
Le migliori università sono al nord, migliori servizi e qualità della vita, a scapito del sud che stenta a decollare.
Una tendenza quella tra Nord e Sud che si inverte se si considerno i costi per ogni università.
Secondo la classifica università di Censis e Sole 24 ore basata sui costi, le più economiche sono al sud, le più care al nord.
Per saperne di più sulla Classifica Università e sul divario esistente tra nord e sud, abbiamo parlato con il professore Maurizio Maccarini, Delegato per il Diritto allo studio e le Infrastrutture nel contesto regionale, e la dottoressa Grazia Bruttocao, portavoce Ufficio Relazioni Esterne, entrambi dell’Università degli Studi di Pavia.
Abbiamo inoltre sentito sull’argomento Classifica Università il rettore Flavio Corradini e il prorettore vicario Claudio Pettinari dell’Università degli Studi di Camerino.
L’Università di Pavia, secondo i dati Censis sulla Classifica Università , risulta essere 1° nella classifica dei Grandi atenei italiani, la facoltà di Lettere e Filosofia è la 3° migliore in Italia, la facoltà di Scienze MM. FF. NN. è la 1° in Italia, la facoltà di di Economia è la 1° in Italia, la facoltà di Farmacia è la 3° migliore in Italia. Un classico esempio di eccellenza. Qual’è il segreto del successo dell’Università di Pavia?
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Maurizio Maccarini – Il successo dell’Università di Pavia non è un segreto. Esso dipende dal lavoro quotidiano dei docenti e dall’impegno con il quale gli studenti affrontano il loro corso di studi. Vi sono in particolare tre elementi che contribuiscono al successo:
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In primo luogo va ricordata la caratteristica distintiva di Pavia come Città Campus con i suoi collegi e i suoi programmi di tutorato all’avanguardia. Il rapporto costruttivo tra docenti e studenti rappresenta un valore aggiunto specifico del nostro ateneo che nessun altra università italiana ha saputo eguagliare;
- In secondo luogo occorre valutare appieno il significato della lunga tradizione di eccellenza della nostra università. Le antiche tradizioni, e la capacità di mantenerle aggiornate ed al passo con i tempi, aiutano ad attrarre a Pavia docenti eccellenti e studenti motivati. I numerosi esempi di laureati di pregio del nostro ateneo contribuiscono poi a far apprezzare il nostro lavoro e offrono un occasione in più ai laureati pavesi che si affacciano al mondo del lavoro.
- Infine non va trascurata la saggezza con la quale l’attuale rettore ha saputo governare l’ateneo in una fase drammatica della vita economica del paese, puntando sulla ricerca, sull’internazionalizzazione e sul carattere multidisciplinare dell’ateneo come elementi in grado di accrescere nel tempo il posizionamento competitivo.
All’interno della Classifica Università e dei migliori atenei italiani e delle migliori facoltà c’è una enorme differenza tra gli atenei del Nord e gli atenei del Sud. Secondo il suo personale parere, perchè le Università del Mezzogiorno stentano a decollare?
Maurizio Maccarini – Non ho mai lavorato in un ateneo del sud e conosco poco quella realtà per esprimere un giudizio. Se però qualcuno volesse sostenere che le differenze dipendono dal fatto che il tessuto produttivo del nord è più ricco obietterei subito che l’Università di Pavia, pur essendo al nord, è localizzata in un territorio che ha accumulato forti ritardi di sviluppo. Lo svantaggio di essere localizzato in un area poco industrializzata può essere compensato con altre caratteristiche: la storia, l’apertura internazionale, la ricerca, il rapporto con gli studenti ed il buon governo. Alcuni di questi elementi sono dati di fatto, altri dipendono dalla virtù della comunità accademica, al nord come al sud a Pavia come altrove.
L’Università di Pavia, secondo i dati Censis sulla Classifica Università , risulta essere 1° nella classifica dei Grandi atenei italiani, la facoltà di Lettere e Filosofia è la 3° migliore in Italia, la facoltà di Scienze MM. FF. NN. è la 1° in Italia, la facoltà di di Economia è la 1° in Italia, la facoltà di Farmacia è la 3° migliore in Italia. Un classico esempio di eccellenza. Qual’è il segreto del successo dell’Università di Pavia?
Grazia Bruttocao – Credo che le ragioni di questi ottimi risultati, che vedono l’Università di Pavia sempre nelle prime posizioni delle classifiche nazionali, risiedano proprio nei caratteri distintivi del nostro Ateneo. Pavia è un Ateneo storico, che ha da poco celebrato i 650 anni di fondazione, una università pluridisciplinare, in cui da sempre per tradizione si perseguono l’interdisciplinarità e il dialogo tra scienze diverse; è una Research University sempre più internazionale, come testimoniano i più recenti prestigiosissimi riconoscimenti e finanziamenti europei dagli European Research Grants ai FIRB giovani al progetto bandiera dell’Unione Europea Human Brain Project. Pavia è anche un campus universitario unico in Italia, che vede accanto all’Università 16 collegi universitari: dagli storici Borromeo e Ghislieri (attivi dal 1500) ai collegi di merito anche femminili, a quelli dell’Edisu. Sono migliaia gli studenti che da tutt’Italia si iscrivono a Pavia proprio per vivere l’atmosfera di una città universitaria e usufruire di un’offerta didattica e di servizi all’avanguardia (per lo sport, la vita culturale, lo studio…). La classifica di censis la Repubblica dice anche che a Pavia ci si laurea in corso, si trova facilmente occupazione dopo la laurea, si studia e si vive in un campus che sa attrarre talenti da tutt’Italia e molti studenti stranieri (oltre 1200 su una popolazione di 25.000).
All’interno della Classifica Università e dei migliori atenei italiani e delle migliori facoltà c’è una enorme differenza tra gli atenei del Nord e gli atenei del Sud. Secondo il suo personale parere, perchè le Università del Mezzogiorno stentano a decollare?
Grazia Bruttocao – Indubbiamente il territorio gioca un ruolo significativo. Il contesto socio economico del Sud stimola alcuni studenti a scegliere università del centro nord; è un contesto che non riesce ancora a incidere in maniera significativa su temi come la formazione e la ricerca, che meriterebbero, invece, maggiore attenzione da parte del governo.
Secondo i dati Censis sulla Classifica Università riferiti all’anno accademico 2012/13, l’Università di Camerino è il 4° ateneo con le tasse universitarie più economiche in Italia e al contempo il 1° Piccolo Ateneo Italiano. Qual’è il modo per garantire eccellenza e riuscire a non imporre rette esorbitanti?
Flavio Corradini – Unicam ha messo al primo posto la qualità della ricerca e della didattica per i suoi studenti, accompagnando ad essa una serie di misure per sostenere nel percorso formativo i capaci ed i meritevoli: da qui l’esenzione delle tasse al primo anno di immatricolazione per i diplomati con 100, per chi si iscrive a corsi di laurea scientifici od erogati in lingua inglese, o, ancora, l’esenzione dalle tasse lungo il corso di studi per chi mantiene una media alta di voti. Tutto ciò è stato ed è possibile grazie ad una continua politica di rigore economico-finanziario, alle conoscenze, competenze e tecnologie messe a disposizione del sistema produttivo e dell’innovazione, ai finanziamenti provenienti dai progetti di ricerca europei che aumentano in maniera esponenziale di anno in anno e per l’impegno straordinario richiesto ai dipendenti che svolgono le proprio mansioni con un impagabile senso di appartenenza.
Crede che il fatto di essere un ”Piccolo Ateneo” aiuti o no?
Claudio Pettinari – Certamente il fatto di essere un Ateneo a misura di studente ha i suoi vantaggi, ma credo che non sia l’aspetto principale. A Camerino la qualità è il valore centrale con cui ci si confronta costantemente. Qualità conforme agli standard internazionali grazie alla Certificazione ISO 9001, rilasciata già nel 2003 da AFNOR-AFAQ, leader francese e fra i primi enti di certificazione sul piano mondiale e sempre confermata. Sono certificati tutti i Corsi di laurea e laurea magistrale delle Scuole di Scienze e Tecnologie, Scienze Ambientali e Bioscienze e Biotecnologie, della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute e di quella di Scienze Mediche Veterinarie. L’Università di Camerino è pertanto continuamente impegnata a sviluppare un’offerta didattica differenziata e all’avanguardia. I numerosi corsi di laurea, sempre nuovi e prontamente adattati sia all’evoluzione dei sistemi di formazione dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore (secondo gli obiettivi di convergenza dei sistemi universitari dei Paesi partecipanti al Processo di Bologna) sia alla complessità e alla dinamica evolutiva del contesto sociale ed economico, mirano a fornire agli studenti una formazione culturale valida a livello europeo e completata dal contatto diretto con la concretezza del mondo del lavoro. Le metodologie formative, per tutti i corsi proposti, intendono soprattutto integrare il momento fondamentale della didattica teorica con la realtà professionale, competitiva e dinamica, e fondere il sapere (impartito da scuola e università) ed il sapere fare (richiesto dal mondo del lavoro). Dal 2010 è attiva la Scuola di Studi Superiori “G.Leopardi”- sezione di Camerino, percorso di qualità con il quale Unicam ha scelto di premiare il talento degli studenti universitari per indirizzarli verso un eccellente futuro. A Camerino la Scuola si articola su due Classi: la Classe delle Scienze Sperimentali e Sociali per gli studenti universitari che scelgono i corsi di studio delle Scuole di Bioscienze e Biotecnologie, Giurisprudenza, Scienze Ambientali, Scienze e Tecnologie; la Classe delle Scienze della Salute per gli studenti universitari che scelgono i corsi di studio delle Scuole di: Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze Mediche Veterinarie. L’interdisciplinarietà tra le aree scientifiche, giuridiche e sanitarie consentirà agli studenti di apprendere dall’interazione con i colleghi e dalle attività integrative alcuni dei fondamenti teorici delle discipline, anche al di là del proprio corso di studio. Approccio critico al sapere e apertura culturale necessaria per competere nelle migliori posizioni professionali: è questa la strada da scegliere per essere eccellente. I risultati sull’occupazione e sul reddito percepito dei nostri laureati in rapporto alla media nazionale ci danno ragione!
Vincenzo Gatta