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Aspiranti Azzeccagarbugli è giunto il vostro momento!

Redazione Controcampus 11 Dicembre 2011
R. C.
12/05/2024

«All'avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle» si sentì dire il manzoniano Renzo dal suo avvocato Azzeccagarbugli, eppure l’appendistato per diventare capziosi dialetticamente e rimescolare sofisticamente le carte del mazzo dura anni ed è una lenta ed estenuante formazione che comincia all’università, per chi sceglie la facoltà di giurisprudenza, e prosegue tortuosamente dopo la laurea, almeno per un triennio senza alcuna certezza di riuscita, tanto meno, quel che è peggio, di remunerazione.

Chi ha applicato scrupolosamente gli ingredienti della ricetta che esporremo di seguito, da martedì 13 dicembre a giovedì 15 affronterà le prove scritte per l’abilitazione alla professione d’Avvocato 2011/2012. Sono già state pubblicate le commissioni e gli abbinamenti per le correzioni incrociate, tabella rigorosamente sottoscritta dalla ministra della giustizia Paola Severino (lista ufficiale).

PIANO DI STUDI e POST LAUREA: un giurista in erba, dopo aver conseguito la laurea quinquennale, come riformata nel 2005 (“riforma della riforma” è stata definita, dopo il fallimento della formula 3+2), deve svolgere la pratica forense per due anni, magari nello studio di un avvocato che all’università è professore (stra)ordinario – perché il sistema non solo è saturo, ma anche casta oligarchica. Decorso il primo anno, l’avvocato deve riconoscere al praticante un rimborso forfettario e congruo per l’attività svolta per conto dello studio. E’ quanto prevede il Disegno di Legge sulla ”Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense” approvato lo scorso 23 novembre 2010. In particolare, la norma emendata stabilisce che sia previsto un compenso commisurato all’apporto professionale fornito dal praticante allo studio al netto dell’utilizzo da parte del praticante stesso dei servizi e delle strutture dello studio. Il tirocinio professionale non determina comunque alcun rapporto di lavoro subordinato e al praticante è sempre dovuto il rimborso per le spese sostenute per conto dello studio.

Eppure, si tratta di una norma che i professionisti della legalità disattendono, trasgredendo con inaudita disinvoltura, salvo casi fortunati. Ed è un vero peccato, perché le spese di uno studente-praticante, magari fuori sede, sono tante: dopo le tasse universitarie e le spese vive quotidiane, arrivano oneri accessori: eventuali master, il pagamento dell’iscrizione all’albo come praticanti, la corresponsione alla Corte d’Appello dell’imposta di bollo sulla domanda d’esame di Stato. Ma non finisce qui, i rapporti di forza non tutelati che si instaurano tra dominus e praticante, l’aleatorietà degli esiti e dei criteri di valutazione, inducono molti ad iscriversi a corsi preparatori che pretendono di spiegare trucchi e strumenti che in anni di scolarizzazione superiore e accademica non sarebbero mai stati forniti, come grammatica, logica e metodo… scandalo? No, a quanto pare fenomeno di costume che sfrutta la precarietà giovanile, promette la diminuzione del rischio, il controllo della paura, gloria e soprattutto prezzi stratosferici:

Quello dei corsi propedeutici all’esame è un business che da qualche anno sta portando nelle casse degli organizzatori migliaia di euro. Quelli più inflazionati arrivano a costare oltre 4mila euro: simulano le prove d’esame, offrono suggerimenti per evitare gli errori più comuni e propongono pacchetti a prezzi scontati per i ripetenti. Chi li ha frequentati garantisce il risultato e di anno in anno i praticanti avvocati si passano il testimone sui banchi delle lezioni. In realtà nessun corso è in grado di assicurare la riuscita dell’esame e nemmeno di prevedere i temi delle tracce degli scritti, ma ci sono dei suggerimenti per ridurre al minimo i rischi di bocciatura” (Marisa Marraffino, Il Sole 24 Ore on line, 7 dicembre 2011).

STRUTTURA dell’ESAME SCRITTO: tre giornate di 7 ore ciascuna per tre prove. Un parere di diritto civile, un parere di diritto penale e un atto giudiziario a scelta tra civile, penale, amministrativo (quest’ultimo poco inflazionato, le stime degli ultimi anni, contano un rapporto di 60 amministrativisti su 1900 candidati). Traducendo dal giuridichese: un parere è la trattazione sintetica ed esauriente di una questione giuridica sottoforma di consulenza commissionata da un cliente immaginario coinvolto in una particolare pendenza da inquadrare prevedendone le conseguenze. Un atto giudiziario è, invece, uno scritto destinato ad un organo giudiziario per difendere il proprio cliente, mediante la confutazione delle tesi avversarie. Attenzione all’oratoria convincente, molti compiti sono bocciati per scarsa attitudine difensiva! Astuzia del mestiere: la vecchia storia per cui il fine giustifica i mezzi, insomma!

KIT SALVAVITA: arnesi del mestiere sono i 4 codici annotati, ossia contenenti solo la giurisprudenza e nessun commento della dottrina. Inoltre, non è ammesso alcun dispostitivo digitale. Per facilitare i severi controlli da parte della commissione non sono ammessi trolley per trasportare bibbie giuridiche e viveri, quindi dotazione imprescindibile: la shopper da supermercato!

RIPASSO e PRONOSTICI: qual è l’ansia maggiore per un candidato? Non passare le prove scritte e dunque non accedere all’orale. Per sapere chi ha superato la prima selezione naturale si devono contare 6-7 mesi di attesa per le correzioni, qualora l’esito sia positivo, temibile diventa il sorteggio della lettera del cognome che darà il via alle prove finali orali. Nei casi peggiori si dovrà aspettare fino ad un anno e per sicurezza i più prudenti decidono di iscriversi nuovamente allo scritto della sessione successiva così da tutelarsi rispetto un’eventuale bocciatura. Magari un altro corso preparatorio … sicuramente altre spese!

Ma, arrivando al cuore dell’esame, in questi giorni i candidati si stanno arrovellando per prevedere le tracce papabili. Le statistiche più probabili puntano, normalmente, sui casi particolarmente controversi ed attuali, risolti o ancora contrastanti presso le Corti più autorevoli dell’ordinanamento. È vero che la leggitimazione del nostro sistema giuridico di civil law si fonda su legalità, certezza del diritto e sul principio di uguaglianza – in altri termini, solo una legge generale ed astratta emanata dal Parlamento e codificata può applicarsi senza distinzioni a tutti equamente ed in modo imparziale -, però è altrettanto vero, che l’ordinamento è in realtà lacunoso, a gruviera lo definì il giurista Santi Romano, e questi “spazi vuoti” sono colmati dall’interpretazione case by case della giurisprudenza, così i dispositivi delle sentenze diventano precedenti persuasivi che integrano le disposizioni fissate dal legislatore. Questa funzione nomofilattica è svolta eminentemente dalla Suprema Corte di Cassazione a sezioni unite.

Allora quali saranno le sentenze più interessanti ed attuali su cui scommettere? Un fil rouge potrebbe essere la cronaca di questi giorni. Sì, perché il diritto, uno degli strumenti di lettura della realtà, spesso non è al passo coi tempi, purtuttavia essendo innegabilmente uno degli schermi principali dello scenario sociale, economico, internazionale del presente.

Un percorso dalle suggestioni penalistiche potrebbe essere proposto a partire dall’arresto di pochi giorni fa di Michele Zagaria. Dopo i tre gradi di giudizio del processo Spartacus, il boss è stato condannato all’ergastolo per il 416 bis, ossia per associazione a delinquere a stampo camorristico (inoltre, nell’ottobre 2010 la Corte d’Assise di Latina ha condannato Zagaria all’ergastolo per l’omicidio di Pasquale Piccolo). La struttura imprenditoriale della famiglia Zagaria è a raggiera: dal clan dipendono non solo aziende affidate nelle mani di prestanomi ma anche imprese che dai loro voleri vivono e dipendono. Il raggio di azione non conosce limiti: dal traffico dei rifiuti nord-sud, con il quale sono diventati milionari, all’usura, passando attraverso il commercio, l’edilizia, il trasporto su gomma e il gioco d’azzardo (Rosaria Capacchione, L’Oro della Camorra, ed. Bur, 2008). Per questi motivi, in questi giorni, gli inquirenti stanno facendo perquisizioni a tappeto in tutta Italia, nutrendo forti sospetti di riciclaggio su una società sanremese. Al proposito è da considerare la recentissima evoluzione giurisprudenziale in materia di rapporti tra associazione a delinquere a stampo mafioso e riciclaggio.

La sentenza 17694/2010 (Cass. penale sez. V) chiarisce che la norma sul riciclaggio è svincolata dalla pregeressa tassativa indicazione dei reati presupposti, pertanto anche il delitto di associazione mafiosa può rientrarvi. In tal caso perchè possa ritenersi integrato il delitto di riciclaggio, è sufficiente che il giudice chiamato a conoscere di tale reato accerti l’esistenza del reato presupposto, ma non è affatto richiesto che la persona imputata del delitto di riciclaggio sia imputata del delitto di partecipazione all’associazione mafiosa. Nel caso di specie, tra l’altro, gli imputati erano un imprenditore di bombole a gas ed il suo commercialista, accusati di aver compiuto atti diretti ad occultare la provenienza da delitto di ingenti capitali tutti riferibili proprio a famiglie appartenenti al clan dei casalesi.

All’ordine del giorno sono anche le controversie sul mobbing, fenomeno che dall’anno scorso è ritenuto penalmente rilevante, essendo precedentemente risarcibile solo in sede civile. Dapprima il reato è stato ricondotto alla fattispecie dei maltrattamenti in famiglia la cui offensività è stata estesa sino a ricomprendere quelle relazioni sui generis che comportano l’abuso del rapporto di autorità. Successivamente, il mobbing è stato assimilato alla violenza privata. I due filoni esegetici si sono fronteggiati, finché, quest’anno, è stata avanzata l’ipotesi di farlo rientrare nei casi di stalking, illecito che prevede la condotta di cc.dd. atti persecutori (minaccia e violenza) a causazione di generico turbamento emotivo di ansia e di timore (Cass. Sez. V, 19 maggio 2011, n. 29872).

Per quanto riguarda diritto civile, merita di essere segnalata una sentenza apparentemente tragi-comica, in realtà molto seria, attinente al danno da attività agonistica. Naso rotto per colpa del nuotatore “contromano”: risponde del danno anche il gestore della piscina, così ha deciso la Cassazione civile con sentenza 6695/2011. Durante un corso di nuoto presso una piscina di Alessandria, una signora è stata colpita al naso da un altro nuotatatore, il quale era nella medesima corsia e andava in senso contrario al suo..

Dalle minute alle gravi vicende quotidiane, il diritto regola la convivenza e ne detta i confini a volte con pretese universalistiche ed eticizzanti. C’è chi lo studia e lo pratica, con prospettive sempre più incerte, allora perché tanta fatica senza ribellarsi? Per vocazione?

Perché la legge bambino mio, ci dà accesso a tutto quanto. È il supremo biglietto omaggio. È il nuovo sacerdozio, bambino” perora l’Avvocato del Diavolo, ma Antigone, Cassandra, e la vita ci insegnano ben altra lezione, cioè che non deve per l’uomo e per la donna far tutto la legge, non quel che essi posson far da sé medesimi.

Laura Testoni

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto