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Contributi minimi e sistema previdenziale, il punto di Riccardo Alemanno

Redazione Controcampus 10 Novembre 2013
R. C.
13/12/2024

Contributi minimi e sistema previdenziale: intervista esclusiva al Presidente Alemanno.

Cosa sono i contributi minimi, sistema previdenziale e le casse professionali.

I contributi obbligatori, fulcro nevralgico del Sistema di Sicurezza Sociale, traggono origine dall’esistenza di un’attività di lavoro che sia tutelata e regolata dall’ordinamento giuridico italiano.

Tali somme di denaro devono essere versate agli Enti Pubblici Previdenziali (Inps, Inpdap, Inail ed Ipsema) oppure alle Casse Professionali, a seconda del tipo di attività lavorativa svolta.

A che cosa servono tali contributi? Le somme versate periodicamente nel corso dell’attività lavorativa vanno ad incrementare un Fondo, cui si attinge in presenza di alcune condizioni:

  • 1) Requisiti per la liquidazione della pensione;
  • 2) Requisiti relativi al sostegno del reddito familiare;
  • 3) Diminuzione della capacità di effettuare prestazioni lavorative;
  • 4) Cessazione del rapporto di lavoro.

Come affermato in precedenza, i professionisti iscritti ai relativi Albi devono obbligatoriamente uniformarsi alle regole previdenziali stabilite dalle proprie Casse di riferimento. Esistono, tuttavia, figure lavorative le quali, pur esercitando le proprie mansioni in maniera professionale ed autonoma, e senza vincolo di subordinazione, risultano obbligate ad iscriversi alla cosiddetta Gestione Separata dell’Inps. Tali figure professionali (venditori porta a porta, associati in partecipazione, lavoratori autonomi occasionali ecc..), il cui regime contributivo è regolato dalla legge n.335 del 1995, sono prive di Cassa Autonoma, pertanto surclassate e sfavorite dall’applicazione della più alta aliquota previdenziale di tutti i settori lavorativi del mondo autonomo: un’aliquota superiore al 27%.

Contributi minimi e sistema previdenziale: cosa sono, quali sono e come funzionano

  • Contributo Soggettivo: I liberi professionisti italiani, di norma, sono tenuti a versare una quota di contributi previdenziali il cui ammontare varia a seconda del reddito dichiarato.
  • Contributo integrativo: Il cliente del professionista, invece, è tenuto a versare una quota integrativa d’importo medio basso.
  • Contributo di Maternità: Le professioniste devono versare una quota aggiuntiva a titolo d’indennità di maternità.
  • Contributi Minimi: Ciascuna Cassa Professionale, infine, stabilisce, in ottemperanza alle norme di settore, l’obbligatorietà del pagamento di una quota minima, il cui ammontare prescinde dal reddito dichiarato dai singoli professionisti.

Il Sistema Previdenziale italiano è caratterizzato da una dicotomia tra Enti Pubblici Previdenziali e Casse Professionali. I primi gestiscono il sistema previdenziale in termini di erogazione di prestazioni pensionistiche e non, ed in termini di imposizione e riscossione dei contributi relativi a lavoratori dipendenti, imprenditori, dirigenti, dipendenti statali e lavoratori del settore marittimo.

Le seconde, invece, gestiscono l’imposizione e la riscossione dei contributi obbligatori relativi ai lavoratori professionisti a patto che siano iscritti agli appositi albi. Pertanto, sulla scorta di tali disposizioni, i lavoratori autonomi, intesi quali imprenditori e commercianti, sono tenuti a versare i contributi previdenziali, ad esempio, all’Inps, mentre i liberi professionisti, come gli avvocati, sono obbligati a versarli ai Fondi Autonomi Professionali.

Tuttavia, esistono dei casi particolari. Si pensi al Fondo Pensionistico della Gestione Separata, introdotto con la Riforma Dini del 1995. Ma la configurazione della gestione dei contributi previdenziali impone di non sottovalutare anche alcuni aspetti d’impronta prettamente giuridica.

I contributi minimi e sistema previdenziale per Il presidente Alemanno

Desiderosi di ampliare i nostri orizzonti conoscitivi in merito ai contributi minimi ed, al contempo, di porre l’accento sui sistemi di gestione dei contributi previdenziali, abbiamo deciso d’intervistare il Dott. Riccardo Alemanno, Presidente dell’Istituto Nazionale dei Tributaristi.

Il Sistema di Sicurezza Sociale stabilisce l’obbligatorietà del versamento dei contributi previdenziali, il cui ammontare varia a seconda del tipo di attività svolta dal singolo lavoratore. Tali somme di denaro vanno ad alimentare dei fondi gestiti dagli Enti Pubblici Previdenziali e dalle Casse Professionali per conto dei contribuenti.

Qual è la differenza tra i due sistemi di gestione dei contributi previdenziali? Potrebbe parlarci del meccanismo della Gestione Separata? 

“Oggi tutti i sistemi di calcolo previdenziale, sia per le casse autonome che per quelle dell’INPS, sono riferiti al cosiddetto sistema contributivo, ovvero si avrà diritto ad un assegno pensionistico esclusivamente rapportato ai contributi versati. Tale sistema che ha sostituito il sistema retributivo, che purtroppo ha creato il deficit previdenziale, che oggi ancorché tardivamente si cerca di colmare, richiede l’applicazione di percentuali contributive più elevate del passato. In tal senso si è già mosso l’INPS con l’incremento delle percentuali contributive per i lavoratori autonomi e così dovranno fare le casse autonome dei professionisti poiché con le attuali aliquote contributive difficilmente potranno essere garantite pensioni ai giovani. Un discorso a parte si deve fare per la gestione separata dell’INPS, a cui aderiscono per legge i professionisti privi di cassa autonoma (L. 335/95),  che già dal 1995 quando è stata istituita è soggetta al sistema contributivo, con applicazione della maggiore aliquota previdenziale di tutti i settori lavorativi del mondo autonomo che oggi supera il 27%. Su questa problematica e sulle garanzie che la gestione separata dovrà fornire agli iscritti si sta concentrando parte dell’attività dell’INT e di Confassociazioni, la confederazione delle associazioni professionali di cui l’INT è socio fondatore”.   

Qual è la Sua opinione tecnica e professionale in merito al meccanismo relativo al regime dei contribuenti minimi? Chi sono i contribuenti minimi relativi al settore delle libere professioni?

“Il regime dei contribuenti minimi o per meglio dire il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, come indicato dalla normativa che dal 2012 ha modificato la Legge istitutiva n. 244/2007, è sicuramente da considerare positivamente pur se ampiamente modificabile soprattutto in funzione del sostegno alle iniziative di giovani imprenditori e professionisti e di coloro che svolgono attività di lavoro autonomo marginali. E’ auspicabile una messa a regime di tale opportunità al fine di superare il periodo massimo di cinque anni di utilizzo di tale sistema come attualmente previsto, fatta salva la possibilità per i giovani di mantenerla sino al compimento del 35° anno di età. I “contribuenti minimi” sono pertanto imprenditori e professionisti, che svolgono attività individuale poiché è vietato l’utilizzo di tale regime alle società, che godono di un regime di tassazione agevolato pari ad un’imposta sostitutiva di IRPEF IRAP ed addizionali pari al 5%, che non sono soggetti ad IVA, alla tenuta delle scritture contabili e all’applicazione degli studi di settore. A fronte di queste agevolazioni, non devono superare i 30.000 euro di ricavi annui, non possono avere personale dipendente, non possono acquistare beni strumentali superiori a 15.000 euro in un triennio, non devono avere già aperta P. IVA o possedere partecipazioni societarie. In particolare nel settore delle libere professioni troviamo i contribuenti minimi ovviamente tra i giovani, ma anche coloro che pur in possesso di esperienza e capacità, si sono trovati, loro malgrado, senza lavoro. Le tipologie di professione che possono aderire a tale regime sono maggiormente quelle del settore della consulenza, rispetto a quelle per le quali è necessaria una struttura più organizzata di mezzi e persone, si va pertanto dai giovani avvocati ai tributaristi, dagli informatici ai traduttori ed interpreti per citare solo alcune delle professioni che possono utilizzare un’opportunità che deve essere ampliata e modificata in modo che possano essere anche altri soggetti a poterla utilizzare, in un momento di crisi economica ed occupazionale ciò non è solo necessario, ma doveroso”. 

Ecco l’elenco delle Casse Professionali e dei relativi Contributi Minimi.

  • Contributi minimi e sistema previdenziale avvocati:
    • contributo soggettivo minimo di base
    • contributo soggettivo modulare obbligatorio
    • contributo di integrativo minimo pari a 680 euro
    • contributo di maternità
  • Contributi minimi e sistema previdenziale architetti:
    • contributo minimo soggettivo
    • contributo facoltativo
    • contributo Integrativo
    • Contributo di Maternità
    • Contributo di Solidarietà
  • Contributi minimi e sistema previdenziale geometri:
    • contributo soggettivo
    • contributo integrativo
    • contributo di maternità
  • Contributi minimi e sistema previdenziale commercialisti :
    • contributo minimo soggettivo pari a 2.530 euro
    • contributo minimo integrativo pari a 759 euro
    • contributo di maternità
  • Contributi minimi e sistema previdenziale ragionieri e periti commerciali:
    • contributo soggettivo
    • contributo soggettivo supplementare
    • contributo integrativo
    • contributo minimo pari a 1.836,00 euro
  • Contributi minimi e sistema previdenziale veterinari (ENPAV) :
    • contributo soggettivo
    • contributo soggettivo minimo pari a 1.824,00 euro annui
    • contributo integrativo
    • contributo di solidarietà e di maternità
  • Contributi minimi e sistema previdenziale consulenti del lavoro (ENPACL)  :
    • contributo soggettivo
    • contributo soggettivo minimo pari a 2.040 euro
    • contributo integrativo
    • contributo di maternità
  • Contributi minimi e sistema previdenziale infermieri professionali (ENPAPI)  :
    • contributo soggettivo
    • contributo soggettivo minimo pari a 970,00 euro
    • contributo integrativo
    • contributo di maternità
  • Contributi minimi e sistema previdenziale psicologi (ENPAP)  :
    • contributo soggettivo
    • contributo minimo soggettivo pari a 780,00 euro
    • contributo integrativo
    • contributo di maternità
  • Contributi minimi e sistema previdenziale agronomi e dottori forestali, dei geologi:
    • Contributo  soggettivo
    • Contributo soggettivo minimo pari a 598,00 euro
    • Contributo di solidarietà e di maternità
    • Contributo integrativo

In collaborazione con Antonio Migliorino

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto