle differenze generazionali. Trascorsi di alcolismo e precedenti “esperienze“ suicide in famiglia sono i principali fattori di rischio.

I giovani per diventare adulti responsabili, insorgono gli specialisti, devono imparare a prendere le distanze da mamma e papà. Ma spesso, denunciano, i loro genitori si comportano peggio di loro. Si rifiutano di invecchiare, si comportano da adolescenti capricciosi, accompagnano i figli nello sballo. I giovani hanno bisogno di certezze. E la prima certezza è che gli adulti sono lì ad aggiustare il tiro, a temperare i loro eccessi.

Suicidio giovanile e bullismo scolastico: meglio non seguire il gregge

Altro fattore chiave è quello sociale. È difficile per il giovane non tenere conto del giudizio dei coetanei che, quando porta all’emarginazione, ingenera una sofferenza che può sfociare in atteggiamenti di chiusura e ripiegamento. Oppure in atti impulsivi e scelte inconsulte. Nell’adolescenza l’identità “fanciulla” viene abbandonata per acquistarne un’altra più matura. In questa fase di transizione si è più fragili e si cerca l’approvazione del gruppo. Se il gruppo è assento o  ostile, il livello di vulnerabilità aumenta.

Rispetto ai suoi valori, il gruppo non è disposto a concessioni. Non seguire il gregge richiede infatti un’autostima e una forza interiore che il giovane ancora non possiede. Scatta così la reazione del branco, con le possibilità che variano dalla ghettizzazione più indifferente alla persecuzione più intransigente e “letale”, spesso con la scuola a fare, insieme, da incubatrice e detonatore di queste tensioni altamente distruttive. Si riaccendono così i riflettori sul bullismo, prima causa di suicidio tra i banchi di scuola.

Cause del suicidio giovanile: quali sono e come prevenirle

  • esistenziali: il giovane si sente spento, vive senza preoccuparsi di dare un senso alla sua vita. Non crede più in se stesso e negli altri e si mostra forte nella sua normalità cinica ed apatica. Non depressione vera e propria, ma un’incapacità di innamorarsi della vita.
  • disperazione: strattonato da sentimenti contrastanti che oscillano tra amore ed odio per se stesso, il giovane sperimenta la disperazione per la perdita dell’oggetto del suo desiderio (reale ed astratto). Non mancano neppure casi in cui a dettare il suicidio sono motivazioni “altruistiche”. Spesso il giovane decide di farla finita persuaso di giovare e alleviare, con il suo gesto, la vita dei propri cari, parenti ed amici. Me ne vado, non soffrirete più per colpa mia. Stremo meglio tutti.
  • vendetta/rivincita: frequenti sono poi i casi in cui il “movente” del suicido è riconducibile alla vendetta. Vendetta per l’indifferenza o la cattiveria patite per colpa degli altri. Il peso insostenibile della freddezza altrui, specie se prolungato, può diventare il pretesto di un tentativo di suicidio. Lo scopo? Colpire i responsabili del nostro malessere: genitori,partner, amici, ex fidanzati. Una richiesta d’amore rimasta a lungo inespressa ed inascoltata attraverso cui si cerca di ottenere da morti quello che non si è potuto avere da vivi.
  • ricongiungimento: è la modalità comportamentale propria del giovane che ha subito una perdita o un lutto che ritiene inconsolabile. Col suicidio egli tenta di ricongiungersi con l’amato/a. Pensiamo ai giovani che hanno perso la fidanzata in incidenti stradali oppure familiari in circostanze tragiche e si sentono improvvisamente derubati di un amore esclusivo ed appagante.
Cura e prevenzione del suicidio giovanile

Se è impossibile ricostruire il retroterra psicopatologico di ognuno, si può tuttavia tentare, sulla base dei segnali attraverso cui il disagio si esprime, una sorta di identikit comune. I giovani aspiranti suicidi si sentono svuotati di ogni speranza, parlano di suicidio, seppur metaforicamente, hanno continui pensieri di morte, si allontanano dagli amici, riducono di molto le attività sociali, si vestono e vivono sciattamente, si sentono oppressi da sensi di colpa e vergogna, mostrano cambiamenti di abitudini tendenti all’isolamento, e soprattutto condividono una scarsa stima di sé.

A queste caratteristiche se ne aggiunge poi un’altra, più recente e attuale: una certa fragilità narcisistica che rende i nostri ragazzi ancor più vulnerabili. Essere registi del proprio suicidio, magari postando l’ intenzione suicida, lapidaria o corredata di spiegazione, su Facebook. Un modo per chiedere aiuto, ma anche per staccarsi dallo sfondo, sentirsi protagonisti, per una volta, dopo anni di invisibilità.

Gli indicatori del disagio sociale tra i giovani

Come abbiamo visto, il suicidio si concretizza sempre dopo una serie di segali premonitori. Perciò non va mai banalizzato. Il primo passo, quindi, è imparare a cogliere ed interpretare i sintomi per ridurre i fattori di rischio. È importante, perciò, che il disagio venga prontamente riconosciuto come tale. Non è facile individuare in un giovane segni che funzionino da campanello d’allarme. Esistono, tuttavia, alcuni stati di difficoltà che l’adulto farebbe bene a considerare con attenzione in quanto indicatori di disagio: comportamenti ostili e aggressività manifesta, consumo di alcol e droga, apatia rispetto alle attività quotidiane e alle relazioni, cambiamenti nelle abitudini alimentari e nel sonno, paura della separazione, difficoltà di concentrazione, bruschi cambiamenti della personalità e dell’umore, condotte a rischio (azioni spericolate in cui il giovane “sfida” da vicino la morte), drastico abbassamento del rendimento scolastico e della motivazione allo studio ecc.

Esistono, insomma, fattori scatenanti e fattori predisponenti cui non solo gli adulti, ma anche i ragazzi sono chiamati a fare attenzione, in un’ottica di mutuo soccorso. Le statistiche dicono che circa il 70-75% dei giovani invia nel periodo che precede il suicidio segnali inconfondibili ai propri coetanei che, se colti, possono salvarli. Amici e compagni di classe rappresentano in questo senso un osservatorio privilegiato. D’altronde si può chiedere aiuto anche senza parole, con gli occhi, senza far rumore.

La prima prevenzione sta infatti in una grande cura del dialogo. Un’apertura e disponibilità autentiche all’ascolto da parte sia dei genitori che dei coetanei, perché il rischio maggiore, si sa, è il silenzio.

Togliersi la vita può anche essere un atto libero ma una libertà che si annulla è in contraddizione con se stessa.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto