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Estetisti e make up artist a rischio fallimento per Coronavirus

Daniela Saraco 8 Maggio 2020
D. S.
14/12/2024

A causa della crisi economica creata dal Coronavirus gli estetisti, centri estetici e make up artist rischiano la chiusura delle attività e il fallimento, in particolare i professionisti che lavorano nel settore del wedding.

Tra i professionisti ancora con le serrande abbassate ci sono proprio i centri estetici a rischio chiusura delle loro attività a causa dell’emergenza Covid-19. A riportarci la testimonianza è una truccatrice per eventi: “nessun aiuto per noi, rischio fallimento per l’intera categoria”. L’emergenza Coronavirus ha costretto, gli sposi a rinviare i matrimoni a data da destinarsi. E in questo contesto senza date certe di riapertura, c’è tutto l’indotto wedding a subire una crisi senza precedenti.

Restano ancora bloccati, infatti, i wedding planner, i  fotografi per matrimoni, aziende di bomboniere, atelier di abiti da sposa e professionisti del settore estetica e bellezza.

Per i  saloni e centri estetici, in particolare, è prevista una ripartenza ritardata, sia nei tempi che nei modi. Ci saranno  nuove norme igienico-sanitarie da osservare. E’ prevista la  disinfezione di tutti gli strumenti e le postazioni di lavoro prevedono para-fiati per ridurre il rischio di una distanza ravvicinata. Se l’emergenza ha bloccato qualsiasi tipo di evento e di festa, come sarà gestito il comparto beauty dopo questa crisi globale? Come truccare le spose che non vogliono rinunciare al matrimonio, seguendo le norme di sicurezza?

Le incertezze che avvolgono il mondo delle truccatrici e delle estetiste sono tante. Da un lato le nuove norme di sicurezza prevedono l’adeguamento dei centri di bellezza. Dall’altro però non vi è alcuna possibilità di entrate economiche. Cosa devono fare dunque estetisti, centri estetici per evitate di chiudere e sopportare la crisi generata dal Coronavirus? Lo abbiamo chiesto a Francesca Vitaglione, make up artist specializzata in matrimoni.

Rischio fallimento per estetisti, centri estetici e make up artist: cosa fare per evitate di chiudere

Il settore della bellezza e cosmesi sta soffrendo una crisi mai vissuta prima a causa del Coronavirus, centri estetici estetisti e make up artist rischiano di chiudere e di fallire. I professionisti incaricati di curare l’immagine di ospiti e protagonisti di eventi come matrimoni, comunioni o feste di laurea, sono in attesa di disposizioni che li autorizzino a poter svolgere il proprio lavoro. All’oggi le perdite per eventi passati e che non saranno più festeggiati, sono ingenti ed hanno messo in ginocchio l’intero settore. Una magra consolazione è che per alcuni professionisti è stato possibile ripiegare con la vendita online di prodotti di cosmesi, anche se il retail rappresenta una piccolissima percentuale dei profitti di questo tipo di attività.

Quindi anche i centri estetici ed estetiste, hanno  le serrande abbassate da oltre due mesi a causa del virus Covid-19. La ripresa economica,  per i tanti che hanno investito soldi, risparmi e lavoro, sembra difficilissima. Soprattutto se si pensa che al momento non c’è una data certa di inizio attività. Come fare, dunque, a superare la crisi?

A risponderci è Francesca Vitaglione:” Abbiamo bisogno di essere ascoltati  altrimenti rischiamo di non riaprire più. La nostra categoria non ha avuto alcun aiuto da parte del Governo nonostante gli affitti corrono, così come le spese generali tipo le  bollette. La passione e l’amore che nutro verso il mio lavoro mi stanno donando una carica di positività, altrimenti non ci sarebbe alcuna via d’uscita. Spero che la situazione migliori presto e che tutti gli appelli e le petizioni fatte possano davvero far cambiare idea alle istituzioni permettendoci di riaprire  prima del 1 giugno. Abbiamo bisogno di lavorare e  di rivedere le nostre clienti. Ad oggi posso dire che non è lo stato ad aiutare i suoi cittadini, ma la popolazione stessa che sceglie i centri di fiducia e fa girare l’economia. Il mio pensiero va a tutte le categorie ancora congelate, che come me stanno vivendo un periodo difficilissimo!”

Cosa deve fare un estetista e un make up artist ai tempi del Coronavirus

L’intero comparto del wedding è bloccato a causa dell’emergenza sanitaria. Per ora centri estetici, estetisti e make up artist rischiano di chiudere l’attività a causa del Coronavirus. E’ necessario dunque ripensare al proprio lavoro in altra formula e soprattutto adeguarsi alla realtà del Covid-19.

Quando, la curva di contagio si abbasserà del tutto e si tornerà a festeggiare compleanni, battesimi, matrimoni, cosa cambierà? Quali sono le misure di prevenzione da adottare?

In questo momento di emergenza sanitaria le spose vanno  truccate  garantendo il distanziamento sociale.  Credo che per fare un make up bisognerà adottare le stesse misure di dentisti ed oculisti, che svolgono il proprio lavoro con contatti ravvicinati. E’ necessario, quindi, usare i dispositivi individuali ed assicurarsi sullo stato di salute della cliente.” – dice Francesca Vitaglione-

Come devono adeguarsi gli estetisti per riaprire e ri-iniziare a lavorare oltre al distanziamento?

Oltre ad indossare le mascherine, i guanti e l’utilizzo di gel disinfettanti, bisogna provvedere ai divisori in plexiglass tra una postazione e l’altra. Ovviamente i saloni di bellezza sono già dotati di cabine, da utilizzare con un cliente alla volta. Per i trucchi delle spose già lavoriamo per appuntamento, dunque non c’è pericolo di creare assembramenti. La verità è che questo maledetto virus ha modificato molto i rapporti tra le persone. Sarà difficile, ma impareremo a vivere con le giuste distanze se è l’unico modo per tornare a lavorare e a fare ciò che più amo: truccare le donne!” – Conclude Francesca Vitaglione.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto