>
  • Tassone
  • Ferrante
  • Santaniello
  • Casciello
  • Chelini
  • Valorzi
  • Dalia
  • de Durante
  • De Leo
  • Rossetto
  • Bonetti
  • Napolitani
  • Pasquino
  • Liguori
  • Carfagna
  • Algeri
  • Alemanno
  • Rinaldi
  • Gelisio
  • Califano
  • Catizone
  • Romano
  • Ward
  • Andreotti
  • di Geso
  • Meoli
  • Antonucci
  • Falco
  • Quaglia
  • Grassotti
  • Leone
  • Bonanni
  • Miraglia
  • Cacciatore
  • Cocchi
  • Bruzzone
  • Boschetti
  • Baietti
  • Quarta
  • Gnudi
  • Paleari
  • Mazzone
  • Crepet
  • Buzzatti
  • Coniglio
  • Barnaba
  • Scorza
  • De Luca
  • Romano

Quando un bambino diventa autonomo e quali cose può fare da solo

Martina Sapio 30 Marzo 2021
M. S.
12/05/2024

A che età si raggiunge l'indipendenza e quando un bambino diventa autonomo, quali cose può fare da solo e quando può iniziare a farle senza aiuto dei genitori.

Quando un figlio inizia a camminare, i genitori si pongono domande relative alla sua indipendenza. E col tempo si chiedono se è diventato autonomo e può fare da solo altre cose come mangiare, andare in bagno, vestirsi, lavarsi e così via. 

Ci sono tante iniziative, prima e dopo questi avvenimenti miliari, che segnalano i progressi relativi all’autonomia del piccolo. Per esempio, quando un bambino inizia a gattonare, o quando il piccolo inizia a parlare.

È per questo importante cogliere i segnali, mettere in sicurezza la casa e prepararsi. Ma non solo.

I vari passi della crescita hanno delle tappe più o meno fisse. Che possiamo riassumere in quando gattona per la prima volta, quando cammina, quando un figlio inizia a mangiare da solo. Superati questi avvenimenti, con macchina fotografica alla mano, ci si inizia a chiedere quali altre cose i figli possono fare da soli senza papà e mamma.

In questo senso quindi è fondamentale conoscere almeno i fondamenti di quali sono le tappe principali per arrivare alla piena indipendenza. E parallelamente come la si può incoraggiare, sapere in quali casi è meglio lasciar fare.

Attenzione però. Sono assolutamente da evitare quelle pratiche che portano all’iper-sorveglianza del piccolo, e alla sostituzione nei suoi compiti. In questo modo si rischia di inficiare la sua crescita, non permettendogli di sviluppare le conseguenze necessarie per vivere in autonomia in futuro.

A dirci quando un bambino diventa autonomo e quali cose può fare da solo senza l’aiuto dei genitori, di mamma e papà vicino al figlio, abbiamo sentito la pediatra Tiziana Romano.

Quando un bambino diventa autonomo: in quale età comincia l’indipendenza dei figli verso i genitori

Ci sono genitori che già applaudono ai primi segnali di indipendenza del proprio figlio piccolo, quando un bambino diventa autonomo e sta seduto da solo ad esempio, è una prima grande gioia per mamma e papà. Ma ovviamente il discorso è più complicato di così.

Ci sono tappe, ed età fisse, in cui i bambini iniziano a compiere i primi passi verso l’autonomia, e ci sono vari punti in questo percorso.

Ma allora qual è l’età in cui i figli diventano autonomi e possono fare le cose da soli? Quanto è estesa la loro autonomia e quali cose possono fare? Ci risponde la Dott.ssa Pediatra Tiziana Romano.

“Una importante considerazione da fare per quanto riguarda lo sviluppo del bambino, è sempre tenere presente che ogni individuo è un individuo a parte. Con caratteristiche e acquisizioni che possono variare anche di tanto, non per questo configurando un problema di sviluppo. Partendo da ciò, però, si possono tracciare indicativamente le età in cui i bambini raggiungono i vari gradi di autonomia.” – Inizia la pediatra Romano -.

“Di base le competenze che permettono di acquisire autonomia al bambino sono: la memoria di lavoro, il controllo inibitorio e la flessibilità cognitiva. Queste, esercitate di continuo ed in modo diverso in base alle varie età, permettono di raggiungere le autonomie giuste nei vari periodi dell’infanzia.” – Sottolinea l’esperta -.

“Si parla di autonomie e non di autonomia in assoluto perché, infatti, un individuo completamente autonomo sarà un giovane adulto. Mentre i soggetti dell’età pediatrica fino all’adolescenza, presentano semplicemente un sempre maggiore grado di maturità e di autonomia, anche decisionale, anche se non assoluta.”

“Nell’acquisizione dell’autonomia il genitore deve essere presente per sopperire ad eventuali situazioni che, presentando notevoli difficoltà, possono portare a frustrazione patologica, anche in soggetti generalmente molto autonomi; di contro non deve essere iper-presente per non dare la falsa idea che ci sia sempre un adulto che risolve le difficoltà.” Si vede qui come la pratica dei c.d. genitori elicottero possa provocare danni al figlio piccolo. Che non riesce in questo modo a sviluppare la propria indipendenza.

Quali cose si possono fare da soli da bambini piccoli

Come già premesso e spiegato dalla pediatra di autonomia non si può parlare in senso assoluto, non si può nemmeno dire che i bambini che parlano e camminano presto diventano geni.

Quando un bambino diventa autonomo e inizia a mangiare da solo, per esempio, non significa che sarà in grado di consumare un pasto completo in totale indipendenza.

Per questo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Tiziana Romano di elencarci le tappe fondamentali del percorso di autonomia, divise per fasce di età.

  • Dai 10 mesi ai 2 anni circa si sperimenta l’acquisizione di capacità motorie e linguistiche. Fra quelle motorie, importanti sono le autonomie anche nell’alimentazione, nella scelta dei pasti e nel completamento degli stessi in autonomia o semi-autonomia. In questo senso quindi si vede come le prime tappe del percorso di indipendenza siano quelle che siamo più abituati e felici di vedere. Gattonare o camminare, iniziare a mangiare da soli.
  • Dai due ai cinque anni il si iniziano a svolgere alcuni compiti come riordinare i giochi e indossare da solo alcuni indumenti. Qui si nota quando un bambino diventa autonomo verso l’esterno. Inizia a compiere quelle attività che prima erano proprie dei genitori, inizia ad assumersi certe responsabilità, e a capire come interagire meglio con il mondo.
  • Dai cinque agli otto anni, il bimbo dovrebbe lavarsi e vestirsi da solo, gestire i compiti, aiutare ad apparecchiare e sparecchiare, sistemare la stanza, preparare lo zaino. A questa età già si parla di bambini più grandi e per questo è evidente come possano assumersi responsabilità sempre maggiori. L’intervento dei genitori, almeno per le cose più semplici, viene eliminato. Per questo l’autonomia dovrebbe arrivare, a questo punto, a riguardare sé stessi, il mondo esterno e quello scolastico.
  • Dopo gli otto anni dovrebbe aumentare il senso di responsabilità, la pianificazione dei propri impegni scolastici e non, l’aiuto ai conviventi. Superati gli otto anni, quindi, si supera la schematizzazione del processo d’autonomia. Da questo punto in poi le tappe sono sfumate, diverse anche largamente per ogni ragazzo, salvo casi eccezionali. Solo da questo punto in poi si può parlare di piena, o quasi, indipendenza, almeno per quanto riguarda se stessi.
© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Martina Sapio Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, scrivo per la sezione Attualità e vedo nel giornalismo il modo migliore di mettere in pratica le mie conoscenze. Ho sempre amato scrivere così come ho sempre amato informarmi sul mondo che mi circonda, sul suo modo di cambiare e di evolversi. Per questo ho deciso di iniziare ad esplorare questo mondo. Capire da quali meccanismi è mossa la nostra società. Mi interesso in particolar modo di politica e di tematiche economiche, sia di carattere nazionale che internazionale, di come queste costanti influenzino tutti noi. Nello scrivere cerco di essere quanto più diretta e chiara possibile: un lavoro di ricerca e di rifinitura che ha come obiettivo la sola, vera informazione. Leggi tutto