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Suicidio giovanile: il punto della psichiatra Alessandro Meluzzi

Redazione Controcampus 24 Agosto 2013
R. C.
19/04/2024

Le cause del suicidio giovanile, perchè molti giovani vogliono suicidarsi e come prevenire questa forma di malessere.

Il punto della Dott. Alessandro Meluzzi, psichiatra, politico, criminologo nonché personaggio televisivo di assoluto pregio scientifico.

Il suicidio giovanile si conferma in Europa la seconda causa principale di morte tra gli adolescenti. Si va dal brutto voto a scuola alla delusione d’amore, dalla perdita di affetto al fallimento sperimentato in un settore su cui avevamo puntato, dal rimprovero dei genitori al rifiuto dei gruppo dei pari, dal bullismo all’omofobia, dallo stalking e dal mobbing psicologico della classe all’autosvalutazione.

Dott. Meluzzi, il suicidio giovanile a livello mondiale è tra le prime cinque cause di mortalità fra adolescenti e giovani.

La sua prevenzione, perciò, deve essere una priorità assoluta. L’OMS considera il suicidio giovanile come un problema complesso, non ascrivibile ad una sola causa o ad un motivo preciso, vista anche la sua presenza consistente  nella società. Nel nostro Paese il suicidio giovanile rappresenta la seconda causa di morte tra i giovanissimi dopo gli incidenti stradali. Perché questa escalation? Come si collega al nostro tempo? Quali sono le motivazioni che li spingono al suicidio?

“Nell’età adolescenziale il suicidio giovanile è connesso a due meccanismi fondamentali. Per i cosiddetti suicidi dimostrativi esiste frequentemente una sfasatura oggettiva tra volontà suicidaria o pseudo suicidaria e mezzi messi in atto per realizzarla. Per esempio bere un bicchiere di bagnoschiuma o prendere cinque aspirine per poi chiamare l’ambulanza è un modo per attirare l’attenzione in maniera equivalente ai comportamenti autolesionisti tipici di chi si fa piccoli tagli sul corpo al fine di ottenere amore e affettività.

Può capitare che un tentato suicidio per un tragico errore evolva in un rischio vero della vita e bisogna tenerne conto. Ci sono poi suicidi veri che avvengono per precipitazione o impiccagione, nei quali non c’è dubbio sulla volontà chiara di autodistruzione senza una richiesta di aiuto, se non in modo inconscio. Anche in questi casi il suicidio è un omicidio di sé, fatto anche per colpire qualcuno a cui si vuole lanciare un tragico messaggio, per colpire o rimproverare per una mancanza intollerabile.

Suicidio giovanile: perchè succede, cause e prevenzione per la psichiatra Alessandro Meluzzi

Esistono dei fattori socio-culturali che vi contribuiscono maggiormente? Perché la morte non fa più paura ai nostri ragazzi?

“Intanto la paura della morte è stata da sempre più labile nei giovani che nell’età matura della vita. In questa fase la morte sembra un’eventualità assurda ed estranea che l’assunzione di comportamenti a rischio, tipo la guida pericolosa o i fenomeni di gioco a rischio come il balconing, è la conseguenza di una sorta di protezione nei confronti del rischio di morte vissuto come astratto. Gioca in tutto questo anche la mancanza di un sistema di valori certo che dia la sensazione che la vita meriti di essere vissuta.“

Recentemente molte scuole sono state palcoscenico di suicidi tentati e riusciti. Spesso alcune dinamiche paiono innescarsi o acutizzarsi tra i banchi di scuola. Perché?

“La scuola è il luogo in cui si realizza il banco di prova più pressante e forte di tutta la vita del giovane. A scuola si raccolgono successi e insuccessi, gioie e dolori, separazioni e attaccamenti, perdite e conferme. Si costruisce quell’io sociale che rappresenta la conferma o la disconferma di mille e una insicurezze. La scuola può diventare un monitor attento di situazioni che spesso si accompagnano all’esplodere di crisi famigliari.“

Quali sono i soggetti più esposti? Ci sono “modalità” che permettono ai familiari di individuare i soggetti a rischio? A quali spie devono fare attenzione genitori e insegnanti per anticipare possibili gesta tragiche dei loro figli o alunni?

“Solitamente i campanelli d’allarme sono legati sempre all’insorgere di un quadro bipolare in cui sono concomitanti spunti di depressione malinconica inibita e momenti di eccitamento euforico o disforico. Spesso sono legati anche a cali del rendimento scolastico, all’isolamento sociale e alla non comunicazione oppure emergono discorsi bizzarri e inconsueti, spesso ispirati a una verbalizzazione di idee autosvalutative e autodistruttive.“

Cosa fare verso chi ha tentato il suicidio, cura del suicidio giovanile

La famiglia è il luogo dove si possono esercitare interventi preventivi attraverso diagnosi precoci di disturbi depressivi o bipolari gravi, che sono fattori di causa del suicidio giovanile così come la presenza di situazioni conflittuali diventate intollerabili sulle quali occorre intervenire per via psicologica.

“Occorre seguirlo con attenzione anche sul versante psicologico clinico e psicoterapeutico, cercando di mettere in luce -anche con l’aiuto di specialista- i conflitti interiori e le sofferenze che hanno prodotto il gesto. La collaborazione tra famiglia e specialista è essenziale.”

Quanto incide il fattore sociale (pensiamo a quegli studenti che si sono tolti la vita perché andavano male a scuola o a quei ragazzi omossessuali che si sono precipitati dalla finestre degli istituti per esempio, a quelli oggetti di bullismo, costretti a portare gogne di ogni tipo e a subire il rifiuto dei familiari prima ancora che del gruppo)?

“Il meccanismo della stigmatizzazione rappresenta sempre un fattore di rischio, anche perché contribuisce ad alimentare un sentimento di esclusione e vissuti autosvalutativi. Su tutto questo occorre vigilare, perché non si inneschi un meccanismo per il quale si designa una vittima designata che, quando diventa il capro espiatorio di tutte le aggressività del gruppo, sclerotizza una situazione che può diventare rischiosa, anche se tutto sembrava all’inizio ludico.”

Casi in cui un suicidio adolescenziale ne ha innescati altri

“Possono innescarsi in certi ambienti epidemie suicidarie per meccanismi di natura imitativa. In questo caso una certa capacità di coinvolgere il gruppo nella rielaborazione dell’evento luttuoso può prevenire fenomeni di identificazione con le parti più patologiche di sé.”

Come si previene il suicidio giovanile? Come intervenire per contrastare l’affacciarsi dell’idea suicida? Quanto sono efficaci gli strumenti della psicologia? Quanto è importante sensibilizzare sul valore della vita?

“Occorre promuovere sempre una cultura della sacralità della vita in ogni aspetto, fase, manifestazione e età dell’esistenza. Anche quando il rifiuto della vita sembra affacciarsi come negazione estrema allo stress e al malessere, occorre attraverso un’adeguata pedagogia delle emozioni e attraverso selettivi momenti terapeutici insegnare un management dell’angoscia, che passa attraverso la capacità di esprimersi e comunicare e di chiedere aiuto. Quando questo avviene, si è già a metà dell’opera.“

In collaborazione con Matteo Napoli

© Riproduzione Riservata
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Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto