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Paura di non farcela soli a scuola, università, lavoro e nella vita

Flavia de Durante 7 Novembre 2022
F. d. D.
12/05/2024

Dalle cause della paura di non farcela soli a scuola, università, lavoro e nella vita alle soluzioni in psicologia e nella prativa per superare il timore e per andare avanti.

“Ho paura, non ci riesco da solo”; “Vivo l’università con ansia, timore e depressione“. “Ho problemi a lavoro perché non credo abbastanza in me stesso”. “Non so se riuscirò ad essere promosso a scuola quest’anno”.

Queste parole affollano la mente di molti e possono essere taglienti come lame di coltello. L’ansia di fallire, come pure gli attacchi di panico quando si pensa al futuro possono anche bloccare chi è più fragile.

Si tratta della costante sensazione di depressione e timore di non essere all’altezza che attanaglia la realtà di molti. Solitamente questa problematica psicologica s’intensifica al momento/a seguito di particolari circostanze. I momenti di difficoltà o gli insuccessi, ad esempio. Si tratta di condizioni con le quali tutti ci troveremo a convivere prima o poi. Per qualcuno, questi episodi e le loro conseguenze possono essere vere e proprie armi utili ad abbassare l’autostima e la forza per rialzarsi.

L’atelofobia è quindi, nei fatti, un disturbo ansioso caratterizzato dal timore di non essere abbastanza, di fare sempre qualcosa di sbagliato e dannoso. Nonché di essere imperfetto e fallimentare in ogni esperienza di vita.

Parliamo della paura di non farcela da soli nella vita, a scuola, università e lavoro: questa sia chiama atelofobia, ma cos’è e che significa questa condizione?

A discuterne con noi, lo psicologo e psichiatra Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, e la professoressa universitaria Caterina Miraglia.

La paura di non farcela soli a scuola, università, lavoro e nella vita: quali sono cause del timore

Pechè e quando abbiamo paura di non farcela soli nella vita, a scuola, università e nel lavoro? Questo disturbo, proprio di molti, crea un vero e proprio blocco d’azione: si resta inerti, senza sapere cosa fare, tanto in circostanze già note che in contesti nuovi.

Tipicamente l’atelofobia è propria dei giovani, ancora in crescita e apparentemente incapaci di camminare sulle proprie gambe. Secondo gli esperti, quest’insicurezza generalizzata potrebbe avere molte cause, specialmente legate ad una famiglia troppo apprensiva. Come nel caso dei genitori elicottero.

“Sono consapevole che esistano moltissime persone, specialmente ragazzi, che temono di non riuscirci all’Università o nella vita. – Fa sapere la professoressa Caterina Miraglia -.

“E, a questo proposito, si riscontra specialmente nel timore di non saper ottenere risultato di studio autonomamente. Per questo, ci si appoggia agli altri. Il consiglio che do sempre io, però, è di imparare a studiare da soli. Gli unici aiuti esterni devono venire dai compagni di studio!”

“Sin dalla scuola bisognerebbe fare sì che gli studenti, per piccoli che siano, capiscano come strutturare un proprio metodo di studio. Insegnanti di sostegno e genitori possono essere un supporto straordinario, ma non devono rappresentare una costante. La motivazione? Semplice: è necessario che i bambini maturino! Devono imparare presto a cavarsela, e superare la paura di non farcela da soli a scuola, università, lavoro e nella vita”.

“Stessa cosa dicasi per gli universitari. Un esame universitario, ad esempio, quando non si supera non dev’essere visto come un trauma, bensì come un’occasione di riflessione. “In cosa ho sbagliato?”? “Come posso risolvere, come posso migliorare?” Queste sono le domande da cui ripartire!– Dice fermamente la professoressa.-

“Non è difficile trovare riscontro di ciò che dico nella realtà quotidiana degli “adulti”. Psicologicamente, chi produce da solo perché ha imparato a farlo, sa muoversi con serenità anche nel mondo del lavoro. Chi, invece, produce solo grazie ad un supporto/sostegno esterno e necessita sempre di aiuto, avrà serie difficoltà per sempre.

Cos’è l’atelofobia: sintomi, cause e rimedi in psicologia

Parliamo di atelofobia, cos’è, cause e sintomi con lo specialista in psichiatria Dott. Paolo Crepet: quali sono i rimedi e quali le motivazioni per cui si può avere paura di non farcela soli a scuola, università, lavoro e nella vita?

“Solitamente, chi teme di non riuscire da solo è figlio di persone iperprotettive. Il genitore che iper-protegge, infatti, fa sì che il figlio non “cada” mai, non “sbagli” mai. Inevitabilmente, per questo, quando si cresce, nei fatti, molto deboli.”- Principia il lo psicologo Paolo Crepet.-

“Gli adulti che vivono questa condizione non sono soggetti forti. Solitamente chi teme di non farcela da solo si aggrappa per sempre ad una figura di riferimento. Molto di frequente capita che sia proprio uno dei genitori, specialmente la madre.”

“Se poi la richiesta di essere presenti viene colta anche troppo dalla figura di riferimento, i danni sono veramente notevoli. Mi riferisco, ad esempio, ai genitori che continuano, anche in età adulta dei figli deboli, ad essere estremamente presenti!”

“In questi casi bisognerebbe avere la forza di chiedere alla figura di riferimento di distaccarsi un po’. Pur consapevoli di auto-condannarsi, seppur giusto per un certo periodo, alla sofferenza e alle paure. Ma questo è un atto di maturità estremamente indispensabile se si vuole capire come superare la paura di non farcela soli a scuola, università, lavoro e nella vita.”- Fa sapere lo psichiatra.-

“Spesso, invece, capita che questo disturbo si manifesti nell’età di formazione, di sviluppo. E’ allora che è più probabile che si creda poco in se stessi! Ma è anche allora che è più facile intervenire per imparare a farcela autonomamente.”

“Se un giovane riconosce questo timore dovrebbe auto-imporsi di superarlo. Come? Vivendo al massimo tutte le opportunità offertegli dalla vita! Specialmente quelle che lo vedono rendersi autonomo. O comunque, più indipendente dalla famiglia. Studiare fuori, andare a fare una vacanza con dei coetanei, ad esempio. Fare dello sport individuale anziché di squadra. Essere supportato per i successi a scuola.”- Spiega Paolo Crepet.-

“Grande può essere, in questo caso, il ruolo della famiglia. Spingere il ragazzo a vivere queste esperienze e incentivarlo a farle è una chiave vincente. Ricordandosi di non sminuire mai le sue paure e timori. Fategli vedere che credete nelle sue capacità!

Come superare la paura di non farcela da soli a scuola, università, lavoro

Visto cos’è e che vuol dire atelofobia, quali le cause e i sintomi, concentriamoci sui rimedi, come vincere la paura di non farcela soli a scuola, università, lavoro e nella vita.

“Come ogni timore, l’unica soluzione per vincerlo è attraversarlo. Per capire come fare a superare la paura di non essere all’altezza bisogna innanzitutto riconoscerla e poi viverla. Per quanto si senta di dover chiedere aiuto, è bene che ci si affidi ad un sacrificio personale nella speranza di ritrovarsi a dover gestire qualcosa di importante autonomamente.“- afferma la professoressa Caterina Miraglia.-

“Solo sperimentando e mettendo alla prova le proprie capacità si otterrà il superamento della paura, dell’ansia, dell’angoscia.”

Si deve partire, secondo gli esperti, proprio dalla causa della paura di non farcela soli a scuola, università, lavoro e nella vita. Si tratta, come abbiamo visto, della scarsa autostima dovuta, spesso, alla presenza invadente di qualcuno che agisce per conto di un altro.

Consigli per superare la paura di non farcela soli nella vita
  • Puntare ad un percorso di rafforzamento dell’autostima;
  • Evitare di creare forme di dipendenza dagli altri e non cadere nella trappola del cercare costantemente l’approvazione degli altri;
  • Spezzare i legami tossici che sappiamo ci stanno facendo del male; fare rete con persone che rafforzino la nostra voglia di crescita e di stare bene;
  • Mettersi in gioco, in discussione, anche auto-incastrandosi in condizioni complesse da gestire o nelle quali possiamo, in qualche modo, contare esclusivamente sulle nostre forze.
© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto