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Università di Modena e Reggio Emilia: progetto AGER enologia

7 Novembre 2011
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28/03/2024

AGER enologia, progetto di ricerca coordinato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in partnership con la Fondazione Edmund Mach-Istituto di San Michele all’Adige e il MiPAAF Dipartimento ICQRF, Laboratorio di Modena, dedicato allo sviluppo di soluzioni innovative a garanzia della tracciabilità e della certificazione dei vini, si presentata al mondo dell’impresa e al territorio, in un meeting di lancio e illustrazione degli intenti della ricerca.

L’appuntamento, ospitato presso la sede della Camera di Commercio di Modena è previsto per mercoledì 9 novembre prossimo a Modena.

AGER enologia , progetto di ricerca condotto dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dedicato allo sviluppo di soluzioni a garanzia della tracciabilità dei vini, si presenta al territorio, alle istituzioni, al mondo della ricerca e dell’impresa.

E’ il cosiddetto kick off meeting , “il calcio di inizio” della ricerca, che ha avuto avvio ufficiale lo scorso luglio, e di cui verranno illustrati gli aspetti salienti, la metodologia e gli scopi in un convegno “Nuove metodologie analitiche per la tracciabilità geografica e varietale di prodotti enologici” organizzato per mercoledì 9 novembre 2011 a partire dalle ore 9.00 presso la Sala Leonelli della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura (via Ganaceto, 134), a Modena.

A presentare il progetto, coordinato dal prof. Andrea Marchetti del Dipartimento di Chimica saranno i ricercatori dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, e i rappresentanti degli enti partner dell’iniziativa, la Fondazione Edmund Mach-Istituto di San Michele All’Adige e il MiPAAF Dipartimento ICQRF, Laboratorio di Modena.

Scopo dello studio, che prevede un costo complessivo di 900 mila euro, finanziati da un consorzio di fondazioni italiane, e alla cui realizzazione lavorano anche ricercatori dei Dipartimenti di Scienze Farmaceutiche, Scienze della Terra, Chimica e del Centro Grandi Strumenti dell’Ateneo emiliano, è la valorizzazione dei vini dei territori modenese e trentino, attraverso una certificazione oggettiva della loro provenienza geografica e varietale, ottenuta mediante la messa a punto di metodologie ed approcci analitici innovativi, basati sulla analisi chimica (metalli, isotopi radiogenici e stabili e metaboliti organici) e molecolare (analisi del DNA).

Le ricadute applicative sono ambiziose e mirano a documentare in maniera oggettiva e trasparente al consumatore, l’identità di prodotti strettamente legati ai territori ed al rispetto dei disciplinari di produzione: i ricercatori potranno contare sulla fattiva collaborazione del Consorzio del Lambrusco di Modena e del Consorzio TRENTODOC e di diversi produttori modenesi e trentini che vedono nelle finalità del progetto una reale opportunità di crescita per i loro prodotti.

Gli aspetti innovativi di questo progetto triennale – ha dichiarato il prof. Andrea Marchetti, coordinatore del progetto AGER-enologia – prevedono lo sviluppo di competenze e conoscenze in grado di apportare una maggiore crescita e competitività all’interno della filiera enologica mediante lo sviluppo di metodologie analitiche per il controllo di processo, la tracciabilità geografica e varietale dei prodotti. L’utilizzo di una piattaforma tecnologica per la determinazione di rapporti isotopici di elementi radiogenici, a tutt’oggi unica in Italia, unitamente alle altre variabili indagate consentirà la determinazione di markers oggettivi in grado di correlare il prodotto alimentare al territorio di provenienza. Contestualmente, l’applicazione di nuove conoscenze del genoma della vite per l’accertamento dell’origine varietale, lo sviluppo di approcci olistici per la caratterizzazione dei prodotti enologici basati sulla sinergia tra tecniche analitiche innovative e l’elaborazione chemiometrica dei dati, rappresentano ulteriori aspetti di unicità e punti di rilievo di questo progetto multidisciplinare nel panorama della ricerca nazionale”.

“Il progetto – aggiunge Roberto Viola, dirigente del Centro Ricerca ed Innovazione della Fondazione Mach – fa convergere competenze avanzate nella analisi degli isotopi stabili e dei metaboliti organici, in cui gli enti partecipanti sono da tempo un punto di riferimento per l’enologia nazionale. La Fondazione Mach può inoltre contare sulle avanzate competenze nella genetica molecolare sviluppate in questi anni. Si utilizzeranno tre sofisticate piattaforme di ricerca: tracciabilità isotopica, metabolomica e genomica. Una sfida specifica di questo progetto consiste nello sviluppare alcune tra le più moderne tecniche per l’analisi sia chimica che molecolare per applicarle in stretta collaborazione con i produttori per documentare in maniera oggettiva e trasparente l’unicità dei vini di territorio”.

Il programma della giornata prevede alle ore 9.30 i saluti di Maurizio Torreggiani – Presidente della Camera di Commercio di Modena.
Apriranno di seguito i lavori Ugo Dozzio Cagnoni – Presidente Comitato di gestione AGER, il prof. Andrea Landi, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il prof. Aldo Tomasi, Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, il dott. Roberto Viola, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, Fondazione Edmund Mach, Emilio Sabattini – Presidente della Provincia di Modena, Roberta Chiarini, della Regione Emilia-Romagna, Rosa Maria Marianella del MiPAAF, Dipartimento ICQRF, Pierluigi Sciolette, Presidente Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e Fausto Peratoner, Presidente Istituto TRENTO DOC.

Sarà di seguito presentato il progetto “Nuove metodologie analitiche per la tracciabilità geografica e varietale di prodotti enologici” con l’intervento del prof. Andrea Marchetti, coordinatore scientifico della ricerca. Verrà poi il turno della dott.ssa Federica Camin della Fondazione Edmund Mach che parlerà di “Tracciabilità geografica e varietale del vino: approcci isotopici, metabolomici e genetici”.

A chiudere gli interventi sarà il contributo della dott.ssa Lucia Bertacchini dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che parlerà di “Tecniche analitiche ed elaborazione dati: nuove sinergie per la tracciabilità geografica di alimenti”.

“La fattiva partecipazione di rappresentanti di numerose istituzioni, – ha spiegato il prof. Andrea Marchettialla giornata di presentazione è sicuramente un elemento qualificante dell’iniziativa a testimonianza dell’importanza del settore ago alimentare per i territori interessati dal progetto oltre che per le specifiche tematiche trattate. Nonostante gli argomenti affrontati possano essere considerati di “frontiera” nel contesto delle ricerche sulla tracciabilità geografica e varietale nel settore enologico, l’iniziativa intende, attraverso gli interventi dei vari ospiti, sottolineare l’importanza del connubio tra mondo della ricerca e settore produttivo. Per queste ragioni l’iniziativa è rivolta ai rappresentanti dell’imprenditoria del settore agro alimentare con specifico riferimento all’ambito enologico.”

© Riproduzione Riservata
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