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Decreto Scuola Carrozza. Il diritto allo studio e il decreto scuola che vogliono gli studenti

Elena Belvedere 27 Settembre 2013
E. B.
06/10/2024

"Il diritto allo studio è diventato materia di gestione delle Regioni, l'assenza di una legislazione nazionale di riferimento ha fatto si che ogni Regione adottasse modelli diversi e una quantità di risorse investite alquanto diseguale.

Ma quali sono nel dettaglio i ”livelli minimi di diritto allo studio”? E cosa chiedono gli studenti? qual’è il decreto scuola che vogliono?

“Prima che un decreto scuola, c’è bisogno di una legge “quadro” nazionale sul diritto allo studio che definisca i livelli essenziali di accesso, fruizione e sostegno allo studio, faccio l’esempio di alcuni compagni che non riescono a comprare tutti i libri di testo, non vengono coinvolti in progetti che ne stimolino le capacità e data la mancanza di un’agevolazione reale per i trasporti e per delle strutture di studio pomeridiano fanno i pendolari nella propria città studiando come possono e quando possono. Tralasciando la necessità di alcuni di lavorare negli anni di minore età in situazioni mal retribuite ed ” in nero” – dichiara Nike del Quercio dell’UdS

Cosa si intende per ”livelli minimi” di diritto allo studio e come dirigersi verso un decreto scuola giusto?

“In realtà non è semplice enumerarli. La richiesta di un piano di finanziamenti differente tiene conto delle necessità dello studente: poter acquistare i libri, iscriversi a scuola come all’università e  scegliere il proprio percorso educativo.  Mi rifaccio per questo alle dichiarazioni stesse della rete degli studenti superiori.”

Lo Stato deve garantire in un descto scuola che chiedono gli studenti: ecco come

  • Contribuzione scolastica e borse di studio: fortemente necessario in un decreto scuola pro studenti è un sistema di borse garantite per i meno abbienti, con una ridefinizione delle fasce di reddito ed un allargamento degli assegnatari, nonché un forte investimento sulle borse di studio che premino il merito, non tanto in termini di valorizzazione delle eccellenze, quanto di valorizzazione del progresso formativo.( Non meritocrazia ma merito, si badi bene)
  • Testi scolastici: totale gratuità senza penalizzare libertà d’insegnamento ed apprendimento. Al pari in un decreto scuola pro studenti è necessaria una politica per garantire a tutti il cosiddetto Kit scolastico (zaini, penne, matite,…), nonché la totale gratuità degli strumenti didattici per gli studenti degli istituti tecnici e professionali, a partire da una politica del comodato d’uso da parte degli enti locali.
  • Politiche di sostegno: è importante che vengano disciplinate nuove forme di garanzia (nazionale e locale) degli interventi di sostegno e recupero degli studenti, dai corsi di recupero gratuiti e funzionanti, all’incentivazione di pratiche mutualistiche tra gli studenti e di contrasto delle ripetizioni a costi elevati e svolte “in nero”.
  • Studenti disabili: nel porre dei livelli essenziali rispetto al diritto allo studio degli studenti disabili è necessario considerare la presenza dei diversi attori chiamati in causa: scuola, ASL, Regioni ed Enti Locali, che detengono competenze diverse rispetto alle persone con disabilità e rispetto ai servizi a loro rivolti. Una legge nazionale, un decreto scuola pro studenti, deve agevolare il coordinamento delle istituzioni per favorire l’esercizio del diritto allo studio e l’integrazione, garantendo per questi soggetti l’accesso ai più alti livelli di istruzione e formazione, anche attraverso l’individuazione di percorsi individualizzati e con il coordinamento delle istituzioni formative nelle fasi di passaggio tra diversi percorsi formativi;
  • Studenti migranti: all’interno dei livelli essenziali deve essere considerata la specificità dei migranti, considerando la necessità di un inserimento nel sistema scolastico e nella comunità accogliente, senza mortificare il patrimonio culturale di partenza. E’ cancellare la circ. n. 2 del 8 gennaio 2010 che prevede il tetto di presenze di studenti stranieri all’interno delle scuole poichè esso crea emarginazione sociale e non favorisce una reale integrazione. È prioritario favorire in un decreto scuola pro studenti, l’esercizio del diritto allo studio e all’apprendimento per i migranti anche dopo il compimento del diciottesimo anno di età, rimuovendo gli ostacoli burocratici che ad oggi impediscono accedere alla formazione continua nel nostro sistema di istruzione. Gli interventi in favore dei migranti devono tenere in considerazione da una parte l’inserimento, con corsi di cittadinanza, ivi quella studentesca, corsi di lingua italiana, e dall’altra la valorizzazione e il mantenimento del bagaglio culturale di partenza del migrante (lingua madre in primis). È importante intervenire rispetto alla situazione familiare degli studenti migranti, in modo da facilitare l’acquisizione di diritti e doveri di cittadinanza e della lingua italiana da parte dello studente e della famiglia stessa.
  • Studenti e lavoro: è necessario che venga abrogata il ddl 1441/2010 nella parte in cui prevede di assolvere l’obbligo scolastico tramite un percorso di apprendistato. Proponiamo che invece, al fine di favorire lo sviluppo di conoscenze pratiche, è necessario attivare degli stage in un percorso che corra parallelamente alle attività didattiche,e che esso sia luogo di formazione direttamente all’interno del mondo delle imprese o negli spazi di lavoro e che essi riguardino specificatamente l’attività di una o più materie svolte durante il percorso a scuola. Al fine che essi siano realmente utili è necessario che si affianchi al percorso dello studente un insegnante che verifichi realmente lo svolgimento di tale attività e che essa abbia un reale valore formativo. Riteniamo che tale opera sia particolarmente importante nel piani di studio degli istituti professionali e che quindi sia necessario per tali indirizzi un’attenzione specifica.
  • Orientamento: in un decreto scuola pro studenti, è necessario che si attivi da subito un programma per l’orientamento degli studenti in entrata e in uscita coordinato a livello nazionale tramite la produzione di materiale sia cartaceo che telematico che illustri le possibilità di scelta del percorso di studi a livello nazionale ed europeo. Crediamo che sia importante ai fini dell’orientamento più specifico e territoriale la creazione di veri e propri comitati a livello provinciale e regionale di insegnati e studenti,coinvolgendo per questo le consulte studentesche per favorire le attività di orientamento all’interno delle scuole. E’ importante che nella creazione dei piani di studio nazionali si tenga conto dell’esigenza di porre per l’ultimo anno delle scuole medie inferiori,il primo e ultimo anno delle scuole medie superiori di avere un numero precisato di ore dedicate alle attività di orientamento in orario scolastico. Chiediamo che vengano potenziati i servizi di “Tandem” che prevedono la possibilità di assolvere alcuni esami universitari di indirizzo già alle superiori e i servizi che prevedono passerelle per gli studenti che decidono di cambiare indirizzo di studi in corso d’opera.
  • Diritto alla salute: la tematica della salute deve essere al centro della pianificazione degli interventi. innanzi tutto è necessaria l’attività di promozione delle politiche per la salute che deve riguardare sia le buone pratiche,sia la prevenzione. A tal fine è importante che nell’offerta dei piani di studio si tenga conto dell’esigenza di attivare dei corsi specializzati in orario scolastico di educazione alla salute.
  • Edilizia scolastica: Gli edifici scolastici sono un elemento strutturale indispensabile per la possibilità di realizzazione del diritto allo studio e di un in un decreto scuola a favore degli studenti. Nell’ambito di una discussione sull’attuazione del Titolo V sarebbe importante trarre un bilancio e verificare la situazione dell’edilizia scolastica nel nostro Paese. A questo proposito la pubblicazione di un’anagrafe dell’edilizia scolastica sarebbe un passo avanti nel definire lo stato dell’arte e rendere possibile l’ individuazioni di priorità. L’obbiettivo primario deve essere la verifica della sicurezza delle strutture, ma devono poter essere considerati la funzionalità degli edifici, la dimensione delle aule, la presenza di palestre e laboratori, l’agibilità di disabili, l’esistenza di spazi utili per le attività didattiche alternative e per le assemblee studentesche. Oltre a questo è necessario che si tenga conto del forte impatto ambientale di molte strutture scolastiche e che quindi nella ripianificazione delle stesse ,si tenga conto della necessità di organizzare il lavoro secondo un piano di sviluppo ad ambiente sostenibile.
  • Trasporti: essendo gli studenti pendolari una componente a forte prevalenza nelle nostre scuole è necessaria una politica di gratuità ed agevolazioni delle aziende locali dei trasporti, con l’impegno forte degli enti locali a garantire a tutti la possibilità di andare a scuola, senza l’individuazione di bande orarie o fasce chilometriche all’interno delle quali garantire tali agevolazioni. La qualità del servizio è inoltre fondamentale: mezzi, numero e orari delle corse devono entrare nei piani di contrattazione locali e regionali.
  • Altri servizi: mense, agevolazioni sulla ristorazione, convitti devono ritornare nella discussione più ampia sulla programmazione dell’offerta formativa territoriale al fine di garantire agli studenti di poter restare a scuola, anche dopo l’orario delle lezioni.
  • Viaggi formativi all’estero: al fine di promuovere una maggiore mobilità sociale è importante che si attivino degli scambi culturali con le altri nazioni sul modello del programma universitari Erasmus . È importante inoltre che i viaggi formativi curricolari siano a carico delle scuole e non degli studenti e che quindi si provveda un programma di investimento per tale opera.
  • Nuovi fondi nazionali per il diritto allo studio e la definizione di una legge quadro nazionale e un decreto scuola che garantisca i livelli essenziali delle prestazioni all’interno delle singole leggi regionali e disposizioni degli enti locali;
  • Promozione della cultura e mobilità extraurbana: reale investimento sulla carta di cittadinanza studentesca nazionale “ IoStudio ” e riformulazione della stessa in modo da garantirne la totale distribuzione, nonché attivazione di carte locali gratuite per l’attivazione di sconti,vantaggi culturali ed economici.
  • Informazione: è necessario che al fine di favorire la conoscenza dei diritti e dei doveri degli studenti venga consegnato ogni anno nell’atto di iscrizione alla scuola lo Statuto degli Studenti e delle Studentesse 249/98 e il DPR 567/97 con allegata una scheda tecnica allegata che li sintetizzi.
  • Organo di garanzia: con lo scopo di garantire la reale efficacia delle norme previste in materia di diritto allo studio,è necessario che venga creato e su cui venga investito , un organo di garanzia nazionale che ne verifichi il rispetto. Tale organo deve prevedere che al suo interno siano presenti le componenti studentesche in misura paritetica con le altri componenti.

In collaborazione con Siria De Francesco

© Riproduzione Riservata
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