>
  • Miraglia
  • De Luca
  • de Durante
  • Paleari
  • Bruzzone
  • Falco
  • Leone
  • Carfagna
  • Ferrante
  • Crepet
  • Scorza
  • Valorzi
  • Barnaba
  • di Geso
  • Califano
  • Rossetto
  • Andreotti
  • Dalia
  • Romano
  • Romano
  • Boschetti
  • Antonucci
  • Buzzatti
  • De Leo
  • Quarta
  • Rinaldi
  • Bonetti
  • Cocchi
  • Alemanno
  • Pasquino
  • Catizone
  • Gelisio
  • Bonanni
  • Gnudi
  • Quaglia
  • Baietti
  • Chelini
  • Ward
  • Napolitani
  • Liguori
  • Mazzone
  • Meoli
  • Cacciatore
  • Algeri
  • Tassone
  • Coniglio
  • Grassotti
  • Casciello
  • Santaniello

Dislessia: sintomi, cause e rimedi, come riconoscerla e curarla

Martina Sapio 9 Aprile 2021
M. S.
14/12/2024

Cos'è la dislessia, quali sono sintomi e cause, come riconoscerla nei bambini e negli adulti e come curare il disturbo dell'apprendimento in un soggetto dislessico.

Il significato di dislessia, una definizione psicologica e scientifica, non è chiara a tutti. Con questo termine si fa riferimento ad un Disturbo dell’Apprendimento (DSA). In parole povere, chi è dislessico ha difficoltà a leggere e scrivere correttamente. A volte, il disturbo può riguardare anche i numeri ed i calcoli. In quel caso si parla di discalculia.

Dato che il disturbo colpisce queste capacità, inizia a diventare evidente quando i bambini iniziano la scuola. E quindi è necessario conoscere i sintomi della dislessia, come si presenta, e come si cura, per agire in maniera tempestiva ed arginarne le conseguenze. Di solito un soggetto dislessico ha difficoltà nel leggere, scrivere, ma anche nel riconoscere le parole e nell’associare le lettere dell’alfabeto ad un suono preciso.

Le cause della dislessia sono poco chiare. Generalmente, però, si crede che queste siano genetiche. Oltre ai fattori genetici, poi, possono essere cause anche fattori ambientali.

In Italia il tasso di bambini dislessici si attesta attorno al 2,5% dei soggetti in età scolare, secondo quanto rilevato da uno studio del MIUR. Si parla di circa centomila ragazzi, dalle elementari alle superiori, che soffrono di questo disturbo. Ma una soluzione c’è a questo problema, c’è una cura che prevede terapie e percorsi specifici. E gli studenti possono vivere una vita accademica normale.

A parlarci di cos’è la dislessia, significato del disturbo soprattutto dal un punto di vista psicologico, come riconoscerla nei bambini o negli adulti, cause e cura, la logopedista, Tiziana Rossetto.

Cos’è la dislessia: significato psicologico e quali sono le cause genetiche, neurali in bambini o adulti

Le cause della dislessia evolutiva nei bambini o negli adulti sono numerose e molto diverse tra di loro. Come già spiegato, si tratta di un disturbo che provoca difficoltà a leggere e a scrivere. Questo perchè il dislessico non riesce a tradurre le parole in suono.

“La causa della dislessia è di origine neurobiologica, dovuta ad anomalie processuali quali: capacità di analisi linguistiche, analisi visive, funzioni quali memoria e attenzione.” Spiega la logopedista Tiziana Rossetto -.

Quando la Dott.ssa parla di anomalie processuali, significa che il cervello non riesce a processare come dovrebbe i suoni e le parole. Il disturbo dell’apprendimento ha una causa genetica, per la maggior parte, e soltanto parzialmente dipende da cause ambientali ed epigenetiche.

“È importante segnalare alcuni fattori nelle diverse espressività del disturbo e cambiamento della sua espressività. La disfunzione dislessica compare raramente isolata, molto spesso è in associazione con altri disturbi: disortografia, discalculia, disgrafia.”

  • La disortografia, – cita la dottoressa Rossetto – che rende problematico il passaggio dalla lingua parlata a quella scritta. In parole povere, il bambino non riesce a trasformare le parole in scrittura, e da qui l’evidente riferimento all’ortografia.
  • La discalculia, che come indica il termine è un problema d’apprendimento del sistema numerico e dei calcoli. Quasi la metà dei bambini affetti dal disturbo dislessico ha anche questa disfunzione.
  • Infine, la disgrafia, il cosiddetto disturbo della scrittura. I bambini affetti da questa condizione scrivono in maniera poco chiara o addirittura incomprensibile. Riguarda sia le capacità motorie che l’elaborazione del linguaggio.

“Questi fattori determinano una estrema eterogeneità del profilo funzionale caratteristico di ogni bambino.” Fa sapere la logopedista Tiziana Rossetto, spiegando come, a causa delle varianti del disturbo, ogni singolo caso è diverso e deve essere curato diversamente.

Cosa significa essere dislessico: sintomi diagnosi

I sintomi della dislessia nei bambini a 5 anni, 6, 8, 12 anni o così via  possono essere vari e anche molto diversi tra di loro. Per questo è importante, nel caso in cui si abbiano dei dubbi o dei sospetti, consultare un professionista.

Dati i numerosi sintomi possibili, non è facile farne un elenco chiuso. Anzi, non è facile neanche parlare di sintomi veri e propri. Ma ci sono delle linee guida ben precise.

“La recente Consensus Conference dell’ISS, nel 2010, ha redatto un documento derivante dalla ricerca scientifica indicando i criteri di appropriatezza di diagnosi. Definendone i criteri di inclusione e successivamente di esclusione dei soggetti presi in esame.” Spiega la logopedista Tiziana Rossetto -.

Bisogna osservare che quando si parla di diagnosticare il disturbo, l’ISS non fa riferimento a sintomi, ma a criteri diagnostici.

“Importante quindi sapere che le persone persone dislessiche non devono avere altri disturbi associati. E diagnosi deve essere fatta alla fine del secondo anno della scuola primaria.” – Precisa la logopedista -.

“Il documento della Consensus indica anche le modalità della presa in carico per il trattamento, inoltre evidenziato. Un modello organizzativo ottimale per la diagnosi e cura che assegna ai Professionisti coinvolti ruolo e responsabilità nel percorso di cura della dislessia. (Il neuropsichiatra infantile, lo psicologo dell’età evolutiva, il logopedista). Ma include anche l’importanza degli operatori scolastici e della famiglia del soggetto in sinergia con i clinici.”

È una diagnosi multidimensionale e multidisciplinare per le varie competenze e funzioni implicate nel percorso diagnostico che concorrono a definire diagnosi e cura.” – Chiarisce la dottoressa Rossetto -.

Rimedi dislessia: cura e trattamento del soggetto dislessico, cosa fare

Anche se le cause della dislessia nel bambino o adulto sono patologiche, per un bambino dislessico come anche per un adulto, esiste una cura.

Questo ovviamente premesso che esistono modi anche per la famiglia e gli insegnanti di occuparsi di un bambino con una patologia di questo tipo. In questo senso, per esempio, esiste un corso per insegnanti appositamente ideato per i soggetti affetti da questo disturbo. Ma al di là dell’aiuto che può provenire dalla scuola o dalla famiglia, la vera cura si realizza in un percorso medico.

“La cura della dislessia, parte dalla prevenzione, si sa con certezza che il 70% dei bambini che incontrano il Disturbo Primario del Linguaggio possono incorrere nel rischio di essere dislessici. Per il logopedista è quindi importante seguire questa popolazione fin dall’ingresso scolastico. Verificare il processo di alfabetizzazione e lettura intervenendo laddove richiesto, con un lavoro di potenziamento.” – Chiosa la logopedista Tiziana Rossetto -.

“Dalle evidenze attualmente disponibili emerge che i trattamenti più efficaci sembrano essere quelli mirati di più al recupero della correttezza e velocità. (Questo) attraverso l’automatizzazione del riconoscimento delle parole, utilizzando vari strumenti per aumentare l’efficienza del funzionamento alterato.” Sottolinea la logopedista-.

“Gli strumenti compensativi (computer, calcolatrice, audiolibri ecc…) fanno parte del piano di intervento del logopedista e la decisone di quando e come utilizzarli deve essere presa in base alla diagnosi, alla presa in carico e al progetto riabilitativo.” Ed in riferimento al possibile aiuto esterno a quello medico: “È fondamentale il ruolo della scuola e degli insegnanti, sempre più di collaborazione e cooperazione con gli operatori sanitari e le famiglie.”

“Questa maggior sinergia permette al bambino dislessico di vivere la sua specificità non come un ostacolo alla sua realizzazione e al suo benessere. Ma come una maggior consapevoli dei loro diritti a poter proseguire gli studi.” – Dichiara la logopedista Rossetto -.

Logopedia per bambini e adulti dislessici: esercizi per la dislessia

Al di là delle terapie specifiche, è poi possibile anche a casa far fare al bambino una serie di esercizi di logopedia per bambini dislessici, ma anche per adulti.

Va però specificato che, come precisato dalla logopedista Tiziana Rossetto: Non esistono “esercizi” di logopedia per tutti. (Che poi si devono chiamare attività, perché frutto di un ragionamento e di obiettivi di programma riabilitativo). Ogni caso è un caso a sé e deve essere valutato accuratamente.” – Dice la professionista, lo confermano esempi e racconti -.

Come da indicazione delle Raccomandazioni dell’Istituto Superiore di Sanità emanate dalla Consensus Conference, l’intervento più appropriato ed efficace avviene sul processo di accuratezza e rapidità”.

“Il primo per evitare errori nella lettura, il secondo per aumentare la velocità e favorire l’automatismo del processo.” – Spiega la Dott.ssa Rossetto. –

Esercizi per per la cura della dislessia da fare a casa e consigli del Logopedista:

  • Programmi al computer che partono con letture facilitate, con cursori che orientano l’attenzione e la lettura evitandone gli errori. Si inserisce poi il parametro della velocità, dove, attraverso SW, le parole appaiono in fretta e sottopongono il soggetto alla loro identificazione. Quindi ad un allenamento visivo e lessicale.”
  • “Se dopo un periodo adeguato di stimolazione non si raggiunge un adeguato risultato per velocità ed accuratezza, è ragionevole passare a strumenti di compensazione e facilitazione. Audiolibri, scrittura facilitata con correttore ortografico al PC, mappe logiche per studiare tutte le materieElenca la logopedista, per poi continuare: (Questo al fine di) alleggerire il carico di lavoro e far procedere senza inutili fatiche e frustrazioni il minore.“
  • “Lo stesso dicasi per il disturbo del calcolo introducendo la calcolatrice.

“È inutile sovraccaricare il bambino con inutili esercizi e magari estenuanti doposcuola, per far fare i compiti come un normo lettore. Invece è molto utile capire dove c’è recupero e dove invece dare subito gli strumenti di compensazione. (Al fine di) far amare lo studio e farli realizzare nella loro vita le loro aspirazioni. Abbiamo molti di questi minori oggi laureati con successo e seguito da un tutor fino all’Università” – Conclude la logopedista Tiziana Rossetto -.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Martina Sapio Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, scrivo per la sezione Attualità e vedo nel giornalismo il modo migliore di mettere in pratica le mie conoscenze. Ho sempre amato scrivere così come ho sempre amato informarmi sul mondo che mi circonda, sul suo modo di cambiare e di evolversi. Per questo ho deciso di iniziare ad esplorare questo mondo. Capire da quali meccanismi è mossa la nostra società. Mi interesso in particolar modo di politica e di tematiche economiche, sia di carattere nazionale che internazionale, di come queste costanti influenzino tutti noi. Nello scrivere cerco di essere quanto più diretta e chiara possibile: un lavoro di ricerca e di rifinitura che ha come obiettivo la sola, vera informazione. Leggi tutto