>
  • Bonanni
  • Gnudi
  • Miraglia
  • Andreotti
  • de Durante
  • Bonetti
  • Romano
  • Buzzatti
  • Alemanno
  • Catizone
  • Rossetto
  • Baietti
  • Falco
  • Carfagna
  • di Geso
  • Romano
  • Quaglia
  • Pasquino
  • Chelini
  • Cocchi
  • Califano
  • Crepet
  • Paleari
  • Leone
  • Casciello
  • Ward
  • Antonucci
  • Quarta
  • Boschetti
  • Liguori
  • Mazzone
  • Tassone
  • Algeri
  • Meoli
  • De Luca
  • Scorza
  • Gelisio
  • Grassotti
  • Dalia
  • De Leo
  • Rinaldi
  • Santaniello
  • Coniglio
  • Barnaba
  • Ferrante
  • Valorzi
  • Cacciatore
  • Napolitani
  • Bruzzone

Quale università scegliere dopo il Tecnico per il Turismo: facoltà e lavoro

Daniela Saraco 15 Luglio 2020
D. S.
13/10/2024

Consigli e indicazioni per sapere quale università scegliere dopo il tecnico per il turismo: cosa studiare e cosa diventare, sbocchi professionali previsti.

Le informazioni necessarie per chi vuole iscriversi all’università con la maturità tecnica turistica, i corsi appropriati e opportunità di lavoro o di studio post diploma.

Gli studenti diplomati al tecnico per il turismo vogliono sicuramente specializzarsi nel settore del turismo. Quale università scegliere, dunque, dopo il tecnico per il turismo? Quali sbocchi professionali sono previsti? Le strade da intraprendere dopo il diploma sono due: continuare a studiare iscrivendosi all’università o iniziare a lavorare cercando di sfruttare al meglio la propria qualifica. Gli studenti  diplomati all’istituto tecnico hanno la possibilità di trovare lavoro quasi subito. Continuare a studiare, però,  aiuta a specializzarsi in alcuni ambiti tematici affrontati nel corso dei cinque anni.

Il mondo del turismo, infatti, è ricco di possibilità lavorative. Inoltre, comprende  varie discipline legate a molteplici settoriDalle lingue all’accoglienza, dall’economia alla gestione aziendale, specializzarsi nel settore turistico con un corso di laurea appropriato significa avere più possibilità. Per lavorare in maniera efficace serve infatti avere conoscenze non soltanto nelle lingue, ma anche in antropologia, in economia o in arte. Dunque, quale università scegliere dopo il tecnico per il turismo? Le scelte non sono poche.

Di sicuro l’importanza delle lingue in una professione nel settore turistico è fondamentale. Avere a che fare con i turisti, infatti, significa stare continuamente in contatto con persone provenienti da nazioni diverse. Di conseguenza  per poter comunicare è necessario avere una consolidata conoscenza di alcune lingue straniere. Vediamo nel dettaglio quale università scegliere dopo il tecnico per il turismo.

Quale università scegliere dopo l’istituto Tecnico per il Turismo: facoltà e corso di laurea appropriato

Quale università scegliere dopo il tecnico per il turismo?  Le opportunità sono tante e molto dipende dall’ambito che appassiona di più lo studente. La Preside Rita Cerchia, già membro delle commissioni per l’orientamento consiglia:Frequentare un corso di laurea in lingue  significa acquisire una professionalità spendibile anche in ambito turistico. Questo corso di laurea, oltre a dare una formazione importante in linguistica e lingua e letteratura italiana, mira a formare laureati in grado di padroneggiare almeno due lingue straniere. L’obiettivo di chi frequenta questa facoltà deve quindi essere quello di riuscire a essere in grado sia di conversare oralmente che di produrre testi scritti.

La Preside continua: “Gli studenti possono anche iscriversi a scienze dell’economia e della gestione aziendale. Un laureato presso questa facoltà può infatti occuparsi di un’impresa sotto diversi aspetti, oltre a conoscere due lingue straniere . Tra gli obiettivi didattici di questa facoltà c’è infatti anche la conoscenza scritta e orale di due lingue .”

Le facoltà universitarie per diplomati dell’istituto Tecnico per il Turismo: la più appropriata e la più semplice d fare

I corsi di laurea nel settore turistico sono tanti. Quello per eccellenza è sicuramente Scienze del Turismo.  La Preside cerchia consiglia: “Il corso di laurea in Scienze del Turismo è mirato a formare professionisti con conoscenze e competenze specifiche. I laureati in questo settore, infatti, saranno specializzati in vari campi dell’economia, della geografia, della sociologia del turismo e di altre discipline rilevanti.

La preside conclude: “Lo studio si basa sulle attività tecniche turistiche, sull’analisi di mercato e sulla gestione delle aziende del settore turistico. Sono, inoltre, previste attività esterne o soggiorni di studio all’estero. Dunque, gli studenti faranno tirocini presso aziende pubbliche o private. E’ prevista la  partecipazione  a  progetti internazionali presso università straniere.

Elenco facoltà per diplomati Tecnico per il Turismo e sbocchi lavorativi

Duqnue, quale università scegliere dopo il tecnico per il turismo? Vediamo, nel dettaglio, le facoltà più appropriate:

  • Scienze del Turismo
  • Economia
  • Management
  • Turismo per i Beni Culturali
  • Lingue 

Gli studenti che non intendono proseguire gli studi possono, invece, trovare lavoro. Gli istituti tecnici, infatti, forniscono la giusta formazione per molti sbocchi professionali anche solo con il diploma, come:

  • catene alberghiere
  • consorzi
  • musei
  • uffici turistici locali
  • imprese pubbliche
  • agenzie private e di viaggio
  • compagnie nazionali e internazionali
  • agente di viaggi.
© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto