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Lavoro dopo il Covid: cosa cambia e come fare dopo il Coronavirus

Redazione Controcampus 27 Novembre 2020
R. C.
20/04/2024

Come sarà il lavoro dopo il Covid: cosa cambia, come ripartire o reinventarsi dopo la pandemia secondo il parere del Business Coach Stefano Tassone.

Lavorare dopo il Coronavirus, potrebbe presentare molti cambiamenti. Con la pandemia stage, tirocini, apprendistato o lavori part time hanno dovuto modellarsi in base alle nuove esigenze del mercato. Occupazioni e contratti flessibili, spesso preferiti dai più giovani, che si sono adeguati ad un pubblico di consumatori e clienti, trasformato dalle nuove regole della socialità.

Ma il futuro delle professioni più stabili dopo il Coronavirus, sarà ugualmente rivoluzionato? La diffusione delle tecnologie digitali ha permesso la nascita di nuove professioni, ma anche di nuove dinamiche lavorative con il Covid 19. L’emergenza sanitaria ha costretto i lavoratori autonomi e dipendenti a potenziare la propria capacità di adattamento. E per i disoccupati, rientrare a lavorare dopo il Covid, significa capire oggi cosa cambierà in futuro.

Per sopravvivere alla crisi, per adeguarsi alle nuove regole del mercato, ma anche per sfruttare nuove potenzialità, è stato necessario cambiare. E continuerà ad esserlo ancora per diverso tempo.

Trovare lavoro dopo il Coronavirus significherà quindi conoscere e adattarsi alle nuove logiche di mercato. Che allo stesso tempo possono stimolare anche la nascita di nuove mansioni ed occupazioni. Inventarsi un’attività sfruttando la dipendenza dello smart working dalle nuove tecnologie, ad esempio, per alcuni è stata una scelta vincente.

Ma prima di capire quale lavoro dopo il coronavirus cercare, cerchiamo di fare maggiore chiarezza sulla nuova realtà in cui ci troveremo ad operare.

Cerchiamo per tanto di capire meglio come sarà il lavoro dopo il Covid e dunque gli sbocchi occupazionali post pandemia, cosa fare e

Per farlo ci siamo rivolti al parere di un esperto, il Business Coach & Soft Skills Trainer Stefano Tassone.

Insieme a quest’ultimo abbiamo preso in esame non solo cosa è cambiato rispetto a prima del contagio. Ma anche come ripartire lavorativamente: che si tratti di reinventarsi un mestiere da zero o ritornare a svolgere il proprio impiego ma con un atteggiamento differente. Insomma maturando un cambiamento che è frutto di quanto appreso dalla pandemia.

Come sarà il lavoro dopo il Covid 19: cosa è cambiato rispetto a prima della pandemia

Con l’arrivo della pandemia, ogni aspetto esistenziale è stato completamente sovvertito. In particolare l’ambito occupazionale, con tagli e licenziamenti in primis, ed una graduale estinzione degli autonomi, ci ha costretto ad assistere a come cambia il lavoro con il Coronavirus. Ma per guardare al futuro in maniera produttiva, bisogna uscire da schemi e logiche di mercato che non troveranno più offerta.

Sapere come reinventarsi il lavoro dopo Covid 19 può essere una soluzione in chiave futura. Seguiamo però in merito anche i consigli di un professionista, il Business Coach & Soft Skills Trainer Stefano Tassone:

“A mio avviso molto dipende dalla tipologia di lavoro analizzata. Ci sono attività che si prestano più di altre ad essere adattate al periodo Covid. Focalizzandoci su quelle maggiormente adattabili, è chiaro che proprio la versatilità, insieme al problem solving, rappresentano le caratteristiche principali che dovranno avere le attività nel post pandemia. Da sempre si parla di cambiamento, fin dai tempi di Eraclito, quindi il messaggio che deve passare è che o si cambia davvero o si rischia di essere fuori mercato” – spiega il Business Coach Tassone –

“Altro aspetto rilevante in tal senso – prosegue – è che sembra esser caduto il muro sul versante smart working. Se prima del virus solo alcune realtà impiegavano questa modalità, oggi tutti si stanno adattando. L’obiettivo è quello di accompagnare le attività in presenza fisica con quelle da remoto che offrono tanti vantaggi. Si sfruttano meglio i tempi, cancellando gli spostamenti ad esempio, o ancora ci si collega da casa raggiungendo persone sparse su tutto il territorio mondiale. Inoltre è giusto sottolineare come tante ricerche anche prestigiose hanno evidenziato la produttività di questa forma di impiego. Così come esistono evidenze di persone che lasciate sole in balia dello smart working perdono di vista il focus”.

Come ripartire al lavoro dopo il Coronavirus: cosa cambiare

Entriamo più nel dettaglio di come ripartire lavorativamente dopo il Coronavirus: dunque cosa dobbiamo cambiare. Non si può ovviamente proseguire con lo stesso atteggiamento e le medesime modalità occupazionali di prima. Urge un mutamento che in molti casi vuol dire anche evolversi e di cui non si deve aver timore. Il digitale così come la tecnologia può aprire una strada a nuove professioni ad esempio.

Altre indicazioni utili per sapere come affrontare il lavoro dopo il Covid ci sono state fornite dal Business Coach Stefano Tassone.

“Lavorare da remoto in questo periodo d’emergenza ha offerto a tutti noi una grande opportunità e dato un segnale forte: che siamo in grado di autogestirci e di produrre risultati anche se chiusi in camera. L’utilizzo massiccio di strumenti quali videocall e non solo, ha evidenziato inoltre quanto sia importante conoscere questi elementi di comunicazione online. Quindi quanto sia cruciale capire come impiegarli al meglio per svolgere il proprio lavoro. Si può fare un allenamento preciso in tal senso per conoscere le proprie potenzialità e sfruttarle idoneamente” – sostiene Stefano Tassone –

“Sarà sempre più vitale in futuro, nel post Covid – prosegue – riuscire ad organizzare da remoto il lavoro delle proprie risorse. Così come gestire e coordinare queste risorse senza dover essere per forza presenti. Ciò implica fissare obiettivi, misurare le perfomance, dare feedback a distanza. Un’altra cosa degna di nota è legata poi al saper monitorare e giustificare il lavoro in presenza. Dopo il Covid servirà saper dimostrare sempre di più il perchè della presenza fisica. Per gli impieghi che si prestano ad essere svolti anche da remoto bisognerà chiarire alle risorse perchè è necessario doversi recare in azienda, o nel luogo fisico occupazionale. Ciò è essenziale per un’adeguata motivazione dei dipendenti a lavorare in una data maniera”.

Reinventarsi il lavoro dopo il Covid imparando dalla pandemia

In ultimo incentriamo l’attenzione su come reinventarsi il lavoro dopo il Covid imparando dalla pandemia. Come detto anche dal Business Coach Stefano Tassone, uno dei punti da sfruttare per il post Covid in ambito occupazionale è l’adeguarsi. La capacità, quindi di sfruttare ciò che abbiamo imparato nel momento di emergenza per creare un nuovo lavoro. O semplicemnte apportare delle modifiche a quello pre-esistente per rinnovarlo.

Uno degli elementi di supporto in tal senso è la tecnologia, da molti vista in modo negativo ma che acquisisce sempre maggiore importanza con il passare degli anni. Rendere un’attività versatile non limitandola allo spazio fisico ma generando un’altenativa online può aiutare molto. Lo smart working ne è un esempio, seppur con la mole di pregi e difeti che trascina con sè.

Dunque facendo un riepilogo, un buon modo per reinventarsi il lavoro dopo il Covid nel post pandemia potrebbe essere quello di:

  • acquisire competenze digitali;
  • imparare a gestire risorse da remoto;
  • capire come funziona la comunicazione online;
  • conoscere gli strumenti tecnologici di resa del lavoro da remoto;
  • introdurre nel nostro bagaglio di competenze le soft skills: come la capacità di adattarsi ed il problem solving;
  • integrare l’attività fisica (in presenza) con quella digitale (d remoto).
© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto