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Chi è Massimo Carminati: storia del pirata della banda Magliana

Redazione Controcampus 22 Giugno 2020
R. C.
24/04/2024

Perse in uno scontro a fuoco un occhio, esponente della banda della Magliana, chi è Massimo Carminati: storia, biografia, età, moglie, figli, segreti, reati e condanna del pirata.

Conosciuto come il pirata per via della benda sugli occhi che porta da quando all’età di 23 anni perse un occhio durante un appostamento della Digos.

Ha frequentato gli ambienti più eversivi della politica e della criminalità. Estremista di destra, esponente del gruppo d’ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari, si è poi legato all’organizzazione mafiosa conosciuta come “Banda della Magliana”.

Un lungo curriculum criminale fatto di stragi, depistaggi, agguati, fino ad arrivare al cosiddetto “Mondo di mezzo.”

Nell’ambito dell’inchiesta denominata “Mafia Capitale”, è stato condannato a 14 anni di carcere.

Dopo averne scontati cinque al 41 bis, è stato scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Ma quali sono i reati che ha commesso? Perchè si dice sia legato alla politica in particolare quella della capitale?

Pare che sia a lui ispirato il personaggio Samurai del libro Suburra e quindi nel film con Claudio Amendola.

Non è una biografia o curriculum vitae a raccontarci chi è Massimo Carminati, storia e segreti, quanti anni ha, chi è e come si chiama la moglie e figli, e possono esserci noti solo leggendo cronaca giudiziaria e sentenze di condanna a suo carico.

Chi è Massimo Carminati: storia, età, moglie e figli del pirata della banda della Magliana

Come dicevano, non è dalla suo curriculum e biografia professionale, tanto meno dal profilo Instagram e Facebook che sappiamo chi è Massimo Carminati, la storia del criminale detto il pirata della Banda della Magliana, la scriviamo leggendo cronaca giudiziaria e sentenze a suo carico.

Partiamo dalla sua vita, è nato a Milano il 31 maggio del 1958, è del segno zodiacale dei Gemelli.

Negli anni settanta con la sua famiglia si è traferito a Roma. È cresciuto tra le strade della Capitale. Ha frequentato un istituto paritario e poi per qualche tempo ha anche studiato all’università di Perugia.

Accanto al crimine, anche la famiglia, Carminati è sposato, sua moglie si chiama Alessia Marini, con lei ha un figlio, Andrea.

Dall’estrema destra Carminati alla banda della Magliana

Come abbiamo ben capito è nelle aule giudiziarie, tra sentenze e cronache che raccontano storie di reati che scopriamo chi è Massimo Carminati, il pirata, o come molti credono Samurai di Suburra.

Nella Capitale inizia a frequentare la sezione del MSI di Marconi e poi quella del Fuandi di via Siena. Per un breve periodo milita in Avanguardia Nazionale. Partecipa così agli scontri di piazza dei cosiddetti anni di Piombo .

È in gioventù che si avvicina agli ambienti dell’estrema destra, fino ad entrare a far parte del gruppo eversivo d’ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari. In questo periodo perde l’occhio sinistro ad un posto di blocco al confine tra Svizzera e Italia, in un appostamento della Digos.

Si lega molto ai compagni di liceo Alessandro Alibrandi, Franco Anselmi e Valerio Fioravanti. Con loro si incontra spesso al bar Fungo, il bar dell’EUR dove si ritrovano neofascisti, criminali e malavitosi romani. Qui inizia a percorrere la strada dell’eversione e della malavita tra rapine, omicidi, condanne, mandati di cattura, anni di carcere e anche assoluzioni.

Poi, dopo la militanza politica, la decisione di unirsi a quella criminalità organizzata che nella Roma degli anni settanta era nelle mani egemoniche della Banda della Magliana su cui è incentrato il film diretto da Michele Placido Romanzo Criminale.

Così parlava di sé di fronte alla Corte d’Assise nel processo “Mafia Capitale” rivendicando la scelta di vivere nel crimine e di essere fascista: “Sono un vecchio fascista degli anni ’70 e sono contentissimo di essere quello che sono. Nel mondo di sotto abbiamo pochi comandamenti, forse tre, però li rispettiamo. Le anime belle che stanno di sopra di comandamenti ne hanno dieci ma non ne rispettano nemmeno uno: tutti sòla e truffatori”. 

Segreti e reati che ha commesso: chi è Massimo Carminati criminale

Ma chi vuole sapere la vera storia del criminale della Banda della Magliana è tra i suoi segreti che deve cercare, chi è Massimo Carminati, lo sanno crimini, criminali e vittime dei suoi reati.

Il pirata è legato agli anni settanta del secolo scorso. Anni dominati dal terrorismo, fatti di attentati, stragi, depistaggi e agguati spietati. Già a diciassette anni girava con la pistola in tasca ed aveva ricevuto una serie di denunce per reati di rissa, violenza ed aggressione.

Ha affrontato molti processi, alcuni dei quali riguardanti misteri controversi della Repubblica Italiana. È stato incriminato e poi assolto per l’omicidio del giornalista Mino Pecorelli per non aver commesso il fatto. È caduta anche l’accusa di depistaggio legata alla strage alla stazione di Bologna.

Più volte è poi finito in carcere per rapina, ricettazione, lesioni personali e detenzione illegale di armi. Nel processo in cui era imputata l’intera Banda della Magliana, il pubblico ministero chiese per lui 25 anni di reclusione.

Nel 2005 è stato condannato a quattro anni di reclusione per un furto commesso nel 1999. Aiutato da una banda composta da circa 23 persone riuscì a trafugare dal caveau della banca di Roma 147 cassette di sicurezza contenenti 50 miliardi di lire in oro e gioielli e diversi documenti riservati appartenenti a giudici e pubblici ministeri che sarebbero serviti per ricattare alcuni magistrati.

Poi, la più importante inchiesta per Carminati, “Mafia Capitale” denominata anche “Mondo di Mezzo”. Che ha portato al suo arresto il 2 dicembre del 2014 con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, corruzione e altri reati. L’inchiesta riguarda le infiltrazioni mafiose nell’imprenditoria, nella politica e nelle istituzioni di Roma, attraverso un sistema corruttivo il cui scopo era quello di ottenere appalti e finanziamenti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate.

Anagrafica Principale
Conosciuto come il pirata per via della benda sugli occhi che porta da quando all'età di 23 anni perse un occhio. Ha frequentato gli ambienti più eversivi della politica e della criminalità. Estremista di destra, esponente del gruppo eversivo d’ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari, si è poi legato all'organizzazione mafiosa conosciuta come "Banda della Magliana". Un lungo curriculum criminale fatto di stragi, depistaggi, agguati, fino ad arrivare al cosiddetto "Mondo di mezzo."
Nome e CognomeMassimo Carminati
Data di nascita31/05/1958
Luogo di nascitaMilano
Anagrafica Principale
Conosciuto come il pirata per via della benda sugli occhi che porta da quando all'età di 23 anni perse un occhio. Ha frequentato gli ambienti più eversivi della politica e della criminalità. Estremista di destra, esponente del gruppo eversivo d’ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari, si è poi legato all'organizzazione mafiosa conosciuta come "Banda della Magliana". Un lungo curriculum criminale fatto di stragi, depistaggi, agguati, fino ad arrivare al cosiddetto "Mondo di mezzo."
Nome e CognomeMassimo Carminati
Data di nascita31/05/1958
Luogo di nascitaMilano
© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto