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Esercizi di logopedia e consigli per i genitori – scarica guida

Redazione Controcampus 20 Dicembre 2013
R. C.
12/12/2024

Lo sviluppo delle abilità comunicative nel bambino, insegna la logopedia avviene assai rapidamente: già a partire dalla prima infanzia e comparsa della prima parola.

La logopedia dell’età evolutiva individua varie tappe dello sviluppo linguistico del bambino e l’età media in cui queste vengono  effettivamente raggiunte.

Tempi di acquisizione del linguaggio che variano ampiamente da bambino a bambino e che dipendono non solo dalle abilità innate di quest’ultimo.

Anche dall’ambiente linguistico più o meno stimolante in cui è immerso. Il che rende difficile prevedere con certezza l’esatto sviluppo linguistico del minore.

Ma cosa succede quando i genitori scoprono nel bambino difficoltà nel linguaggio, quando cioè questi tarda a parlare o pronuncia male o maniera indecifrabile parole anche semplici?

La Logopedia e i logopedisti esistono proprio per questo. Sostenere il bambino attraverso una terapia riabilitativa programmata, fatta di semplici ma fondamentali esercizi ad hoc. Studiati apposta affinché il bambino possa appropriarsi del “codice lingua” e migliorare, quindi, sensibilmente le proprie chance comunicative.

La prima e l’ultima tappa di ogni terapia passa dal logopedista. Questo con esercizi mirati e suggerimenti sullo stile di vita, accompagna, attraverso un training specifico, il bambino alla corretta padronanza degli strumenti espressivi.

Gli esercizi di logopedia sono scelti di volta in volta, in base alle necessità del bambino, ma gli obiettivi sono sempre gli stessi.

Ci sono esercizi logopedici per tutte le esigenze. Tutti più o meno compatibili tra di loro, ma differenziati,  a seconda del deficit palesato, attraverso cui il logopedista procede al recupero funzionale del linguaggio.

Esercizi per lo sviluppo:

  • Memoria e dell’attenzione;
  • Percezione uditiva;
  • Laterità;
  • Organizzazione spazio temporale;
  • Direzione, dimensioni fisiche e organizzazione spaziale;
  • Schema corporeo;
  • Capacità motorie;
  • Riscaldamento logopedico;
  • Capacità linguistiche.

Lo specialista in Logopedista somministra esercizi specifici sia per orientare e valutare lo sviluppo linguistico del bambino. Sia in comprensione che in produzione, che per analizzare il linguaggio in diverse situazioni. Identificando eventuali fattori che rallentano lo sviluppo linguistico.

Esercizi di logopedia e gioco: quali sono e come funzionano: scarica gratis qui PDF

ELENCO COMPLETO DEGLI ESERCIZI ED ESEMPI PRATICI <<< scarica PDF

Obiettivo degli esercizi di logopedia è quello di costruire memoria, alfabeto, fonetica e articolazione della voce.

Esercizi tipici che la logopedia racchiude in tre famiglie principali:

  • Stimolazione linguistica: Il terapeuta coinvolge il bambino in una conversazione giocosa, utilizzando libri, immagini, oggetti, pupazzi e giochi di ruolo. L’idea di base, è quella di colmare il gap cognitivo del bambino rispetto al vocabolario. Combinazioni di parole sono spesso utilizzate per creare la consapevolezza della sintassi e della semantica del linguaggio. Pronuncia corretta ed esercizi di ripetizione sono, invece, impiegati per migliorare la fluenza.ì
  • Attività di stimolazione foniatrica: Questi esercizi hanno a che fare con la produzione del suono e fonetica. I terapisti correggere il suono e sillabe, durante le attività di gioco. Dimostrazioni sul movimento della lingua, per produrre suoni specifici, sono dati.
  • Attività di stimolazione motoria: Include esercizi di rafforzamento muscolare. Alcuni terapisti utilizzano diverse texture alimentari per aiutare i ragazzi a capire i processi di mangiare e di deglutizione. O attraverso appositi test psicomotori tesi a stimolare la percezione spazio-temporale.

Attraverso esercizi di logopedia ad hoc, il “medico del linguaggio” insegna ai piccoli pazienti a gestire la voce in tutte le occasioni e a prevenire disturbi futuri. Lavorando sulla postura e sui muscoli del corpo e del collo. Nonché sulla respirazione (utilizzando correttamente il diaframma, il muscolo che fa espandere i polmoni.

In logopedia, aldilà dei diversi approcci al recupero funzionale del bambino, esiste tuttavia un denominatore comune.

Tutti gli esercizi sopracitati sono  integrati con l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi. Le attività e gli strumenti ludico-formative. Ed è qui che il gioco, in quanto attività plastica e congeniale all’individuo negli anni di crescita, diviene strumento terapeutico impareggiabile in Logopedia.

Ruolo dei genitori nella logopedia: scarica guida

GUIDA PER I GENITORI – CONSIGLI E PREVENZIONE DSL <<<scarica gratis PDF

La partecipazione ludica alla terapia rieducativa è, infatti, condizione indispensabile per raggiungere i risultati desiderati.

Imitazione e primo linguaggio favoriscono la nascita del pensiero astratto e della rappresentazione mentale, quindi della consapevolezza del mondo circostante.

Il gioco nella logopedia esplica, inoltre, un’ineludibile funzione sociale. Lo scambio relazionale che si instaura giocando favorisce la creatività del bambino. Lo rende protagonista attivo del gioco stesso. L’apprendimento si lega alla capacità di imparare inventando, riapplicando in modo originale ciò che ha appreso: movimento, attività mentali, linguaggio.

Lo sviluppo linguistico nel bambino, si è detto, non è né rigido né uniforme, ma varia da bambino a bambino. L’età di acquisizione del linguaggio non va quindi  considerata rigidamente.  Spesso, però,  quando si è genitori e si pensa che lo sviluppo linguistico del proprio bambino sia lento o irregolare, si agisce di impulso. Ci si confronta con altri genitori, parenti o con il medico pediatra, si fanno ricerche sconclusionate. Ci si affida a truffatori o si applicano rimedi “logopedici” fai da te.

Allarmismi controproducenti, accusa la logopedia, che aggravano il problema e destabilizzano emotivamente il minore. Il primo ostacolo da abbattere è dunque l’ansia. Sempre comprensibile ma spesso esasperata, di mamma e papà di risolvere la “disfunzione” senza attendere che siano decorsi gli opportuni tempi “biologici”.

Ma quando il problema è reale e l’intervento della logopedia indispensabile, il ruolo dei genitori non può che rappresentare una risorsa “terapeutica” insostituibile. Mamma e papà, insistono gli specialisti, possono molto nel recupero del bambino. Che inizia a presentare disfluenze ed esitazioni verbali, accompagnandolo quotidianamente e responsabilmente nel percorso terapeutico.

Consigli ed esercizi di logopedia er allenare il bambino al linguaggio

  • Mostrate disponibilità all’ascolto ed affezione incondizionata al bambino;
  • Adottate un linguaggio semplice. rallentato in presenza del bambino, offrendo un “modello” verbale chiaro e preciso. In particolare dopo aver ascoltato la difficoltà del bambino, senza scadere nell’artificiosità e “stranezza”. Modellate il linguaggio senza anormalità, lentamente e con frequenti pause d’accentazione;
  • Modellate l’eloquio in modo disteso, consigliando la stessa modalità agli altri membri della famiglia;
  • Evitate che il bambino acquisti familiarità al “suono” del suo linguaggio, fissandolo acusticamente;
  • Privilegiate un vocabolario elementare e frasi corte;
  • Non interrompete o anticipate le frasi o finire il discorso del bambino. Rispettate i “turni” d’inserimento verbale e non sovrapponetevi mentre si parla;
  • Attendete che formuli la frase o discorso con disponibilità e attenzione;
  • Utilizzate pause nel discorso e nella comunicazione. Aumentando la pause tra una richiesta e la su risposta. Offrendo una minore pressione “temporale” al “linguaggio” del bambino che percepirà un clima di distensione e tranquillità.
  • Commentate singole situazioni o momenti del fare, piuttosto che porre frequenti domande che affaticano il bambino;
  • Durante i momenti di maggiore difficoltà verbale offrite al bambino le più ampie occasioni di linguaggio. E la possibilità di parlare liberamente stimolato da percorsi ludici a lui particolarmente interessanti e gradevoli;
  • Organizzate percorsi e momenti di attività non-verbali, di costruzione, ecc. Che possano “scaricare” ed alleggerire la tensione verbale, valorizzando forme comunicative alternative;
E ancora è importante osservare:
  • Evitate “competizioni verbali”. Ad es. obbligare a raccontare eventi ad amici o parenti, al fine di limitare e contenere la «pressione» del livello di costruzione verbale del bambino;
  • Evitate reazione emotive ai blocchi verbali come una particolare mimica del volto, distogliendo lo sguardo, ecc;
  • Preparate il bambino ad affrontare situazioni nuove simulando l’evento, tranquillizzando i suoi livelli d’eccitazione ed ansia naturali,
  • Non evidenziate al bambino le sue difficoltà verbali. Invitandolo alla “calma”, a “prendere il fiato”, “a parlare lentamente”. Ad “aprire di più la bocca”, “a rallentare”, a “pensare a quello che deve dire” si comunica la sua diversità. Si comunicano forti livelli d’ansia che appartengono all’adulto ma non al bambino che “vive la difficoltà” ma non la “prova” ancora. Il bambino potrebbe equivocare la natura dello stimolo interpretandolo come un rimprovero;
  • Le pressioni dei genitori spingono il bambino a prendersi carico della sua esecuzione verbale, compromettendo il carattere di spontaneità e naturalezza della comunicazione;
  • Se il bambino sottolinea la sua difficoltà verbale, presentategli il fatto che tutte le persone hanno difficoltà ed esitazioni verbali quando stanche o particolarmente agitate;
  • Evidenziate le sue qualità, capacità e punti di forza;
  • Ricordate che molti bambini fino a 6/7 anni presentano disfluenze normali fisiologiche e di sviluppo in un quadro personale assolutamente normale e non logopatico. Difficoltà che regrediscono naturalmente all’interno di relazioni parentali positive e serene.
  • Dimostrate il piacere di comunicare durante le situazioni routinarie (vestirsi, mangiar, lavarsi, andare a dormire);
  • Sfruttate i diversi contesti che si creano durante la giornata per descrivere e raccontare ciò che vi circonda. (Una passeggiata al parco, andare a fare la spesa, preparare la torta);
  • Proponete canzoncine e filastrocche abbinandovi gesti e mimica che diano significato alle parole;
  • Proponete libri figurati e commentateli con lui.
© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto