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Logopedia infantile ed in età evolutiva: cos’è, cause e cure

Redazione Controcampus 30 Novembre 2013
R. C.
19/03/2024

Ecco cos'è la logopedia infantile ed in età evolutiva: cause e rimedi, come riconoscerla e come intervenire: la ricerca delle università e i consigli degli esperti.

“Quando i genitori si accorgono che un bambino non evolve il suo vocabolario, non sembra capire o comprendere i messaggi verbali, non comunica e si isola, sono questi i primi indicatori” – dice Rossetto alla redazione CC

Ma di cosa si occupa questa scienza? Chi è il logopedista? Quali sono le sue competenze? Ma soprattutto quando bisogna preoccuparsi e come agire per aiutare il bambino logopatico a superare il disturbo?

Cos’è la logopedia infantile? La logopedia è quella branca della medicina che si occupa della prevenzione e della riabilitazione delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica.

Un sostegno efficace soprattutto per la possibilità di semplificare o evitare alcuni trattamenti ortodontici e di stabilizzarne i risultati nel tempo, di facilitare il successivo apprendimento della letto-scrittura, di evitare situazioni psicologicamente difficili nel rapporto con gli altri (famiglia e coetanei).

Chi è il Logopedista e cosa fa? Il logopedista è lo specialista del linguaggio, un operatore sanitario che si occupa della prevenzione, della valutazione e del trattamento delle patologie della voce, del linguaggio orale e scritto e degli handicap della comunicazione, in età evolutiva e non solo. L’attività del Logopedista è volta all’educazione e alla rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi di carattere linguistico-cognitivo: anomalie nell’articolazione della voce, disturbi della fonazione, della deglutizione, della fluenza verbale, afasie, sordità sensoriali, disturbi dell’apprendimento, ritardi di linguaggio nonché turbe del comportamento sociale.

I DSL più frequenti nel bambino – Lo sviluppo del linguaggio è caratterizzato da una grande variabilità individuale, dovuta a fattori biologici ed ambientali (maggiore o minore stimolazione in ambito famigliare, inserimento precoce a scuola, presenza di fratelli o sorelle ecc), per cui i DSL possono assumere differenti declinazioni, presentandosi in forme a volte isolate, altre volte “miste”.

Ogni bambino, recita un vecchio assioma sempre attuale della logopedia infantile, ha i suoi tempi nell’affrontare le diverse fasi della crescita. C’è chi impara prima a camminare, chi prima a parlare e c’è chi all’età di due o più anni ancora non dice bene una parolina, utilizza un vocabolario ristretto, ha difficoltà ad imparare parole nuove, parti importanti della frase, usa parole in un ordine insolito ecc. Sembrano più “lenti” di altri, silenziosi ed impacciati, parlano poco e male.

Sono i bambini con logopedia infantile, cioè affetti dai cosiddetti “disturbi specifici del linguaggio”, disfunzioni, cioè, che colpiscono il linguaggio soprattutto in età prescolare e riguardano il 7 % dei bambini di età compresa fra 2 e 6 anni con una maggiore presenza di maschi.

Patologie, conferma la logopedia dell’età evolutiva, che hanno una base neurobiologica ma che non dipendono da fattori neurologici, articolari o da deficit cognitivi, né sono legati a condizioni di particolare svantaggio socio-culturale (possono insorgere anche in bambini perfettamente sani, che vivono contesti familiari assolutamente adeguati).

Disturbi da “maneggiare” con cura, giacché, quando non doverosamente attenzionati, possono diventare fonte di grave disagio per il minore.

DSL possono, infatti, occasionare nel bambino dolorosi scompensi sia relazionali che personali. Sul piano relazionale, i bambini con disturbo del linguaggio, soprattutto in età scolare, subiscono spesso l’allontanamento da parte dei coetanei e tendono, quindi, ad isolarsi.

Sul piano personale, invece, presentano evidenti problematiche di tipo psicologico: cattiva immagine di sé, frustrazione e stati di depressione quasi sempre associati a disturbi dell’apprendimento, iperattività, difficoltà nel mantenimento dell’attenzione, tendenza all’isolamento, suzione del pollice, crisi di rabbia, enuresi, disobbedienza, facilità agli incidenti e disturbi della condotta.

Solitamente i DSL rappresentano una condizione normale, transitoria in età prescolare, altre volte, però, sono l’avvisaglia di problemi ben più seri. Ed è qui che interviene la logopedia infantile.

Logopedia infantile e disturbi del linguaggio nei bambini: cos’è, cause e come curarla

Elenco completo esercizi di logopedia ed esempi <<< clicca e scarica

Guida per i genitori. Consigli e prevenzione <<< clicca e scarica

Le principali manifestazioni della logopedia infantile:

  • Articolazione/eloquio: l’acquisizione dell’abilità di produzione dei suoni verbali è ritardata o deviante con conseguente difficoltà nell’efficacia comunicativa;
  • Linguaggio espressivo: La capacità di esprimersi tramite il linguaggio è marcatamente al di sotto del livello appropriato alla sua età mentale;
  • Comprensione del linguaggio: la comprensione del linguaggio incoerente con l’età cronologica.

Principali patologie a carico del linguaggio:

  • Ritardi e disturbi specifici di linguaggio
  • DSA Disturbi specifici degli apprendimenti
  • Difficoltà non specifiche di letto-scrittura
  • Disfonie infantili e adulta
  • Disturbi dell’articolazione (dislalie)
  • Deficit tubarico (sordità trasmissiva catarrale)
  • Disturbi della deglutizione infantile (deglutizione atipica)
  • Disturbi da deficit dell’attenzione e della memoria
  • Aberrazioni cromosomiche (Sindrome di Down) e Autismo
  • Disprassia evolutiva
  • Ritardi e deficit dello sviluppo cognitivo.

Logopedia infantile e indicatori di rischio: come prevenirla e intervenire

Ma il trattamento di logopedia infantile comprende anche alcuni deficit trattati in ambito psicologico: disturbi d’ansia generalizzata in infanzia e adolescenza, bullismo, disturbi della condotta e del comportamento, deficit di attenzione/iperattività (ADHD), problemi scolastici di inserimento e dispersione scolastica, difficoltà nella relazione genitori-figli, disturbi e difficoltà dell’autostima.

L’età di 3 anni costituisce una sorta di spartiacque tra bambini cosiddetti “parlanti tardivi” e quelli con probabile DSL, giacché è proprio attorno ai 30 mesi che avviene la vera esplosione del linguaggio. La precocità dell’intervento, in Logopedia, è tuttavia alla base del successo della riabilitazione logopedia sia di breve che di lungo periodo, ma ciò dipende in larga misura dalla reattività dei genitori nel riconoscere tempestivamente gli immancabili campanelli d’allarme. Non sempre di fronte ad un ritardo di linguaggio il primo ad intervenire è il logopedista, ma piuttosto i genitori. Segnali di rischio sono:

  • 12 mesi, se il bambino mostra difficoltà di comprensione del linguaggio.
  • 24 mesi se il bambino produce meno di 10 parole e ha difficoltà di comprensione.
  • 30 mesi se produce meno di 50 parole e non inizia a combinare insieme due parole.

Questi i principali indici predittivi di rischio che rendono indispensabile la consulenza logopedica:

  • Assenza della lallazione o immaturità nella struttura sillabica delle lallazioni
  • Inventario fonetico molto limitato
  • Assenza di utilizzazione dei gesti deittici e referenziali
  • Produzioni fonologiche caratterizzate da repertorio ristretto di gesti articolatori
  • Mancanza di “schemi d’azione con gli oggetti” . Assente o ridotta presenza del “gioco simbolico”
  • Vocabolario ridotto (minore di 20 parole a 18 mesi, minore di 50 parole a 24 mesi)
  • Ritardo della combinazione gesto-parola (dopo i 12 mesi)
  • Ritardo della comprensione di ordini dati al bambino non troppo contestualizzati
  • Persistere di espressioni verbali incomprensibili dopo i 2½-3 anni.

Interventi e cure in Logopedia: cosa fare e a chi rivolgersi

  • intervenire tempestivamente chiedendo il parere specialistico del logopedista
  • oppure aspettare che il problema evolva naturalmente senza alcuna presa in carico terapeutica.

L’attesa e spesso l’impazienza  circa un miglioramento spontaneo nei tempi previsti creano infatti drammatiche tensioni nei genitori, che stressano il bambino peggiorandone il quadro clinico. Quando, invece, il bambino parla poco e male, non ascolta molto o non imita gli altri è utile agire tempestivamente stimolando la sua attenzione alle parole ed alle persone attraverso la terapia logopedica: un intervento abilitativo e/o riabilitativo che ha lo scopo di migliorare le possibilità comunicative del bambino.

A che età la prima visita di logopedia infantile? Quanto dura il trattamento? – La terapia ha inizio dopo una diagnosi formulata dal medico di competenza (neuropsichiatra infantile, ortodontista, otorinolaringoiatra, foniatra).

La prima visita di logopedia infantile, consigliabile intorno ai 3 anni, mira alla definizione del problema del bambino, al counseling informativo e prescrittivo ai genitori  per instaurare un’alleanza terapeutica indispensabile al trattamento e alla programmazione dell’intervento riabilitativo. Le sedute di logopedia durano circa 45 minuti , ed il ciclo di terapie varia in base alla patologia riscontrata con verifiche e obiettivi periodici. La scelta del programma in logopedia dipende, tuttavia, dal profilo individuale scaturito dalla valutazione del logopedista. Esiste un numero elevato di approcci riabilitativi, ognuno dei quali pone un accento differente sulle risorse di ogni singolo bambino. Il percorso può essere gestito in modo continuativo o a sessioni, caratterizzate da periodi di trattamento diretto, intervallati da periodi di pausa partecipando e monitorando la terapia in collaborazione con i genitori, scuola ed insegnanti.

Trattamenti maggiormente utilizzati in logopedia infantile
  • Intervento riabilitativo tecnologico: l’introduzione dell’uso del pc in logopedia ha dato un grande contributo alla costruzione di software didattici e di recupero delle difficoltà specifiche.
  • Orientamento riabilitativo metacognitivo: Durante il trattamento del DSL, il bambino viene aiutato a riflettere sulle forme ortografiche corrette e sul significato del testo che legge. Nei bambini con DSA è importante la riflessione sull’errore e la ricerca dei processi messi in atto in quel momento per poi poterli modificare. Tramite l’analisi degli errori è quindi possibile individuare le strategie inadeguate utilizzate.
  • Riabilitazione metafonologica: consiste nella capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando con gli stessi adeguate trasformazioni. La consapevolezza fonologica è alla base dell’apprendimento della lettura e della scrittura. L’intervento metafonologico è consigliato come intervento precoce nei bambini a rischio in età prescolare in quanto riduCe le difficoltà nelle prime fasi di acquisizione.
  • Programmi di psicoterapia cognitivo-comportamentale per logopedia infantile:  volti a potenziare le abilità sociali carenti nel bambino, allo scopo di facilitarlo nella comunicazione e nel trattamento di eventuali problematiche psicologiche legate al disturbo come bassa autostima ed esclusione sociale.
  • Parent training, la terapia di sostegno psicologico per il bambino e la terapia di gruppo: approcci relazionali che prevedono colloqui di sostegno per i genitori come modalità finalizzata alla riduzione delle tensioni familiari, alla comprensione del funzionamento del disturbo da parte dei genitori, in modo da evitare che ne venga colpevolizzato il bambino, e all’apprendimento di strategie relazionali utili al processo di cura.
© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto