30 al Polo Zanotto l’anno accademico 2011/2012 dell’Università di Verona.
La relazione del Rettore Alessandro Mazzucco è stata l’occasione per tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso e del suo mandato e per capire quali nuovi scenari si apriranno nel corso del 2012 alla luce delle trasformazioni che l’Ateneo affronterà a breve termine dopo l’entrata in vigore della riforma universitaria. È stata quindi la volta dell’intervento del presidente del Consiglio degli Studenti Omar Rahman e degli indirizzi di saluto dell’assessore al Bilancio della Regione Veneto Roberto Ciambetti e del sindaco di Verona Flavio Tosi.
A seguire il discorso di Profumo, per la prima volta a Verona in qualità di ministro dell’università e della ricerca. “Ringrazio il rettore Mazzucco per aver saputo gestire in questi anni un’università giovane e per aver avuto la capacità di darle un valido indirizzo e una politica che andranno ben oltre il suo mandato – ha dichiarato -. In questo momento di crisi dobbiamo ricordare che le persone fanno la differenza. Gli studenti sono la speranza per un futuro migliore. Questa fase di crescita dovrà essere caratterizzata da tre concetti fondamentali: formazione, innovazione e ricerca. Se lavoriamo insieme possiamo farcela. E’ arrivato il momento di un cambiamento culturale. Coraggio e buon anno accademico”.
Francesco Profumo prima docente e rettore del Politecnico di Torino, è ministro dell’università e della ricerca dal 16 novembre 2011. Nato a Savona nel 1953, è un ingegnere e accademico italiano, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche fino a gennaio 2012. Ha iniziato la carriera nel 1978 nella ricerca e sviluppo alla società Ansaldo di Genova. Nel 1985 si trasferisce a Torino dove intraprende la carriera di ricercatore universitario e nel 1995 diventa professore ordinario nel settore convertitori, macchine ed azionamenti elettrici. Assume la carica di presidente della prima facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino dal 2003 al 2005; dall’1 ottobre 2005 diventa Rettore. Il suo rettorato è stato caratterizzato da una forte spinta verso la collaborazione con diverse aziende internazionali e con la grande apertura della didattica verso l’estero.
I numeri dell’Università scaligera. Con i suoi 23 mila studenti l’Università di Verona è inserita dal Censis tra i “grandi atenei”, ovvero quelli con un numero di iscritti compreso tra i 20 mila e i 40 mila. L’ateneo scaligero si riconferma inoltre tra i migliori atenei d’Italia in tema di occupazione dopo la laurea. Nel panorama generale che presenta una situazione preoccupante per il sensibile aumento della disoccupazione rispetto all’anno passato, l’ultima indagine di Almalaurea ha dimostrato che 67 neolaureati su 100 all’Ateneo di Verona lavorano ad un anno dalla laurea. Un dato ben più alto della media nazionale che si attesta sul 46%. L’Ateneo sostiene gli studenti fin dall’inizio del percorso universitario in un confronto diretto con il mondo del lavoro attraverso stage e tirocini. Nel 2011 sono stati avviati 2.187 stage e 4.064 tirocini con 8.328 aziende accreditate, un migliaio in più rispetto al 2010. Il programma Erasmus coinvolge 228 Università partner appartenenti a 26 Paesi europei e 133 docenti coordinatori.
L’Università di Verona è attenta anche ai rapporti internazionali. La mobilità studentesca in uscita per l’anno accademico 2010/2011 ha riguardato 404 studenti assegnatari di borsa Erasmus, registrando un aumento di quasi il 20% rispetto all’anno accademico precedente. Come ogni anno, in un’ottica di promozione della mobilità Erasmus degli studenti, l’Università ha sostenuto un’azione di incentivazione integrando le borse finanziate dalla Comunità Europea con un contributo aggiuntivo di 140 euro mensili per ciascun studente.